i controlli sul coronavirus

Da Fiumicino al porto di Livorno: termoscanner e 400 volontari per misurare la temperatura

Secondo le indicazioni della Protezione civile ogni scalo installerà gli scanner nelle aree più idonee anche se nella maggior parte dei casi saranno messi alle uscite o nell'area controllo passaporti

di Marzio Bartoloni

Coronavirus, a Fiumicino i nuovi termoscanner: ecco come funzionano

3' di lettura

Controlli a tappeto in tutti gli aeroporti e anche i porti con i termoscanner - lì dove già presenti - oppure con i termometri a pistola. Sono oltre 400 i volontari della Protezione civile e di altre associazioni di volontariato (dalle Misericordie alla Croce rossa) che aiutano il personale sanitario nelle verifiche su tutti i voli internazionali, ma anche nazionali (a Fiumicino) e gli arrivi nei principali porti.

Come funzionano i controlli
Secondo la procedura concordata tra ministero della salute e Protezione civile (inviata ora con una circolare a tutte le Regioni), ai viaggiatori verrà misurata la temperatura e se necessario verrà sottoposto un quesito anamnestico: provenienza, sintomatologia, ecc. Se hanno temperatura superiore a 37,5 gradi, provengono da zone a rischio e rientrano nei casi sospetti previsti dalle linee guida del ministero della Salute , dovrà essere subito attivato il 118 e i viaggiatori trasportati in un ospedale con un reparto di malattie infettive.

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I termoscanner a Fiumicino
«Sono state verificate le implementazioni dei controlli su porti e aeroporti. In coordinamento con la Protezione Civile procedono regolarmente le operazioni di controllo con i termoscanner su tutti i passeggeri in arrivo», questo l’annuncio della task force del ministero della Salute che ogni giorno fa il punto. I controlli più stringenti sono a Fiumicino dove la temperatura corporea viene verificata a tutti i passeggeri in arrivo. All’aeroporto sono state allestite tre aree di accoglienza per i passeggeri in arrivo, rispettivamente una presso il Terminal 1 e due al Terminal 3; predisposte in totale 11 corsie di controllo, tutte dotate di termoscanner: 3 al Terminal 1, tre al Terminal 3 per i voli Schengen e 5 agli arrivi internazionali al Terminal 3. Non si stanno comunque registrando file, né particolari disagi per i passeggeri, che per farsi rilevare la temperatura devono fermarsi solo per due secondi in corrispondenza dei termoscanner posizionati in alto e del tutto simili a delle telecamere.

Negli altri aeroporti verifiche con altri strumenti
Secondo le indicazioni della Protezione civile ogni scalo installerà gli scanner nelle aree più idonee anche se nella maggior parte dei casi saranno messi alle uscite o nell'area controllo passaporti. All’aeroporto di Torino a esempio i controlli tramite termometri a infrarossi con rilevazione frontale - informa Sagat, la società che gestisce lo scalo
- avverranno successivamente allo sbarco all'interno del Terminal. Negli aeroporti senza i termoscanner, ancora quasi tutti, i controlli saranno effettuati oltre che dal personale medico appena potenziato anche da volontari medici e paramedici della Croce rossa e di altre associazioni di volontariato con i termometri a pistola: sono oltre 400 quelli impegnati negli aeroporti per la rilevazione della temperatura ai passeggeri in arrivo in Italia con i voli internazionali - avverte il Dipartimento della Protezione Civile - per i quali si sta lavorando sulla « formazione» e sull’«impiego dei team per rispondere in modo efficace al rischio sanitario».

Le verifiche nei porti
I controlli riguarderanno anche gli arrivi delle navi nei porti. In particolare la circolare del ministero della Salute prevede l’estensione dello strumento della «Libera pratica sanitaria» a tutte le navi in ingresso nei porti, finora prevista solo per le navi extracomunitarie. A Livorno a esempio la Capitaneria di porto di Livorno stima che le navi interessate dalla nuova circolare saranno circa 20 al giorno: si attende che il locale ufficio di sanità marittima emani una nota di attuazione della norma alla luce delle specificità del porto di Livorno. La procedura, si spiega, prevede dichiarazione marittima di sanità, certificato di esenzione dalla sanificazione, elenco passeggeri e equipaggio nonché porti toccati negli ultimi 14 giorni.

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