Da Christie’s la collezione Agrati va meglio dell’arte del XX e XXI secolo
Supera le stime il catalogo di multipli, si ferma entro le previsioni l’altro. Sorpresa per Cabianca, luci ed ombre su Boetti, meglio Dorazio e Gnoli
di Gabriele Biglia
I punti chiave
4' di lettura
Il 6 dicembre si conclusa l'asta milanese di Christie's dedicata all'arte del XX e XXI secolo, aperta in modalità online il 23 novembre. L'incanto 20th/21st Century Milano ha offerto in tutto 117 lotti per un valore complessivo pre-asta di 3.984.200 - 5.770.850 € al netto delle commissioni. I 91 lotti aggiudicati (77,7 % di venduto) hanno generato un fatturato di 4.244.688 € .
Un risultato moderato se lo si confronta con il fatturato registrato da Sotheby's il 23 novembre scorso: i lotti di arte moderna e contemporanea erano 61 con un venduto dell'82% e un incasso di 14,3 milioni €(stima pre-asta 8,2-11,8 milioni €), portando in tal modo le vendite annue del 2022 a 38,6 milioni di €. Sebbene anche l'incanto di Sotheby's non abbia proprio brillato, derivando il risultato in parte dagli inaspettati prezzi di aggiudicazione ottenuti da una composizione di Giorgio Morandi che ha triplicato la stima massima (3,4 milioni di €) e da un lavoro dell'artista polacco Henryk Stazewski, comprato per la cifra record di 1 milione di € (stima: 300-400.000 €), il fatturato è da ritenersi il più alto degli ultimi dieci anni, stando a quanto affermato dalla stessa auction house.
Il catalogo di Christie's, invece, è apparso piuttosto disomogeneo con pochi lotti significativi, a detta di alcuni galleristi che si aggiravano per le sontuose sale di Palazzo Clerici la sera della preview. L'opera di spicco, un tessuto mimetico di Alighiero Boetti acquistato dal precedente proprietario appena lo scorso anno presso Cardi Gallery, è rimasto privo di offerte (stima: 350-500.000 €), così come non ha trovato interesse il portfolio dal titolo “Insicuro Noncurante”, composto da 81 tavole, realizzato sempre da Boetti tra il 1975 e il ‘76 in 41 esemplari + IV esemplari HC (fuori commercio) (stima 150-200.000 €). Dopo svariati bid è, invece, lievitato il prezzo di aggiudicazione del piccolo arazzo (17x17 cm) intitolato dall'artista torinese “Dall'oggi al domani”: il tessuto ha raggiunto i 94.500 €, triplicando con le commissioni la stima massima pre-asta (stima 20-30.000 €).
Nell'ambito dell'astrazione, decisamente buoni sono i valori ottenuti delle cinque tele di Piero Dorazio che hanno realizzato oltre un milione di euro: il dipinto “Nel verde”, del 1960, caratterizzato da fitti reticolati, ha ottenuto il prezzo di realizzo di 441.000 € (stima 200-300.000 €). La tela “Combinazione”, sempre del 1960, caratterizzata dai reticolati rossi, è stata invece comprata per 252.000 € (stima 200- 300.000 €). Anche il quadro “Radiante R II°”, eseguito a cavallo degli anni '70, sempre di Dorazio, ha raggiunto con i rilanci una cifra di rilievo: 107.100 € (stima 50-70.000 €). Mentre l'opera “Carta segreta I”, del 1958, è rimasta all'interno della forbice di valore a 126.000 € (stima 100-150.000 €).
