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Da Greta a Kurt Cobaine: l’1% della popolazione ha l’Asperger, ma diagnosi tardive

Sono 300mila i casi diagnosticati di Asperger e Adhd in Italia. Ma il problema riguarda almeno 1,5 milioni di adulti

di Donata Marrazzo

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4' di lettura

Il Dsm - manuale diagnostico e statistico dei disturbi mentali - non ne dà una definizione specifica: dal 2013 la Sindrome di Asperger rientra fra i Disturbi dello spettro autistico, caratterizzato da un «deterioramento persistente nelle comunicazioni sociali reciproche e nelle interazioni sociali in diversi contesti» e da «schemi comportamentali ripetitivi e ristretti». Fu descritto per la prima volta nel 1944 dallo psichiatra Hans Asperger, ma si tratta di una patologia alla quale solo di recente si sta rivolgendo grande attenzione.

È un disturbo dello spettro autistico ad alto funzionamento che riguarda circa l'1% della popolazione e che può passare a lungo sotto silenzio, arrivando alla diagnosi molto più tardi di altre forme di autismo

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L'Asperger, da Greta a Kurt Cobaine
Ne soffre Greta Thunberg che parla della sua condizione con grande consapevolezza: «Ho la sindrome di Asperger e questo vuol dire che qualche volta sono un po’ diversa dalla norma. E, date le circostanze, essere diversa è un super potere», ha dichiarato qualche mese fa la sedicenne svedese che ha mobilitato il mondo contro la crisi climatica.
Un disturbo del neurosviluppo alla cui diagnosi si arriva quasi sempre con grande ritardo, da adulti. Come nel caso della scrittrice Susanna Tamaro che nel suo ultimo libro “Il tuo sguardo illumina il mondo” (edito da Solferino) ha raccontato il suo forte disagio, definendo l'Asperger «la mia sedia a rotelle invisibile». Era un “Aspie” anche il frontman dei Nirvana, Kurt Cobain, che presentava però un quadro molto più complesso.

Un network di neuropsichiatri infantili e psichiatri
Di Asperger e Adhd, disturbo da deficit dell'attenzione (e iperattività) si parla a Milano in questi giorni al congresso della Società Italiana di NeuroPsicoFarmacologia: 300mila i casi diagnosticati in Italia. Ma il problema riguarda almeno 1,5 milioni di adulti. Il 16% dei pazienti over 18 con una patologia mentale presenta spesso anche un Adhd non diagnosticato che in genere favorisce la comparsa di ulteriori malattie, come disturbi d'ansia, depressione e abuso di sostanze. Del disturbo ne è consapevole solo una paziente su 5. Psichiatri e neuropsichiatri, più di cinquecento a Milano, fanno il punto sulle possibili strategie di trattamento, costituendo un network nazionale per promuovere la ricerca, in collaborazione con le associazioni di pazienti e familiari.

Disturbi mascherati
La sindrome di Asperger riguarda l'1% della popolazione e passa spesso sotto silenzio. Molte persone finiscono per conviverci tutta la vita, soffrendo delle proprie difficoltà emotive e relazionali. «I disturbi del neurosviluppo si manifestano di solito nell'infanzia, spesso in concomitanza fra loro, con deficit che possono influenzare il benessere anche in età adulta perché favoriscono la comparsa di altre malattie psichiche e compromettono il funzionamento sociale e lavorativo – spiega Claudio Mencacci, co-presidente della Società Italiana di NeuroPsicoFarmacologia e direttore del Dipartimento Neuroscienze e Salute mentale Asst Fatebenefratelli-Sacco di Milano -Nell'adulto Adhd e Asperger vengono facilmente mascherati da altre condizioni psicopatologiche che spesso compaiono proprio perché le strategie di adattamento ai contesti risultano insufficienti, nel lavoro come nello studio o nelle relazioni, esponendo il paziente a continui stress e micro-traumi». È stato stimato che in Italia i picchi di Adhd siano presenti per il 25-30% in quei casi che presentano dipendenze e disturbi alimentari.

Campanelli d'allarme
Ma quali sono i campanelli d'allarme di cui tenere conto? «I segni tipici dell'Adhd nell'adulto sono la disorganizzazione e l'incapacità di darsi delle priorità, pianificare o focalizzarsi su un compito, la scarsa capacità di gestione del proprio tempo o di portare a termine gli obiettivi, tratti come l'impulsività, la scarsa tolleranza alle frustrazioni, gli sbalzi d'umore frequenti e la difficoltà nel gestire gli stress – afferma Matteo Balestrieri, co-presidente della Società Italiana di NeuroPsicoFarmacologia e direttore della Clinica Psichiatrica dell'Azienda Sanitaria Universitaria Friuli Centrale di Udine – Le persone con sindrome di Asperger hanno invece tipicamente scarse capacità di interazione sociale, sono spesso chiuse in un loro mondo e hanno difficoltà di comunicazione con gli altri, bassa autostima, interessi limitati e a tratti ossessivi, con un grande bisogno di routine fisse».

Comorbidità psichiatriche
«Anche negli adulti con Asperger – sottolinea Balestrieri – le comorbidità psichiatriche sono molto frequenti: depressione, ansia, disturbo ossessivo-compulsivo e disturbo bipolare sono comuni, per cui la terapia deve spesso intervenire anche sulle altre patologie». «Diversamente da quanto accade nei bambini, negli adulti i farmaci sono la prima scelta, affiancati da interventi cognitivi, psicologici ed anche di coaching», aggiunge Mencacci. In qualche caso è d'aiuto la tecnologia: sono allo studio app e software che facilitano le funzioni quotidiane dei pazienti, intervenendo anche sui loro stati emotivi.

Il problema ideologico e la stigmatizzazione
Nonostante le possibilità terapeutiche, si stima che appena il 10% degli adulti con Adhd venga curato. «Per anni c'è stato un problema ideologico, una stigmatizzazione che ha ostacolato terapie e diagnosi - conclude Mencacci - Ma abbiamo implementato la ricerca e perfezionato gli accertamenti, tanto da riuscire a migliorare il benessere e la qualità di vita dei nostri pazienti con trattamenti farmacologici integrati con quelli psicologici».

Per approfondire

- «Sindromi da social»: dalla chirurgia per i like agli antidepressivi

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