Da Schlein a Gentiloni, da Tronchetti a Marcegaglia: la prima giornata di Trento tra Pil e Pnrr
Tra code per entrare ai dibattiti, sale strapiene e giovani in prima fila, i temi dell’attualità politica vengono sviscerati, spiegati, approfonditi. I big dell’industria si confrontano sulle sfide di Usa e Cina
di Mariolina Sesto
I punti chiave
- Il Pnrr tiene banco nei dibattiti
- All’Italia metà delle risorse erogate
- L’attacco di Schlein al governo
- Schlein e la ricetta della progressività
- L’incontro Schlein-Gentiloni
- Mes, una questione di reputazione
- I big dell’industria e le sfide di Usa e Cina
- Marcegaglia sottolinea la sfida Usa
- Marco Tronchetti Provera e la Meloni
- Scaroni e la governance
5' di lettura
È Elly Schlein la prima rappresentante del mondo politico a inaugurare il Festival dell’Economia di Trento. Arriva al teatro sociale e, intervistata dal direttore del Sole 24 Ore Fabio Tamburini, spiega il suo modello di sviluppo economico: “Bisogna inserire nel Pil anche il Bes, non basta solo il Pil per il benessere collettivo della comunità, e l’Agenda 2030 per uno sviluppo sostenibile”. Poi entra in scena il commissario Ue Paolo Gentiloni e i riflettori vengono puntati sul Pnrr. «La terza rata? - tranquillizza l’ex premier - tranquilli, arriverà. Il governo è in contatto con gli uffici della Commissione Ue». Tra code per entrare ai dibattiti, sale strapiene e giovani in prima fila, i temi dell’attualità politica vengono sviscerati, spiegati, approfonditi.
Il Pnrr tiene banco nei dibattiti
Alla prima giornata del Festival dell’Economia di Trento Il tema del Piano nazionale di ripresa e resilienza continua a tenere banco nel dibattito politico con il commissario europeo agli affari economici Paolo Gentiloni, che sprona l’Italia a «fare bene e presto». Questo perché il problema non è «denunciare i ritardi ma evitare che si producano». E sull’altro fronte aperto, quello del Mes, arriva l’invito a procedere «con la ratifica», perché non si «tratta della Spectre».
All’Italia metà delle risorse erogate
Gentiloni, il giorno dopo le raccomandazioni di Bruxelles, dal Festival dell’Economia di Trento ha ricordato che il governo italiano sul fronte del Pnrr ha fatto la terza richiesta di erogazione, e «dobbiamo essere consapevoli che nei prossimi mesi la parte fondamentale deve svilupparsi». A livello europeo sono stati già erogati 154 miliardi di cui 67 miliardi all’Italia, che diventeranno «presto 86, quindi una cifra piuttosto consistente». Quando arriverà l’erogazione della terza rata, la cifra erogata sarà vicina alla «metà dell’insieme delle risorse che abbiamo fin qui erogato» spiega il commissario europeo. E sempre da Trento la segretaria del Pd, Elly Schlein, torna a chiedere al governo di «riferire su quali sono le modifiche che vogliono fare sul Pnrr, perché sono mesi che parlano di modifiche e ci stiamo perdendo i soldi».
L’attacco di Schlein al governo
Dal Festival dell’Economia di Trento la segretaria del Partito Democratico, Elly Schlein, attacca il governo sulle politiche economiche. Se sul Pnrr “penso che il nostro Paese stia rischiando di perdere una grande occasione”, dice Schlein, anche sul fisco la segretaria dem è molto dura: “Noi abbiamo un problema serio di evasione fiscale da affrontare con strumenti rinnovati. L’incrocio di banche dati digitali è una priorità assoluta. Non è un destino ineluttabile questo. Bisogna fare scelte coraggiose. Sicuramente non bisogna fare scelte come quelle che sta facendo questo governo: ulteriori condoni, strizzare l’occhio agli evasori, alzare il tetto del contante. È il contrario di ciò che serve”.
Schlein e la ricetta della progressività
“Per rendere più equo e progressivo il sistema bisogna fare degli interventi - ha detto Schlein -. Questo Paese di patrimoniali ne ha tante e dovrebbe riorganizzarle. Ogni volta che si appiattisce il sistema, si appiattisce a svantaggio delle fasce più basse. Dietro alla flat tax c’è l’idea che faccio mancare servizi alle persone che non se li possono permettere da sole, come la sanità e la scuola. Serve una progressività complessiva, come un sistema ad aliquota continua. Bisogna riuscire a ridurre la tassazione sull’impresa e sul lavoro. Mentre la riduciamo dobbiamo pensare a perché la tassazione sulle rendite fiscali e immobiliari è così bassa, rispetto a quella sul lavoro e sull’impresa. Si può dire o infrangiamo qualche tabù? Per noi il faro è la progressività fiscale e la redistribuzione. A partire dalla riforma del catasto in un senso più equo. A partire dal fatto che non possiamo negare che siamo in un Paese dove c’è una delle tassazioni sulle successioni più iniqua e più bassa. Secondo me si può fare”.