Sul fronte della pittura figurativa della prima metà del Novecento, la “Piazza d'Italia” eseguita negli anni '50 da Giorgio de Chirico, ha cambiato proprietario per 280.000 €, salendo con le commissioni fino alla stima massima (stima 250-350.000 €). Una rara china su carta di Domenico Gnoli, “Roma, mercato del pesce” , è stata contesa tanto da portare la quotazione a ben 56.700 €, oltrepassando abbondantemente quelle che erano le previsioni di realizzo degli esperti (15-20.000 €). Invenduto invece il “Ritratto di Myle Sherman Lowell” dipinto da Leonor Fini tra 1955 e il 60, esposto alla recente mostra dedicata a Fini dalla galleria Tommaso Calabro (stima 30-40.000 €).Va segnalato anche il prezzo ottenuto dalla tela di Giuseppe Capogrossi “Superficie 535” del 1961, caratterizzata dai classici segni ornamentali a “forchetta”, comprata per ben 327.600 €, commissioni incluse (stima 120-180.000 €).
La collezione di multipli di Luigi e Peppino Agrati
La sera precedente, il 5 dicembre, si è chiusa con successo, sempre da Christie's, la vendita online dedicata alla dispersione di 71 lotti, tutti aggiudicati, provenienti dalla raccolta dei fratelli Luigi e Peppino Agrati. L'incanto, intitolato “Un amore folle: The Agrati Collection”, suddiviso in tranche di vendita (New York, Parigi, Milano) ha proposto in quest'ultima sessione milanese prevalentemente opere grafiche di autori moderni e contemporanei, insieme a fotografie e ad alcuni dipinti, con stime particolarmente accessibili che partivano da 100 euro. L'incasso è stato di 630.882 €, incluse le commissioni, rispetto alla stima pre-asta di 277.800 – 406.100 €.
Complessivamente le opere proposte nei tre incanti hanno ricavato complessivamente 9.279,502 € ( 9.551.796 $) dove il risultato più significativo è stato ottenuto dall'Autoritratto di Andy Warhol che ha guidato l'asta di New York il 17 novembre scorso, acquistato per 4.260.000 $. A Parigi, il 1° dicembre, è stata invece una tela Sans Titre di Wifredo Lam ad essere contesa sino a raggiungere i 189.000 euro, contro una stima di prevendita di 80.000 euro.
A giocare un ruolo importante in quest'ultimo incanto milanese è stato senz'altro il desiderio dei collezionisti di appendere alle pareti di casa un pezzo dalla provenienza altisonante. Un fattore, quello della “provenance”, per quanto difficilmente quantificabile, che influisce in modo determinate nel modo di percepire e valutare un'opera d'arte da parte dei potenziali acquirenti. Sarebbe sufficiente indicare come esempio il prezzo di acquisto ottenuto dalla litografia, non proprio in “mint condition”, di Ellsworth Kelly, “Spectrum”, (lotto 205), realizzata in 34 esemplari e 9 prove d'artista, acquistata per 22.680 euro rispetto alla valutazione 5-7.000. Oppure le cifre di realizzo delle due tempere degli anni '20 di Giacomo Balla che, a dispetto del loro stato di conservazione, sono state comprate ben oltre la stima massima: il “Motivo floreale per sciarpa” (lotto 250) è stato acquistato per 35.280 € (stima 7-10.000), mentre i “Motivi decorativi con stilizzazioni floreali” (lotto 251) è salito sino a 27.720 € (stima 8-12.000 €). Ma ancor più il prestigio della provenienza ha influito sul prezzo di acquisto dell'unica opera del XIX secolo in catalogo - un olio su tela di Vincenza Cabianca (lotto 249), pittore “macchiaiolo” attivo a Firenze - inserita come un corpo estraneo all'interno di questa vendita. Il dipinto, dal formato a “predella”, raffigurante due donne in riva al mare, ha polverizzato la stima, probabilmente mal calibrata, di 1.500 – 2.500 €, passando di mano per 69.300 € con i diritti. L'opera che recava la stima più alta in catalogo - una serigrafia a colori del '73 di Frank Stella, intitolata “Double Gray Scramble”, numerata 64/100 + 25 prove d'artista, - ha superato al stima massima prevista di 100.000 € ed è stata acquistata per 119.000 €.
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