Da Sotheby’s Klimt e le garanzie sostengono l’arte del Novecento
Compratori in Asia per il lavoro di Klimt che vale quasi metà del realizzo totale. Luci ed ombre per la sezione dedicata ai ritratti. Frenata decisa per il mercato speculativo del contemporaneo
di Giovanni Gasparini
7' di lettura
La prima serata di aste della settimana londinese dedicata al ‘900 e al Contemporaneo, a poca distanza dalla settimana dell'arte a Basilea con ArtBasel, ha visto Sotheby's realizzare quasi 200 milioni di sterline per i due cataloghi proposti in immediata successione, uno dei più elevati realizzi delle sessioni estive, in gran parte dovuto al risultato record per un solo lavoro, una tela di Klimt che ha portato 85,3 milioni di £.
Il primo catalogo della serata, dedicato a ‘The Now', ovvero arte del XXI secolo, ha contribuito solo per 8,7 milioni di £ (raggiungendo la stima alta di 6,1-8,7 milioni grazie alle commissioni) con un solo lotto invenduto sui 14 offerti, dopo però il ritiro di ben tre lotti prima dell'asta, mentre i 50 lotti venduti su 59 proposti (dopo un solo ritiro) del catalogo generale successivo hanno portato 190,3 milioni di £, verso la stima alta di 154,5-196 milioni dopo l'aggiunta delle commissioni.
Ben 24 lotti del catalogo principale e due di ‘The Now' erano garantiti da parti terze, e sembrerebbe che ben nove di queste garanzie abbiano salvato il lotto dal rimanere invenduto, in assenza di altri compratori; in termini di valore, la maggior parte dell'asta risulta garantita.
Il fatto che potenzialmente circa un terzo delle garanzie (secondo osservazioni non confermate dalla casa d'aste, che non rilascia dati in merito) abbia portato i rispettivi garanti a comperare i lotti (seppure a sconto grazie alla commissione ricevuta per essersi assunti questo rischio) potrebbe far ripensare questa strategia resa sempre meno sostenibile dalle restrizioni di liquidità e da percentuali di esercizio dell'opzione in crescita, in assenza di altri compratori interessati all'opera più che al prodotto derivato della sua vendita (la garanzia, che è a tutti gli effetti una opzione).
L'impiego massiccio di garanzie di terzi fa dubitare dell'effettivo ‘valore di mercato' di molti prezzi raggiunti, negando o distorcendo il processo competitivo che dovrebbe formare ‘prezzi pubblici' in asta.
Klimt record
Metà del ricavo del catalogo generale è dovuto alla ‘Dama con ventaglio' di Gustav Klimt, lavoro rimasto incompiuto a causa dell'improvviso decesso nel 1918. La tela quadrata di crica un metro presenta tutti gli elementi caratteristici dello stile decorativo dettagliato del famoso protagonista della Secessione Viennese, combinando uno ricco sfondo ispirato all'Oriente con una sensuale figura femminile non identificata. Non si tratta di un ritratto di società commissionato e terminato, come nel caso delle due tele dedicate ad Adele Bloch-Bauer immesse sul mercato nel 2006 in seguito ad un celebre caso di restituzione che le tolse dopo quasi 70 anni al Museo Belvedere di Vienna, lavori a cui si devono tuttora i due prezzi record per l'artista ma a trattativa privata rispettivamente a 135 milioni nel 2006 per il lavoro oggi esposto al Neue di New York di Lauder, e 150 milioni di dollari ottenuti secondo indiscrezioni da Oprah Winfrey nel 2016 rivendendo il lavoro comperato per 88 milioni di dollari nel 2006 in asta.
Il lotto, che partiva da una stima a richiesta garantita da una parte terza attorno a 65 milioni di sterline, ha visto quattro contendenti ridottisi poi a due, entrambe in rappresentanza di clienti basati in Asia, con una protratta gara di rilanci che ha visto prevalere l'art advisor Patty Wong (in precedenza dirigente della stessa casa d'aste) per un cliente di Hong Kong a 74 milioni di £ che diventano 85,3 milioni con le commissioni, pari a 108,4 milioni di dollari correnti, superando quindi il precedente record per l'artista.
La rarità dei lavori disponibili sul mercato e la notorietà dell'artista hanno portato il dipinto ad apprezzarsi significativamente dai 11,6 milioni di dollari pagati dai venditori attuali nel lontano 1994 quando comprarono a loro volta il dipinto da Sotheby's New York; si tratta all'incirca di un ritorno annuale del 7,5%. Forse anche questo dipinto diventerà la star di un museo privato ad Hong Kong, o rimarrà in qualche deposito europeo permettendo così al compratore di fare uscire liquidità dal suo territorio di residenza, uno dei fattori principali dell'interesse in particolare dei miliardari cinesi per il mercato dei ‘trofei' dell'arte in asta in occidente.
La sezione dei ritratti
In onore della riapertura della National Potrait Gallery a Londra la settimana precedente, il catalogo comprendeva una sezione iniziale di 15 lotti dedicati all'arte del ritratto, denominata ‘Face to face' che spaziava da due ritratti di fine ‘800 rimasti invenduti, rispettivamente di Munch (stima 2,5-3,5 milioni di £) e Toulouse-Lautrec, a due lavori recentissimi aggiudicati sotto le stime dopo un solo rilancio di Elisabeth Peython ‘Angela' del 2017 a 350mila £, e un ritratto femminile su PVC di Kerry James Marshall del 2016 che sfiora 3,1 milioni di £ con le commissioni.
