Da oggi 3,5 milioni di lavoratori con obbligo di green pass, avanza l’ipotesi Pa
Tra autonomi e dipendenti, istruzione e sanità – gli unici in cui sussiste l'obbligo per la forza lavoro - assorbono rispettivamente 1,6 e 1,9 milioni di occupati
di Andrea Carli
I punti chiave
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Da oggi 3,5 milioni di lavoratori dovranno disporre del Green pass. Si tratta di quelli occupati nei due settori - istruzione e sanità – in cui sussiste l’obbligo. Dal 1° settembre agli 1,9 milioni di operatori sanitari si aggiungono circa 1,6 milioni di operatori scolastici. Anche se va specificato che mentre per medici e infermieri c’è un obbligo di vaccinazione, per docenti, personale Ata e presidi, l’obbligo è di green pass. Quindi chi non è vaccinato ha in teoria l’alternativa di poter esibire il tampone negativo (valido però solo 48 ore).
Nessuna prescrizione, invece, nel decreto legge 6 agosto 2021 n. 111 è inserita per chi lavora nei trasporti a lunga percorrenza (treni, navi, aerei, autobus): la normativa interessa i soli passeggeri e non gli occupati (quasi 622 mila). È quanto mette in evidenza un’analisi della Fondazione studi dei Consulenti del lavoro.
L’ipotesi di rendere il Green pass obbligatorio nella Pa
Ma i lavoratori obbligati potrebbero aumentare. L'intento resta quello di estendere il più possibile la campagna vaccinale. Il ministro della Salute Roberto Speranza valuta l’ipotesi di estendere l’obbligo di certificato verde per i dipendenti pubblici. Il decreto legge del 23 luglio richiede il documento per accedere ai concorsi pubblici. La soluzione è in linea anche con la strategia del ministro della Pa Renato Brunetta, che punta a contenere lo smart working e a riportare i lavoratori in presenza, così da garantire un servizio più efficiente ai cittadini. L’estensione potrebbe prendere forma nella fase di conversione in legge da parte del parlamento del decreto del 6 agosto 2021: si tratta del provvedimento che ha introdotto l'obbligo di green pass per i trasporti a lunga percorrenza a partire dal 1° settembre. L’obbligo potrebbe scattare già da ottobre.
Nella ristorazione e nei trasporti l’obbligo è per i clienti, non per i lavoratori
C’è una vasta platea di lavoratori che si trova in una sorta di limbo normativo. Il decreto legge del 23 luglio 2021 ha previsto infatti l’obbligo del green pass, dal 6 agosto, per accedere a ristoranti al chiuso, musei, palestre, piscine, centri benessere, sagre e fiere, convegni e congressi, centri termali, parchi tematici e di divertimento, centri culturali, sale gioco, concorsi pubblici. L’obbligo è per chi accede in queste strutture: non è specificata l'estensione per coloro che ci lavorano.I consulenti del lavoro sottolineano che sono diversi i casi della ristorazione e dei trasporti, dove all'obbligo imposto ai clienti, non ne corrisponde alcuno per i lavoratori. Nei trasporti, dove è prevista la certificazione verde per ora su aerei, navi e treni a lunga percorrenza, si attende un intervento anche sui lavoratori: la platea degli obbligati potrebbe includere i quasi 622 mila occupati nel settore dei servizi di trasporto aerei, ferroviari, terrestri e marittimi. Nella ristorazione l'obbligo esiste da tempo, per i clienti che pranzano al chiuso, ma non per camerieri, cuochi, responsabili di sala al lavoro. Anomala è anche la differenza con le strutture ricettive, dove al contrario non è previsto alcun obbligo di certificato verde, nemmeno per i clienti. Nel caso in cui si dovesse provvedere a disciplinare anche l'obbligatorietà per gli occupati di entrambi i settori, sarebbero interessati 1,3 milioni di lavoratori, tra dipendenti e autonomi.
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