Chi è Luca Casarini, dal G8 di Genova ad armatore delle navi Ong
di An.C.
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L’armatore di «Mare Jonio», la nave alla fonda a mezzo miglio di Lampedusa con a bordo 49 persone (12 bambini), salvate al largo della Libia mentre navigavano a bordo di un gommone in avaria, è uno storico leader dei no global italiani e dei Disobbedienti del G8 a Genova.
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Veneziano, 51 anni, Luca Casarini da sette anni vive a Palermo. Qui ha trasformato un rimorchiatore degli inizi degli anni Settanta, la «Mare Jonio», in un’imbarcazione che, sotto la bandiera della ong Mediterranea Saving Human, effettua operazioni di soccorso delle persone in mare.
Nato a Mestre nel maggio 1967 da famiglia di operai, negli anni Ottanta si avvicina agli ambienti antagonisti di sinistra, prima presso il centro sociale “Pedro” di Padova poi al “Rivolta” di Porto Marghera. Il passo successivo della militanza politica lo vede leader delle “Tute Bianche”, un movimento nato all’interno dei no global, diventato in un secondo momento “Disobbedienti”. Da capo del movimento ha promosso azioni di protesta ad ampio raggio, come quella contro la Costituzione Europea, la guerra in Afghanistan e in Iraq e la costruzione della nuova base Usa a Vicenza. Ma è la contestazione del G8 di Genova a dargli visibilità: è portavoce e leader dei Disobbedienti.
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Nel 1999 si candida alle elezioni comunali di Padova: ottiene 1.807 preferenze pari all’1,4% dei voti. Casarini è consulente dell’ex ministro per la Solidarietà Sociale Livia Turco durante il primo governo Prodi. Nel 2014 si candida al Parlamento Europeo nella lista L’Altra Europa con Tsipras nella Circoscrizione Italia centrale ma non passa. L’anno dopo entra a far parte della presidenza nazionale di Sel, il partito guidato da Nichi Vendola. Nel 2008 apre una partita Iva e avvia un'attività di coworking.
Da anni vive a Palermo, dove si è trasferito con la famiglia, la moglie e due figli. Una nota di colore: ha celebrato il matrimonio della figlia di Toni Negri. Nel 2017 è stato eletto in Sicilia segretario regionale di Sinistra italiana. Lo spirito del Disobbediente non è venuto meno. Il braccio di ferro di queste ore con il ministero dell’Interno targato Salvini è cronaca. Come anche il sequestro della “Mare Jonio”, entrata nel porto di Lampedusa “scortata” dalle motovedette della Guardia di Finanza.
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