ServizioContenuto basato su fatti, osservati e verificati dal reporter in modo diretto o riportati da fonti verificate e attendibili.Scopri di piùL’emergenza Covid-19

Da Powell e Mnuchin due visioni diverse sulla ripresa americana

Per la Fed ripresa piena alla fine del 2021 mentre per il ministro al Tesoro l’America ripartirà dopo la pandemia. Pronti 19 miliardi per i farmers

di Riccardo Barlaam

Il segretario al Tesoro Steven Mnuchin (Epa)

4' di lettura

La portata e la velocità della frenata dell'economia americana a causa del coronavirus «sono senza precedenti nella storia recente, e sono significativamente peggiori di ogni recessione dalla Seconda Guerra Mondiale. Una piena ripresa potrà avvenire solo alla fine del 2021», dice il governatore della Fed Jerome Powell durante la video conferenza davanti alla Commissione bancaria del Senato, nella quale è stato chiamato a testimoniare delle azioni messe in campo dall'amministrazione assieme al segretario al Tesoro, Steve Mnuchin.

Powell ha ribadito che la banca centrale americana è pronta a usare tutte le armi a disposizione nel suo arsenale per aiutare la ripartenza dell'economia, ma altre azioni potrebbero essere necessarie. I quasi 3mila miliardi di dollari stanziati dal Congresso contro l'emergenza Covid con il maxi pacchetto del Cares Act e gli altri provvedimenti successivi di spesa aggiuntiva «sono stati fondamentali» secondo Powell per consentire il lancio dei vari programmi di sostegno all'economia del Tesoro e della banca centrale.

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In queste ore repubblicani e democratici continuano a negoziare sul prossimo pacchetto di aiuti, il cosiddetto Heroes Act da oltre 3mila miliardi che la Camera ha approvato venerdì scorso, con ulteriori misure di sostegno per stati, città, ospedali, aiuti al reddito e ai disoccupati. I repubblicani si oppongono a ulteriori spese ma un compromesso andrà trovato per evitare lo spettro del default agli stati e alle grandi città con i bilanci già in rosso che rischiano di fallire travolte dalle spese per far fronte all'emergenza del Covid.

Da inizio marzo la Fed ha lanciato una serie di misure straordinarie di sostegno per i mercati e l'economia: ha tagliato i tassi quasi a zero e varato nove programmi di prestiti straordinari per sostenere Wall Street e Main Street, con piani di sostegno per tutto, anche dei debiti dei comuni e delle aziende con il sostegno al mercato dei municipal bond e corporate bond.

Powell, un moderato repubblicano, nominato da Trump, pesantemente criticato dal presidente per mesi lo scorso anno in modo irrituale per le sue scelte di politica monetarie ritenute eccessivamente prudenti e attendiste, ha detto che il governo americano dovrebbe fare di più , come aveva già fatto la scorsa settimana: non è così scontata l'uscita dalla crisi una volta passata la pandemia.

Da parte sua ha spiegato che anche la Fed è pronta a nuove azioni: «Possiamo estendere i programmi di prestiti esistenti. Ma possiamo anche avviare nuovi programmi di prestiti se sarà necessario». La banca centrale inoltre, ha assicurato Powell, farà di tutto per garantire una «maggiore trasparenza» in un momento di sfide straordinarie «in cui siamo chiamati a utilizzare i nostri poteri di emergenza».

Finora la Federal Reserve ha messo in campo quattro dei nove programmi varati, compreso quello destinato a Main Street che permette all’istituto centrale di comprare i crediti che le banche Usa hanno concesso anche alle medie aziende. Uno dei programmi più rischiosi e complessi che la Fed si è mai trovata a gestire considerando la varietà dei settori a cui vengono concessi prestiti, non più legati solo al mondo finanziario e all'industria bancaria.

Più ottimista è apparso Mnuchin davanti ai senatori della Commissione bancaria. Il rischio di danni permanenti per l'economica americana è direttamente correlato alla durata del lockdown, ha detto nella sua testimonianza virtuale il segretario al Tesoro. Passata la pandemia l'America tornerà a crescere.

Il Tesoro in ogni caso, ha affermato il ministro, è pronto ha utilizzare tutti i 500 miliardi di dollari già a sua disposizione per evitare il fallimento delle aziende americane con piani di salvataggio pubblici, ha spiegato Mnuchin. «Nello scenario migliore ci aspettiamo perdite da alcuni di questi piani di aiuti. Il Tesoro è assolutamente pronto ad assumersi i rischi associati all'erogazione di fondi alle aziende in difficoltà ed è pronto a subire eventuali perdite su quel capitale», ha detto.

Mnuchin ha spiegato che il governo ha utilizzato 195 miliardi di sostegno al credito, sul totale dei 500 miliardi di stanziamento iniziale, a cui vanno tolti anche i 46 miliardi di dollari destinati alle compagnie aeree. E ci sono ancora circa 300 miliardi nelle casse del Tesoro disponibili per nuovi programmi di sostegno, per estenderne altri o per i bailout.

Si è parlato anche del piano di aiuti alle Pmi: i 660 miliardi di fondi del Paycheck Protection Program, nei due round di finanziamento, sono quasi esauriti. Trump lunedì ha detto che un'estensione di questo piano di aiuti «dovrebbe essere facile», aprendo la strada quindi a ulteriori stanziamenti.

Problemi ci sono stati nel primo round di finanziamenti del Ppp da 340 miliardi finiti in poco tempo, con le polemiche per gli aiuti concessi a società quotate come la catene di ristoranti Shake Shack quotate o società di sport professionistico come i Los Angeles Lakers. Il Dipartimento alla Giustizia ha avviato un’indagine penale sulle grandi banche americane a proposito del primo round di fondi alle Pmi, per presunte frodi nella gestione dei finanziamenti.

Mnuchin ieri nel mattino ha avuto anche una video call con i ministri delle finanze del G7, la commissione europea e l'Eurogruppo per discutere delle ripercussioni del coronavirus sull'economia e sulla ripartenza: gli Usa hanno la presidenza di turno dei sette grandi.

Il presidente Trump ha intanto deciso un pacchetto di aiuti da 19 miliardi di dollari per gli agricoltori americani e all’industria agroalimentare. Dal 26 maggio i farmers potranno presentare le domande per ricevere aiuti fino a 250mila dollari ad azienda. Dall'inizio della sua presidenza Trump ha già autorizzato due piani di aiuti da 28 miliardi di dollari per sostenere gli agricoltori, suoi grandi sostenitori, dalle perdite patite a causa della guerra commerciale con la Cina.

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