L’incontro Schlein-Gentiloni
Schlein è arrivata in Trentino Alto Adige mercoledì sera 24 maggio: a Bolzano ha partecipato ad una serata di solidarietà e raccolta fondi per l’Emilia organizzata dal suo partito e in mattinata, dopo l’intervista con Fabio Tamburini - direttore Il Sole 24 Ore, Radio 24, Radiocor e presidente del Comitato scientifico del Festival - è arrivata a sorpresa all’incontro sulla crescita sostenibile al quale ha partecipato il commissario europeo agli affari Economici, Paolo Gentiloni. Schlein è entrata nella sala Depero della sede della Provincia autonoma di Trento ed è stata accolta dai presenti con un applauso. Gentiloni l’ha invitata a sedersi in prima fila da dove ha seguito i lavori.
Mes, una questione di reputazione
Sulla questione della ratifica del Mes, arriva poi il suggerimento di Gentiloni, che invita l’Italia a rispettare “l’impegno preso”. Sul tema, infatti, c’è un problema duplice. Il primo è di “reputazione”, perchè gli impegni internazionali vanno mantenuti. Farsi del male dal “punto di vista della reputazione è sbagliato. Ma le decisioni non spettano a noi ma al governo italiano”.
I big dell’industria e le sfide di Usa e Cina
Ma a Trento è stata anche la giornata dei big dell’industria che si sono confrontati sulla sfida lanciata dagli Usa con l’Inflation Reduction Act, il peso della Cina, le risposte che l’Europa è chiamata a dare. All’apertura dei quattro giorni di dibattiti e approfondimenti, con un programma fittissimo, c’è anche il neo presidente dell’Enel, Paolo Scaroni, che riflette sui modelli di governance delle società e conferma che, “per correttezza”, assumendo la presidenza di Enel, ha lasciato il ruolo in Rothschild. Marco Tronchetti Provera ragiona invece su “l’Europa vaso di coccio tra Stati Uniti e Cina”, e si sofferma su quanto pesi ancora l’impatto della guerra sullo scenario economico. “Si è creato un vicolo cieco. Non si capisce chi possa decidere di uscirne se non gli americani”, avverte il vicepresidente esecutivo e ceo di Pirelli: “Putin oggi è debole - dice - e bisogna approfittare di chi è debole per aprire un dialogo”.
Marcegaglia sottolinea la sfida Usa
È l’industriale dell’acciaio Emma Marcegaglia a sottolineare la sfida Usa: “Bene che investano, non va bene che sia una azione discriminatoria. Richiede che si vada a investire negli Stati Uniti e questo è anche contrario alle regole del Wto”. E sull’Italia e la partita del Pnrr la past president di Confindustria lancia la sua idea: “È una opportunità unica. Se molti progetti, come ormai sembra chiaro, non verranno realizzati entro il 2026, allora facciamo l’Inflation Reduction Act italiano. Utilizziamo i soldi che non riusciamo a spendere per un credito di imposta per le imprese le famiglie che investono nelle tecnologie per una transizione energetica seria e ben fatta, invece di buttarli in iniziative che non avranno successo”.
Marco Tronchetti Provera e la Meloni
Marco Tronchetti Provera non si sottrae ad una domanda sulla premier Giorgia Meloni: “Quello che vedo è una persona che ci mette tutto il suo impegno, che a livello internazionale non ha commesso errori pur non avendo grande esperienza, ha leadership, viene rispettata. Io credo che le vada dato credito perchè possa tentare un cammino di rilancio del Paese. Draghi ha costruito la cornice, creato i presupposti, ora bisogna dare i contenuti”. Con Gentiloni a Bruxelles, ed “un presidente della Repubblica che aiuta questo percorso”, dice, “c’è un rapporto virtuoso. Così l’Italia può farcela in un percorso molto complesso”.
Scaroni e la governance
Scaroni ragiona di governance. Avverte: “Il fenomeno sul quale possiamo prestare il fianco alle critiche, è la qualità delle persone”, in particolare per le scelte nel comporre i comitati interni ai cda. In generale, tra vari modelli “non c’è mai una soluzione perfetta” e bisogna anche “saper copiare” dalle prassi che funzionano. Da presidente del Milan sottolinea poi le singolarità nella governance della lega di Serie A: “Seduti allo stesso tavolo, con lo stesso potere decisorio ci sono profili societari e sportivi molto diversi” e c’è “il carattere dei presidenti delle società di calcio, persone molto sanguigne, ed è tutto ipermediatico: diventa un ingrediente di nervosismo”. In ogni caso, “alla fine, in modo un po’ tempestoso, arriviamo a delle decisioni. E sono decisioni che consentono di portare avanti la Serie A. Sono convinto che faremo meglio e non peggio con le decisioni che stiamo prendendo”.
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