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Dagli scanner veloci il record di Gilardoni

La società di Mandello del Lario si mette alle spalle le difficoltà e arriva al nuovo primato di addetti e ricavi grazie all'innovazione e ricerca

di Luca Orlando

Il business.  Sicurezza aeroportuale attraverso il controllo dei bagagli, strumenti diagnostici non invasivi per industria e impianti e settore medicale sono gli ambiti principali in cui opera il gruppo

4' di lettura

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ieci centimetri al secondo in più.

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Differenza di velocità che pare minima, meno di 400 metri all’ora, e che pure per Gilardoni rappresenta un punto di svolta in grado di fare la differenza nelle gare.

Quei dieci centimetri aggiuntivi, in effetti, rappresentano un miglioramento del 50% nelle performance dei sistemi di controllo-bagagli negli aeroporti, permettendo uno smaltimento di passeggeri di gran lunga più fluido rispetto al passato.

«Anche grazie a questa innovazione - spiega l’ad Marco Gilardoni - ci siamo già aggiudicati gare importanti in Italia, ad esempio a Linate e Malpensa, così come all’estero, a Glasgow e Francoforte. Il passaparola in un mercato così ristretto funziona e in effetti stiamo vincendo a mani basse, siamo fiduciosi anche per le tante altre gare in corso».

Accelerazione importante e non scontata, quella della storica azienda di Mandello del Lario, nata nel 1947, produttore di apparati a raggi x e ultrasonori.

Realtà ripartita dopo un periodo di difficoltà legato al passaggio generazionale che aveva abbattuto il business così come il morale interno, lasciando più di un’incognita persino sulla continuità aziendale a fronte di ricavi in caduta libera, dimezzati rispetto ai massimi del 2013.

Il passato, tuttavia, perché dopo un punto di minimo a 25 milioni nel 2016 e una prima fase di ripresa azzoppata dal Covid, la rinascita è evidente nei numeri, con ricavi balzati di quasi il 30% oltre i 40 milioni e una previsione 2023 di 46, nuovo massimo storico.

«Anche il perimetro aziendale cresce di conseguenza - spiega Gilardoni, terza generazione imprenditoriale - e i 250 addetti attuali ci proiettano ormai fuori dall’area delle Pmi: anche in questo caso si tratta di livelli che in passato non avevamo mai toccato».

Esito di un progresso corale che riguarda le diverse divisioni aziendali, che si sviluppano in generale attorno alle attività di “scansione” o irraggiamento.

Il business della sicurezza si concentra in particolare sui sistemi di controllo agli aeroporti, che non riguardano solo gli scanner veri e propri ma anche l’intero sistema di gestione dei vassoi, dove ergonomia e movimentazione logistica sono in grado di fare la differenza nello smaltimento dei passeggeri, problema critico per ogni scalo. Tecnologia che ha contribuito a rendere Linate il miglior aeroporto europeo del 2023. «Grazie alla nostra attività di ricerca, che ci rende competitivi e credibili sul mercato - aggiunge Gilardoni - la linea è stata completamente rinnovata, passando appunto da una velocità media di 0,2 a 0,3 metri al secondo. Sistemi che tracciano i vassoi e li possono accoppiare al codice del biglietto attraverso un Qr code e che sono in grado di interfacciarsi anche con macchine della concorrenza, non richiedendo quindi al cliente una sostituzione integrale dell’impianto. A Linate abbiamo installato una trentina di linee mentre a Malpensa dopo il Terminal 1 ora abbiamo vinto la gara anche per il Terminal 2. Il percorso di aggiornamento di questi impianti sta avvenendo un po’ ovunque nel mondo e siamo fiduciosi anche per altri contratti».

Altra area di business contigua è quella dei controlli non distruttivi sui materiali, con tomografi industriali in grado di abbinare raggi x e scansione ottica.

«Un settore in grande sviluppo - spiega il general manager -Davide Baratto - è quello dell’additive manufacturing, perché la produzione sempre più frequente di parti a geometrie complesse in punti critici dei prodotti richiede controlli accurati sulla omogeneità della struttura interna».

Un altro esempio riguarda gli assili ferroviari, con nuovi sistemi automatici che utilizzano anche ultrasuoni, in grado di verificare la “salute” delle strutture, dei binari in esercizio, così come lo stato tensionale delle ruote, pianificando così per tempo la manutenzione o la sostituzione di parti lesionate.

«In questa nicchia - aggiunge Baratto per quanto riguarda i sistemi di alta velocità siamo tuttora leader mondiali».

Settori dei controlli a cui si aggiunge una divisione medicale, che produce macchine per l’irraggiamento del sangue, attività necessaria nell’abbattimento dei globuli bianchi a beneficio ad esempio di trasfusioni a favore di soggetti immunodepressi, attività che viene svolta sostituendo il cesio (dunque un materiale radioattivo), con i raggi x.

«È il risultato della nostra ricerca - spiega Gilardoni - che di recente abbiamo rafforzato aprendo una sede in Canada. Il motivo è il bacino di conoscenza sugli ultrasuoni che si è creato in Quebec, sinergia tra università e territorio che ha creato un luogo di eccellenza. È quello che vogliamo provare a fare anche qui con la fondazione Arturo Gilardoni, dedicata al fondatore dell’azienda, mettendo a sistema le sinergie possibili, a partire da quelle con il Politecnico di Milano. Che in effetti stiamo coinvolgendo in una serie di incontri proprio per provare ad armonizzare i percorsi formativi dell’ateneo con le esigenze delle aziende del territorio».

Le assunzioni intanto in Gilardoni procedono, con nuovi ingressi che vanno ad irrobustire un organico hi-tech fatto in prevalenza di laureati Stem e dunque fisici, ingegneri, chimici.

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