Confermano le stime, invece, due ritratti dal caratteristico impasto spesso di Frank Auerbach, rispettivamente a 4,5 milioni per un lavoro del 1963 e 1,1 milioni per un più recente ritratto del 1987, ma il nuovo record per l'artista inglese 92enne è stato raggiunto più avanti nella serata dalla veduta ‘Mornington Crescent' del 1969 che ha superato la stima a 5,6 milioni di sterline.
Ha sfiorato la soglia dei dieci milioni di sterline il nudo in ‘Night Interior' di Lucian Freud del 1968-69, a 9,6 milioni di £ con le commissioni da una stima garantita di 8-12 milioni raggiunta con un solo rilancio a 8,1 milioni di £, probabilmente contro la garanzia. Superflue, invece, le garanzie poste a protezione di due ritratti di artiste di periodi diversi: l'”Autoritratto con Turbante” di Leonor Fini del 1938-41, con un chiaro riferimento all'opera di Jan Van Eyck conservata alla National Gallery di Londra, ha dato avvio all'asta realizzando 711mila £ da una stima di 400-600mila £, mentre il volto su carta di oltre due metri realizzato da Jenny Saville durante il suo periodo palermitano oltre 15 anni fa ha ottenuto 3,4 milioni di £, quasi sette volte il prezzo pagato nel 2014 per lo stesso lavoro in asta.
Luci ed ombre
Anche il resto del catalogo spaziava per periodi e stili, con risultati molto differenti. Il XIX secolo soffre di una popolarità in declino, con solo un lotto venduto dei tre lavori di Monet offerti, con due vedute impressioniste del 1894 e 1895 dalle stime milionarie rimaste al palo; stesso destino per una rara composizione di Manet del 1860-62, oltre ai già citati due ritratti invenduti, mentre un paesaggio di Cezanne del 1879 è finito al garante di parte terza a 1,6 milioni, ben al di sotto della stima di 2-3 milioni di £.
I tre lotti di arte italiana del dopoguerra sono stati venduti tutti per valori milionari, fra cui due “Concetto Spaziale, Attesa” di Lucio Fontana contesi oltre le stime alte, rispettivamente una tela inusuale del 1960 a sfondo rosa con un totale di 13 ‘tagli' a 4 milioni di £, il doppio della stima bassa, e una verde con 5 ‘tagli' del 1964 a 1,9 milioni di £, mentre una ‘Mappa' di Alighiero Boetti tessuta dalle donne afghane nel lontano 1978 si è salvata grazie alla garanzia alla stima bassa di 1,5 milioni di £ (quasi 1,9 milioni con le commissioni). Oltre a Boetti, sembrerebbero essere finiti al garante di parte terza un totale di nove lotti, fra cui spiccano i realizzi comunque milionari (alla o sotto la stima bassa) per una ‘blackboard' di Cy Twombly del 1970 che sfiora 9 milioni di £, una grande scultura di Barbara Hepworth ‘Elegy III' del 1966 a 4 milioni di £, ‘Big Snow' di Basquiat del 1984 a 4 milioni di £, e una composizione iperrealistica ‘Various Cakes' del 1981 di Wayne Thiebaud a 2,1 milioni di £ (tutte quotazioni che includono le commissioni).
Buoni risultati, invece, per il surrealismo di Magritte con una guache del 1961 contesa fino a 4,2 milioni di £, ben oltre la stima di 1,6-2,6 milioni. Fra gli artisti contemporanei spicca la conferma di El Anatsui con ‘Take My Hand' del 2005 conteso fino a 1,7 milioni, oltre la stima alta di 1,2 milioni di £, offerto nel catalogo generale e non in quello separato dedicato al XXI secolo denominato ‘The Now'.
The Now: il XXI secolo
Nonostante i due record per due lavori in verità risalenti alla fine del XX secolo, rispettivamente per gli artisti afroamericani Arthur Jafa con l'autoritratto ‘Monster' del 1988 a 140mila £, e il prematuramente scomparso Michel Majeurs emulo di Basquiat con ‘MoM Block Nr. 57' del 1999 a 660mila £ da una stima di 250-350mila £, questo catalogo, che punta a produrre prezzi pubblici elevati per gli artisti di moda, inizia a mostrare segni di fatica. Il prezzo milionario per una grande tela di un altro artista afroamericano, Mark Bradford con ‘Stand down soldier...' del 2018 è stato raggiunto con ogni probabilità senza rilanci grazie alla garanzia che lo proteggeva alla stima bassa di 2,5 milioni di £ che diventano 3,1 milioni con le commissioni.
L'altro filone di moda, quello delle artiste, vede due veterane inglesi entrambe celebrate in edizioni diverse della Biennale di Venezia, Simone Leigh e Sarah Lucas, confermare le stime prima dell'aggiunta delle commissioni, mentre ben tre lavori di altrettante artiste recentemente di moda come Emiliy Mae Smith, Hilary Pecis e Louise Bonnett, sono stati ritirati prima dell'asta. Questa soluzione tecnica, facilitata dalla scomparsa di informazioni online permessa dalla sempre più rara stampa di cataloghi fisici, tipicamente sottrae al giudizio sgradito del mercato i lotti che nel corso della presentazione precedente all'asta non hanno suscitato sufficiente interesse. Solo la metà dei 14 lotti rimasti in questo ridotto catalogo hanno superato le stime alte prima dell'aggiunta delle commissioni, un risultato che si compara sfavorevolmente con il recente passato di questo tipo di asta, costruita per eccedere le stime e creare la narrativa di una rapida crescita per opere recentissime. Potrebbe essere il sintomo di un ridimensionamento di questo mercato tipicamente speculativo, probabilmente inevitabile e forse anzi rinviata da tempo. La settimana prosegue con il catalogo di Christie's nel pomeriggio del 28 giugno.
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