Da Forno Brisa a Benvenuto, così il crowdfunding fa crescere le startup del food
Anche le imprese dell’agroalimentare e della ristorazione, soprattutto se innovative e attive online, raccolgono i frutti della raccolta fondi diretta sul web
di Maria Teresa Manuelli
4' di lettura
La crisi legata al Covid-19 ha generato sconquassi in tutti i dati macroeconomici di breve termine e gli analisti si attendono ripercussioni nel medio termine legati alla sopravvivenza di numerose imprese, soprattutto Pmi, messe a dura prova dalle mancate vendite, dalle difficoltà di approvvigionamento e dalla mancanza di liquidità.
In questo scenario, per il quinto Report italiano sul Crowdinvesting degli Osservatori Entrepreneurship & Finance del Politecnico di Milano, il crowdinvesting italiano «non sembra essere stato impattato dalla crisi, e anzi - sotto alcuni aspetti - è stato rivalutato quale fonte “rapida” di liquidità per le imprese, di fronte alle lentezze della burocrazia pubblica e di quella bancaria».
Si tratta nello specifico di quel sottoinsieme del crowdfunding, dove singole persone fisiche (ma anche investitori istituzionali e professionali) possono, attraverso una piattaforma internet, aderire direttamente a un appello rivolto alla raccolta di risorse per un progetto imprenditoriale, concedendo un prestito (lending-based model) o sottoscrivendo quote del capitale di rischio della società (equity-based model).
Valori in costante aumento
Il contributo degli ultimi 12 mesi (al 30 giugno 2020) del crowdinvesting ha, quindi, raggiunto un nuovo record: 76,6 milioni investiti attraverso i portali equity e 314,2 milioni di euro attraverso i portali lending. Il valore complessivo delle risorse mobilitate è stato pari a 908 milioni di euro. La piattaforma che ha finalizzato e raccolto più capitale è Mamacrowd (sfiora 34 milioni di euro effettivi al 30 giugno 2020) seguita da Crowdfundme (28,77 milioni, che però ha pubblicato più campagne in assoluto) e da Walliance (con 21,7 milioni). Nell'ultimo anno è però in cima al podio Crowdfundme (13,78 milioni di euro) seguita da Backtowork24 (13,55 milioni). E per crowdfundingbuzz.it (EdiBeez) - magazine dedicato a raccogliere notizie e informazioni in questo settore - nonostante un rallentamento durante il lockdown, nei primi sei mesi del 2020 l'equity crowdfunding ha raccolto il 40% in più rispetto allo stesso periodo del 2019.
Dal forno al ristorante
«L'equity crowdfunding è indubbiamente un'opportunità per le startup e le Pmi anche del settore food. Da un lato, i piccoli investitori, il “crowd”, si stanno dimostrando sempre più interessati a puntare su modelli di business che conoscono bene, facili da comprendere e che, comunque presentino una forte potenzialità di crescita. Dall'altro, le abitudini di acquisto e di consumo di cibi e bevande stanno rapidamente cambiando (per esempio asporto, acquisto a distanza, genuinità dei prodotti e così via). Si generano così nuove opportunità di mercato per le giovani imprese in grado di proporre “qualcosa di nuovo”, che possono trovare nell'equity crowdfunding uno strumento adatto a finanziarne l'affermazione e la crescita», commenta Fabio Allegreni, amministratore delegato di EdiBeez, editore specializzato in news e servizi sugli investimenti privati in capitale di rischio e di debito, e fondatore e consigliere di Assofintech. E lo dimostrano le campagne condotte nell'ultimo periodo.
Nei primi mesi del 2020 la campagna che in ambito food ha raccolto di più è stata Forno Brisa, startup bolognese che rivoluziona il concetto tradizionale del forno. È un “breadbar”, un panificio che, oltre al pane, offre dolci da colazione pizze, caffè, vini naturali e bevande, utilizzando i grani coltivati nei propri campi per il 35% della produzione di pane e seguendo l'intera filiera delle materie prime trasformate. Un'idea vincente che ha portato ad aprire in soli quattro anni tre punti vendita a Bologna, dove ogni giorno entrano oltre 1.000 persone, un laboratorio e a prendere in carico un'azienda agricola per la produzione del grano, con una crescita sorprendente: partiti da poco più di 350mila euro di fatturato nel 2016, i ragazzi del Forno Brisa prevedono di chiudere il 2019 con 1,7 milioni di fatturato. Il progetto ha conquistato gli investitori: tra fine 2019 e inizio 2020 la campagna di equity crowdfunding lanciata sulla piattaforma di MamaCrowd ha ottenuto 1,2 milioni di euro di adesioni.
Al secondo posto in termini di raccolta Benvenuto, il nuovo format innovativo di family restaurant Made in Italy. Ha conquistato investitori e aziende su MamaCrowd, la principale piattaforma italiana di equity crowdfunding, chiudendo la sua campagna con oltre 1 milione di euro raccolto e raggiungendo il 260% di overfunding rispetto al minimo capitale richiesto (400mila euro). Benvenuto conta tre ristoranti a Torino e uno a Milano (piazza Vetra).
Pesce e birra online
Risultati al di là delle aspettative anche per Orapesece, piattaforma digitale che consente di acquistare online pesce fresco dei nostri mari, già pulito, e riceverlo al proprio domicilio su tutto il territorio italiano; il tutto accompagnato dalla possibilità di arricchire l'esperienza grazie a contenuti multimediali come ricette, interviste a chef e pescatori.
Orapesce ha concluso una campagna di equity crowdfunding sempre su MamaCrowd raccogliendo 400mila euro (l'obiettivo era 80mila). Secondo Giacomo Bedetti, fondatore della startup, «il crowdfunding si è dimostrato oltre che un acceleratore nella fase di raccolta, un mezzo per fare brand awareness unico abilitandoci a tanti contatti che hanno contribuito a diffondere la nostra proposizione del valore».
Si è conclusa, invece, su BacktoWork la seconda campagna di equity crowdfunding della startup creata da due giovani studenti romani che ha già conquistato gli amanti della birra con Homebeer.it, la piattaforma per il delivery e l'e-commerce della birra artigianale e cibi di accompagnamento. La campagna si è chiusa con 94mila euro di raccolta e i fondi saranno utilizzati per espandere il servizio di delivery - ora attivo su Roma e Milano - e lanciare la nuova piattaforma Deliveryonline.it, la Progressive Web App (Pwa) che permette di erogare i servizi di prenotazione tavolo, delivery e take-away in white label per ristoranti e catene di ristorazione.
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