Decreto Ucraina, cosa prevede: dai giubbotti antiproiettile agli elmetti fino al gas
Fino al 30 settembre 2022 invio di militari italiani alle iniziative della Nato e fino al 31 dicembre la cessione gratuita all’Ucraina di equipaggiamenti non letali
di Mariolina Sesto
2' di lettura
Dall’invio di armi alle misure per l’accoglienza dei profughi ucraini: ecco che cosa prevede il decreto legge sull’ Ucraina attualmente all’esame del Senato su cui stanno emergendo dei distinguo tra i parlamentari di Lega e Cinque Stelle.
Partecipazione ad operazione Nato
Il decreto legge prevede la partecipazione, fino al 30 settembre 2022, di personale militare italiano alle iniziative della Nato per l’impiego della forza ad elevata prontezza, denominata Very High Readiness Joint Task Force (VJTF), e fino al 31 dicembre 2022 la prosecuzione della partecipazione di personale militare al potenziamento di una serie di dispositivi della Nato.
Le misure
Tra le innovazioni introdotte nel testo durante l’esame alla Camera, la possibilità per giornalisti, fotoreporter e operatori che dovranno andare a lavorare in Ucraina per documentare le operazioni belliche di acquistare, in deroga ai divieti in vigore in Italia, e dunque senza il porto d’armi, giubbotti antiproiettile ed elmetti da utilizzare a loro protezione.
Il testo stabilisce, inoltre, fino al 31 dicembre la cessione all’Ucraina di mezzi ed equipaggiamenti militari non letali di protezione a titolo gratuito, la semplificazione delle procedure per gli interventi di assistenza o di cooperazione in favore dell’Ucraina, ad esclusione delle leggi antimafia e delle misure di prevenzione, il potenziamento per la funzionalità e la sicurezza degli uffici e del personale all’estero e dell’Unità di crisi del Ministero degli Esteri.
Il gas
Viene prevista la possibilità di adozione da parte del ministro della Transizione ecologica di misure preventive per assicurare la sicurezza del sistema nazionale del gas naturale.
L’accoglienza
Arrivano interventi normativi e finanziari legati alla gestione dell’accoglienza dei profughi provenienti dall’Ucraina. In particolare, viene autorizzata l’attivazione di 3.000 posti aggiuntivi nel Sistema di accoglienza e integrazione (Sai), costituito dai servizi di accoglienza integrata progettati dalla rete degli enti locali (cosiddetta seconda accoglienza), per i cittadini ucraini, in conseguenza del conflitto in corso. Sono poi previste misure a favore di imprese che esportano o hanno filiali o partecipate in Ucraina, Federazione Russa o Bielorussia, ed a sostegno degli studenti, dei ricercatori e dei docenti di nazionalità ucraina svolgono attività di studio o ricerca presso le università, le istituzioni di alta formazione artistica e gli enti di ricerca.
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