Sì al disegno di legge

Dai congedi parentali al bonus per l’istruzione, ecco gli impegni del Family Act

Assicurato dalla ministra Bonetti l’impegno del governo a dare «attuazione piena, rapida e concreta» alle norme attraverso i decreti attuativi

di Nicola Barone

Draghi: "Faremo tutto ciò che è necessario per sostegno a imprese e famiglie"

3' di lettura

È diventato legge, con il sì definitivo del Senato, il “Family Act”. Il pacchetto di principi e misure generali arriva al traguardo sostenuto dal consenso di larghissima parte del Parlamento. «Non è un provvedimento risolutivo, ma da qui cominciamo un percorso che ci deve portare a costruire un sistema strutturale, equilibrato che non costituisca solo un sostegno al reddito», sono state le parole con cui la ministra per le Pari opportunità e la famiglia Elena Bonetti ha chiuso il processo di approvazione delle nuove norme. Ora il prossimo passo indicato è ridisegnare il sistema del welfare e del lavoro strettamente collegati, incidendo soprattutto su indicatori come il tasso di natalità, di povertà infantile, materiale ed educativa, di occupazione femminile.

Conciliazione vita-lavoro

Tra le deleghe assegnate all’esecutivo dal Ddl figurano il riordino e il potenziamento di norme dirette a sostenere la genitorialità e la funzione sociale ed educativa delle famiglie e per contrastare la denatalità. Obiettivi cui guardare anche l’indipendenza e l’autonomia finanziaria dei giovani e la conciliazione della vita familiare con il lavoro di entrambi i genitori e per sostenere, in particolare, quello femminile.

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Dai congedi parentali all’istruzione

L’esecutivo viene quindi chiamato a rivedere la disciplina dei congedi parentali di paternità e di maternità (con la possibilità di usufruirne fino al compimento del quattordicesimo anno di età del figlio) e a introdurre detrazioni fiscali o bonus direttamente spendibili finalizzati al sostegno delle spese legate all’istruzione universitaria (dall’acquisto dei testi, anche in formato digitale, alle spese abitative per gli studenti fuori sede).

Giovani coppie e autonomia abitativa

Agevolazioni fiscali sono previste anche per la locazione dell’immobile adibito ad abitazione principale o per l’acquisto della prima casa in favore delle giovani coppie o per l’attuazione del diritto alla vita indipendente e all’autonomia abitativa per persone con disabilità e senza limiti di età.

Il finanziamento della spesa

Per finanziare i decreti delegati le risorse arriveranno, soprattutto, dalla modificazione o dall’abolizione di una serie di misure come il bonus bebè e o il bonus asili nido o dalla più ampia riforma del sistema delle detrazioni fiscali. Le misure sull'assegno unico, inizialmente inserite in questo provvedimento, sono state definite in un provvedimento ad hoc.

«Attuazione piena, rapida e concreta»

In sede di replica nell'Aula di Palazzo Madama è stato confermato da Bonetti l’impegno del governo a dare «attuazione piena, rapida e concreta, attraverso i decreti attuativi che confermo voler costruire insieme al Parlamento e a tutte le forze di maggioranza e di opposizione. Ne è segno l’accoglimento dell’ordine del giorno per la valutazione della riforma dell’Isee. Devono essere investite delle risorse, lo confermiamo». Anche grazie all’impegno del ministro Franco ribadito dalla ministra nel sostegno alle misure.

Forum famiglie: finalmente si inizia a ragionare

«Finalmente in Italia la famiglia comincia ad essere considerata una risorsa e non un problema». Plaude all’approvazione del provvedimento Gigi De Palo, presidente nazionale del Forum famiglie a margine. «Assegno unico e Family Act ci fanno, finalmente, entrare in una logica europea anche se siamo solo all’inizio. Ringraziamo tutte le forze politiche che su questi temi hanno dimostrato di essere coese e la ministra Elena Bonetti per il lavoro di questi due anni. Adesso occorre migliorare tutti insieme l’assegno unico e lavorare su un piano per la natalità che possa utilizzare i fondi del Pnrr. In Italia abbiamo una risorsa più importante del gas e del petrolio che, purtroppo, non valorizziamo abbastanza. Si tratta delle famiglie, che risolvono silenziosamente tantissimi problemi e che - se solo si investisse su di loro - farebbero risparmiare miliardi di euro», conclude De Palo.


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