Da Salisburgo a Grado, l’Alpe Adria a due ruote
di Manlio Pisu
5' di lettura
Salisburgo, Mozartplatz: qui, nel centro della “città del sale” che ha dato i natali a uno dei più grandi geni musicali di tutti i tempi, parte la ciclovia Alpe-Adria, itinerario cicloturistico pluripremiato che in 410 chilometri di pedalata dolce scende verso Sud, in Italia, attraversando le Alpi e il Friuli Venezia Giulia fino alle luci abbacinanti del Mediterraneo, sulle spiagge di Grado, nell'alto Adriatico, stazione balneare della Mitteleuropa, con una forte impronta veneziana e austro-ungarica.
È un cicloviaggio adatto (quasi) a tutti, compresi i ciclisti meno esperti e le famiglie con bambini al seguito. Il percorso è molto ben segnalato sia grazie ai cartelli disposti sul terreno sia grazie alle tracce Gpx scaricabili gratuitamente dal sito www.alpe-adria-radweg.com e consultabili su un comune smartphone, su cui sia stata installata una app di escursionismo (fra le tante disponibili gratis sul web una delle più evolute è Komoot).
In otto tappe dai monti al mare
Perdersi è impossibile. Il sito propone otto tappe, quattro in Austria e quattro in Italia, di circa 50 chilometri l'una. Ma naturalmente ognuno può configurare l'itinerario come meglio crede. Il dislivello complessivo in salita è di 2300 metri, 1450 in Austria e 850 in Italia.
Non ci sono passi di montagna. Il valico avviene non sopra, ma sotto le Alpi tramite la Tauernschleuse, la Galleria ferroviaria dei Monti Tauri, che collega Boeckstein nella Valle di Gastein (Salisburghese) a Mallnitz (Carinzia).
In Friuli Venezia Giulia la ciclovia interseca altre arterie ciclabili: la Adria Bike, che da Grado prosegue lungo la costa fino a Trieste, e la Ciclovia pedemontana e del Collio, che da Gemona porta verso i vigneti del Cormons. Lungo il percorso si può fare affidamento su un ottimo sistema di trasporto intermodale, treno+bici e BiciBus, che consente di tagliare alcuni tratti o di tornare facilmente al punto di partenza. Utile il servizio ferroviario della compagnia Micotra. Facile il noleggio bici presso vari operatori locali, che a richiesta provvedono anche al recupero dei mezzi.
Un viaggio culturale tra “Cacania” e “terra dei limoni”
Ma l'Alpe-Adria è anche un viaggio culturale, che unisce due mondi molto diversi tra loro a cavallo della catena alpina: a Nord terra di birra; l'ex impero asburgico, ovvero la “Cacania”, mirabilmente descritta da Robert Musil ne L'uomo senza qualità; a Sud l'Italia, terra di vino e “terra dei limoni”, come diceva Goethe, che da secoli suscita nei popoli dell'Europa centro-settentrionale la Sehnsucht nach Sueden, la smania verso il Sud.
Due mondi che si sono anche combattuti aspramente nel corso della storia fino alla barbarie e alle carneficine della prima e della seconda guerra mondiale. Non per niente il progetto della ciclovia è stato realizzato, tra l'altro, con il contributo dell'Unione Europea nello spirito di avvicinamento fra i popoli per la valenza ideale di “ponte” interculturale che evoca i ponti non a caso riprodotti su tutte le banconote dell'euro.
Bikeconomy e sviluppo dei territori
La storia della ciclovia, iniziata una decina d'anni fa, è una storia di successo. È anche un esempio ben riuscito di bikeconomy, che ha contribuito a dare slancio alle economie locali. «Le ricadute positive sul territorio sono notevoli - commenta Alice Venaruzzo, responsabile dell'area cicloturismo presso la Promoturismo Friuli Venezia Giulia -. Ha destagionalizzato i flussi turistici, in particolare nella stazione balneare di Grado, e ha dischiuso al turismo altri centri minori», aprendo piccole opportunità di business, come p. es. locande, caffè, officine, servizi vari.
Molti gli arrivi dall'estero, in particolare da Austria e Germania. I numeri sono incoraggianti. 36.000 transiti di ciclisti rilevati nel 2016 dalla stazione contapassaggi di Resiutta; 56.500 nel 2018. A inizio settembre 2020, malgrado l'effetto covid, erano già 31.000.
