Da Rimini alle Eolie aumentano i contagi da movida. Tornano le mascherine all’aperto
Segnalati cluster nella riviera romagnola e nelle isole Eolie. Prime ordinanze con nuove restrizioni da Otranto a Ponza al Circeo
di M.Se.
I punti chiave
3' di lettura
Assembramenti, feste e primi cluster. Dalle città la paura di una risalita dei contagi si estende alle località delle vacanze, soprattutto le mete più gettonate del turismo giovanile scenario della movida estiva. Timori che in alcuni casi sembrano giustificati dai numeri. Da sempre una calamita per i giovanissimi in cerca di divertimento, Rimini contende ora a Bologna il primato dei nuovi casi di contagio nell’intera Emilia Romagna (90 rispetto ai 104 del capoluogo, ma sabato era al primo posto con 81 contagiati). Ed è l’unica provincia della regione a registrare un nuovo ingresso in terapia intensiva.
Puglia
Fanno pensare anche i dati sulla pandemia in Puglia, con la provincia di Lecce, che comprende le principali località del Salento, in testa ai contagi: 72 i nuovi , mentre Bari che è seconda ne ha 43. Per prevenire e limitare i danni i sindaci dei centri della movida rispolverano obblighi e divieti che sembravano ormai archiviati: mascherine anche all’aperto, sul litorale pontino, e limitazioni sulla vendita e il consumo di alcool.
Eolie
La paura è palpabile nelle Eolie e in particolare a Stromboli, dove tutto è cominciato sabato 17 luglio con l’arrivo di una turista, che qualche giorno dopo è risultata positiva al Covid 19. In una settimana i contagi sono saliti a 14. Colpiti dal virus anche quattro camerieri di un ristorante, chiuso per precauzione. E il termometro della preoccupazione dilagante sono le file crescenti per i tamponi di isolani e vacanzieri. Movida scatenata a Salina, dove la situazione è però al momento migliore di quella di Stromboli con un giovane positivo e una decina di persone in quarantena. “Mi raccontano di feste partecipatissime e sfrenate in giro per l’isola - dice l’ex presidente dell’associazione dei commercianti Luca Chiofalo -. Comprensibile la voglia di divertirsi, solo spero siano rispettate almeno le precauzioni minime per evitare contagi di massa”. Ma il sindaco di Salina esclude la presenza di focolai e rassicura chi sta trascorrendo sull’isola le vacanze e chi è in procinto di recarvisi. “A Salina non c'è nessun focolaio da Covid-19, ma si registrano solamente tre casi di positività. Le notizie che sono circolate nelle ultime ore sono prive di fondamento” chiarisce Domenico Arabia, spiegando che tutti i positivi sono stati posti in quarantena (per due di loro si tratta di un isolamento fiduciario da circa venti giorni) e sono stati effettuati “già da tempo” tutti i controlli di tracciamento per eventuali contatti, “escludendo assolutamente una diffusione sul territorio”.
Le rassicurazioni del sindaco di Salina
“La situazione è sempre stata, e lo è tuttora, monitorata e non desta particolari preoccupazioni o problematiche - spiegano dall’Amministrazione comunale -, anche grazie alla tempestiva azione posta in essere dall'Usca, dai carabinieri presenti sull'isola e dal Comune di Santa Marina Salina”. “Le notizie di stampa hanno creato un pericoloso effetto domino privo di fondamento - dice il primo cittadino -. Desideriamo rassicurare la popolazione e i numerosi turisti che affollano la nostra isola in questo periodo che la situazione è costantemente monitorata dalle autorità sanitarie e che questi pochi casi di positività registrati sono stati gestiti seguendo le direttive e le procedure previste dalla normativa vigente, attuando l'isolamento immediato e prevenendo qualunque tipo di diffusione, come sempre fatto in tali situazioni, al fine di tutelare la popolazione”. Per l'associazione degli albergatori guidata da Giuseppe Siracusano, è importante porre l'attenzione sui protocolli seguiti a Salina che hanno fatto dell'isola una destinazione sicura. “Dispiace leggere questo tipo di notizie anche perché hanno un effetto slavina fortemente penalizzante - dice -. L'isola è in prima linea nell'applicazione dei protocolli anti Covid”.
Dove è tornato l’obbligo di mascherine all’aperto
Alcuni sindaci si sono mossi per tempo. A Otranto, presa anche quest’anno d’assalto dai turisti nonostante la pandemia, dall’inizio della stagione è tornato l’obbligo di mascherina all’aperto per chi passeggia negli stretti vicoli del centro storico, adottato anche l’anno scorso. La stessa misura è stata appena reintrodotta, dopo la stagione scorsa, nell’isola di Ponza e a San Felice Circeo, mete di riferimento per la movida soprattutto dei giovani del Lazio e della Campania. Dove da ieri sono entrate in vigore anche altre restrizioni anti-Covid, con limitazioni per la vendita e il consumo di alcolici.
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