Da Bagnoli a Bacoli un'avventura flegrea di primavera
Da Pozzuoli al Lago Averno leggendo le poesie di Glück
Continuando a lambire il mare, si è accolti dalla sinuosa passeggiata di Via Napoli che, sempre guardando Capri, serpenteggia senza esagerare tra piccoli approdi, ristoranti di pesce come Colmare, sino a Pozzuoli dove si può soggiornare alla scenografica Villa Avellino per dedicare il giorno successivo alla visita delle ricchezze archeologiche dell'antico porto commerciale romano, dall'anfiteatro a Flavio alla necropoli di via Celle, e soprattutto il tempio- Macellum di Serapide in cui si verifica il fenomeno del bradisismo, mentre alla Solfatara tutti i sensi, in particolare l'olfatto sono sollecitati. Anche camminare lungo il periplo del Lago Averno di cui la poetessa americana Louise Elisabeth Glück è riuscita a trasmetterne tutto il lirismo - i suoi libri sono pubblicati in Italia da il Saggiatore - mette a nudo il legame ancestrale tra l'uomo e la natura circostante anche quando essa è capace di incendiarsi in pochi attimi come in tutti i Campi Flegrei. E anche nell'antro della Sibilla dentro l'area archeologica di Cuma si è colti dalla vertigine tanto ameno, panoramico e ancestrale è questo luogo sacro ricco di misteri, vaticini e templi.