Numeri in crescita, secondo il SalzburgerLand Tourismus, anche sul versante austriaco. Sono in costante aumento i passaggi ferroviari dei ciclisti nella Galleria dei Tauri e il numero dei bike-hotel.
Il fruscio dell'acqua nell'orecchio
La pedalata è segnata dai corsi d'acqua. Dal centro di Salisburgo si segue il fiume Salzach, che deve il suo nome, così come anche la città, alle miniere di salgemma che nei secoli hanno fatto ricca questa regione. Poi la Gasteiner Ache e ancora la Drava, che scende da San Candido in Val Pusteria.
Da Spittal l'Alpe-Adria coincide con la Ciclovia della Drava fino a Villach. Dopo Villach si lascia la Drava e si segue il Gail. In Italia, fra gli altri, lo Slizza, prima di Tarvisio, con il suo bellissimo orrido, che merita non solo una tappa, ma anche un tuffo; il Fella; il Tagliamento, con le sue acque turchesi uno dei fiumi più puliti e meglio preservati d'Italia.
L'itinerario si snoda in parte lungo ferrovie dismesse e riconvertite a ciclabili; in parte su stradine della viabilità secondaria a scarsissima densità di traffico. Il fondo stradale è sempre buono e mai sconnesso. Le bici più adatte sono le ibride e le gravel.
Sul versante italiano, prima di Venzone, c'è ancora un tratto di pochi chilometri, che porta i ciclisti sulla statale n. 13 Pontebbana, assai sgradevole dal punto di vista cicloturistico.
Terme, natura e storia in Austria
Tanti i punti di interesse dell'Alpe-Adria, che possono dilatare la durata del viaggio. Innanzi tutto Salisburgo. Merita di per sé una visita di una giornata piena. Nella prima delle otto tappe, a Bad Duerrnberg, si può visitare un'antica miniera di salgemma, dove già 4000 anni fa i Celti estraevano “l'oro bianco”. La visita è divertente per grandi e piccoli. A Hallein c'è la casa natale (oggi un piccolo museo) di Franz Xaver Gruber, l'autore di Stille Nacht (Astro del ciel), la canzone natalizia più famosa del mondo.
Diverse, lungo l'itinerario, le gole scavate nella roccia dalla forza dell'acqua: Salzachhoefen e il Liechtensteinklamm, entrambe bellissime e suggestive. Sopra Werfen c'è l'immensa e particolarissima Grotta del ghiaccio. Nella Valle di Gastein i cicloturisti possono riprendersi dalle fatiche della pedalata con due tappe termali: le AlpenTherme a Bad Hofgastein e le FelsenTherme a Bad Gastein. Una più gradevole dell'altra.
Arte, farfalle e siti Unesco in Italia
Entrati in Italia, a pochi chilometri da Tarvisio, vale la pena fare una breve deviazione ai laghi di Fusine, due laghetti di origine glaciale in un anfiteatro naturale con lo sfondo imponente del monte Mangart. Monte Lussari merita un'altra deviazione: è un piccolo borgo a 1800 metri (raggiungibile in cabinovia da Camporosso), sorto intorno ad un santuario caro a italiani, austriaci e sloveni. Magnifica la vista sulle Alpi Giulie.
Venzone, sul tracciato dell'Alpe-Adria, è tappa obbligata. Borgo incantevole, gravemente danneggiato dai terremoti di maggio e settembre 1976, ricostruito tale e quale con criterio filologico, usando le stesse pietre abbattute dal sisma. La tragedia del terremoto è ricordata a Venzone nel museo Tiere Motus. Da non perdere, a Venzone, anche il piccolissimo museo delle mummie.
Dall'altra parte del Tagliamento, a Bordano, c'è la Casa delle Farfalle, la più grande d'Italia, dove si possono ammirare centinaia di farfalle in volo, provenienti da ogni parte del mondo.
Udine, con il suo castello, il centro storico, i musei dedicati al genio pittorico di Giambattista Tiepolo, richiede una visita non frettolosa. E poi ancora i siti Unesco: Palmanova, la città-fortezza intorno allo splendido esagono della Piazza Grande, e Aquileia con la basilica romanico-gotica e i preziosi mosaici policromi del IV secolo d. C.
Infine Grado, antica città romana su un'isola compresa tra laguna e mare, collegata alla terraferma grazie a una diga. A Grado il traguardo è raggiunto. Per chi non sia del tutto appagato, c'è ancora la Adria Bike fino a Trieste.
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