Start up

Da insetti e microalghe a mangimi sostenibili per l’acquacoltura

Aumento di capitale per lo sviluppo delle biotecnologie della Ittinsect in ottica di economia circolare

di Davide Madeddu

(Vladislav Gajic - stock.adobe.com)

2' di lettura

Microalghe, sottoprodotti agricoli e insetti per produrre mangimi sostenibili per l’acquacoltura. È la svolta sostenibile della biotecnologia sposata dalla start up Ittinsect che punta a produrre e fornire 1.500 tonnellate di mangime “sostenibile” entro il 2023. Un percorso che punta a sostituire i mangimi di origine animale e generatori del fenomeno della cosiddetta sovrapesca, con gli altri elementi che fanno parte del circuito dell’economia circolare. Ossia bloccare il fenomeno che si verifica quando una specie di pesce viene pescata più velocemente di quanto riesca a riprodursi e che causa l'impoverimento delle risorse ittiche e la conseguente alterazione dell'intero ecosistema.

«Nel caso dei mangimi per l'acquacoltura - chiariscono dalla start up - le specie a rischio sono i piccoli pelagici e in particolare l'acciuga del pacifico».Forte di un aumento di capitale di 550 mila euro l’azienda gioca la carta della crescita ed espansione sui mercati nazionali e internazionali.
Il processo messo in piedi dall’azienda parte con l’acquisto degli insetti e dei sottoprodotti grezzi dai rivenditori in Italia e Europa. C’è poi il primo trattamento biotecnologico «disegnato internamente per aumentare la biodisponibilità delle materie prime fino a sei volte e mezzo rispetto al materiale grezzo». Segue poi l'estrusione, «per dare al mangime le proprietà meccaniche necessarie alla somministrazione in allevamento». Entrambi i processi sono sviluppati internamente in scala sperimentale.

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L’obiettivo della produzione, forte dell’aumento di capitali, ipotizza una crescita esponenziale nei prossimi due anni. Anche alla luce delle richieste che si registrano nell’intero settore in cui si registra una crescita del 6 per cento all’anno. «Nel 2030 varrà 9 miliardi di euro in europa e 400 milioni in Italia – chiariscono dall’azienda –. L’Italia è il maggior produttore di trote ed è tra i primi 5 produttori di orate e spigole in nell'Ue secondo l'European Aquaculture Production Report 2014-2019 redatto dalla Federazione Europea dei Produttori di Acquacoltura (Feap)».

Quasi una sfida per un’azienda che gioca la carta della crescita puntando sulla sostenibilità. «I nuovi capitali supporteranno il team nella commercializzazione del primo mangime di Ittinsect per l’acquacoltura sostenibile per trote – commenta Alessandro Romano, Ceo di Ittinsect –.Prevediamo di fornire 1.500 tonnellate di mangime sostenibile per l’acquacoltura entro la fine del 2023. Ci aspettiamo una buona risposta dai nostri primi clienti, gli itticoltori, poiché deteniamo già diverse loi (lettere d’intenti, ndr) firmate».


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