Da Milano a Bari ecco le città dove i tech worker guadagnano di più
Milano totalizza il 42% di ricerche di profili It, seguita da Roma e Torino. Nel capoluogo lombardo gli stipendi più alti, con una Ral media di 43mila euro. La flessibilità risulta la leva più importante per trattenere i talenti
di Cristina Casadei
I punti chiave
4' di lettura
In Italia, solo nel primo trimestre di quest’anno, le ricerche di profili legati all’information and technology sono in aumento del 36%. Allo stesso tempo, però, secondo quanto rileva l’indagine Meos di Manpower, nel nostro paese la carenza di talenti in questa area è intorno al 76%. Per superare l’elevato gap tra domanda e offerta di posizioni It, per le imprese si rende sempre più necessario superare i pregiudizi sullo smart working e sulla flessibilità per essere più attrattive. È questo quanto emerge nel report Tech Cities 2022 promosso da Experis, la società di ManpowerGroup, sui profili tecnologici più richiesti nelle principali città italiane. Secondo quanto spiega Jose Manuel Mas, direttore Experis Italia, «la pandemia ha accelerato i processi di digitalizzazione in maniera repentina e inaspettata, spingendo gran parte della popolazione mondiale a relazionarsi, vivere e lavorare attraverso il digitale. Uno scenario che ha influenzato anche il mondo del lavoro, in particolare facendo emergere la necessità di inserire in azienda nuovi professionisti nell'area tecnologica». I profili più ricerca sono corsì diventati oggi Cloud Developer, Full Stack Developer, Data Scientist, Java Developer, Cyber Security e DevOps Engineer. «Di fronte alle nuove sfide poste da questo rinnovato contesto digitale, aziende e lavoratori hanno bisogno di farsi trovare preparati, investendo nella formazione, e aggiornando e integrando sia le abilità tecniche che le competenze trasversali, senza dimenticare il necessario rafforzamento dell'area della Cyber Security, nei servizi alle aziende, nella sensibilizzazione delle persone e nella formazione specifica», continua Jose Manuel Mas.
Le province dei tech workers
Milano, secondo la ricerca di Experis, risulta la città più tech d’Italia, e totalizza il 42% di ricerche attive, seguita da Roma (25%), Torino (10%), Napoli (8%), Bologna (7%), Padova (5%) e Bari (3%). Nello specifico, la provincia lombarda si distingue per la sua offerta caratterizzata da maggiori opportunità per i profili in ambito sistemi, ERP e cloud. Milano è anche la provincia con la RAL media più alta, ovvero 43.000 euro media, che vanno dai 40.000 euro medi dei Java e Full Stack Developer, fino ai 50.000 euro medi di retribuzione per i Cloud Architect. Seguono con una RAL media di 39.000 euro, le provincie di Torino, caratterizzata da richieste provenienti da PMI e società di consulenza, e di Roma, con settori di impiego legati a Pubblica Amministrazione, Difesa e società di consulenza. La provincia di Padova offre una RAL media di 37.000 euro e maggiori opportunità in ambito produttivo e industriale sia in aziende che in società di consulenza. Nella provincia di Bologna si registra una RAL media di 37.000 euro per i professionisti IT, con una maggiore richiesta in società di prodotto e software house, oltre a interessanti opportunità in ambito bancario e assicurativo. Chiudono la classifica, con una RAL media intorno ai 33.000 euro, le provincie di Napoli, dove il polo del centro direzionale di Napoli (CDN) ospita molte aziende di consulenza e software house, e Bari che presenta una richiesta di profili IT in crescita in ambito industriale e di consulenza, grazie alla nascita di molte start up.
Quanto guadagnano i tech workers
Secondo la ricerca di Experis si tratta di profili che hanno retribuzioni medio alte. Il primo profilo emergente è quello del Cloud Developer, una figura che costruisce l’architettura del cloud tenendo presente esigenze e caratteristiche della realtà a cui è destinato, ne monitora i risultati e si occupa anche delle fasi gestionali. Il Cloud Developer junior ha una RAL tra i 25-30.000 euro e può arrivare a retribuzioni di 60.000 euro per figure Architect. La RAL media italiana è pari a 43.000 euro ed è la più alta fra tutte le figure IT. Il Full Stack Developer, ossia il professionista in grado di adattarsi alle diverse fasi di un piano di sviluppo e che possiede la capacità di gestire e coordinare un progetto in maniera globale, ha una RAL media sui 35.000 euro.Molte delle ricerche del settore IT riguardano l’ambito Data (Data Scientist, Data Architect, Big Data Specialist), cioè figure che si occupano di analizzare e organizzare grandi quantità di dati, estraendo i paradigmi più efficienti ed esponendoli in forma comprensibile anche ai non addetti ai lavori. La RAL media è di 35.000 euro. Una figura che continua ad essere molto richiesta è quella del Java Developer, ovvero un professionista specializzato nella programmazione in Java, tra i linguaggi di programmazione più diffusi al mondo, che ha una RAL media di 34.000 euro. IAltri profili emergenti sono quelli del Cyber Security Consultant, Penetration tester, Ethical Hacker. Questi professionisti sono specializzati nel prevenire, riconoscere e reagire contro gli attacchi informatici e hanno una RAL media sui 40.000 euro. Infine, tra le figure più ricercate c’è il DevOps Engineer che funge da “raccordo” tra dipartimenti diversi, assicurandosi che il lavoro proceda in piena sinergia e complementarità. La RAL è molto influenzata dalla seniority e in media è intorno ai 37.000 euro.
La flessibilità leva per attrarre e trattenere i tech workers
Al di là dei compensi, per attirare i tech workers, però, la leva più importante sembra essere la flessibilità, insieme ai piani di formazione e di sviluppo delle competenze. Secondo lo studio, per risultare attrattive, le imprese devono infatti superare i propri pregiudizi nei confronti del lavoro da remoto. Dalla rilevazione di Experis ben il 39% dei datori di lavoro richiede ai propri team IT di lavorare sempre in presenza, mentre del 57% che ha affermato di essere propenso a concedere il remote working, solo il 9% prevede di concederlo al 100%. Una propensione che ne limita l’attrattività specie verso le figure IT, che registrano un’alta mobilità e hanno un tempo medio di permanenza in azienda di poco più di un anno.
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