Dai «rebate» al freno di emergenza, le parole chiave dell’intesa
Dopo quattro giorni e quattro notti di intensi negoziati, i Ventisette hanno finalmente trovato un accordo sul prossimo bilancio comunitario a cui è associato un Fondo per la ripresa del valore di 750 miliardi di euro
di Andrea Gagliardi
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L’intesa raggiunta al vertice europeo sul Recovery Fund ed il Bilancio Ue 2021-2027 dopo una maratona negoziale di oltre 90 ore, porta all’Italia una dote di 209 miliardi. Il premier Giuseppe Conte è riuscito infatti a strappare un piatto più ricco (82 miliardi di sussidi e 127 di prestiti) rispetto alla proposta della Commissione di maggio. Ma vediamo le parole chiave dell’accordo.
Risolta anche la spinosa questione della governance sull'attuazione delle riforme dei piani nazionali che dovranno essere presentati dai Paesi per avvalersi delle risorse. La chiave di volta è stato un super-freno di emergenza emendato, oggetto di un negoziato durissimo tra Giuseppe Conte e Mark Rutte durato fino all'ultimo minuto, del quale il coriaceo olandese alla fine si dice soddisfatto. In sostanza, i piani presentati dagli Stati membri saranno approvati dal Consiglio a maggioranza qualificata, in base alle proposte presentate dalla Commissione. La valutazione sul rispetto delle tabelle di marcia e degli obiettivi fissati per l'attuazione dei piani nazionali sarà affidata al Comitato economico e finanziario (Cef), gli sherpa dei ministri delle Finanze. Se in questa sede, “in via eccezionale”, qualche Paese riterrà che ci siano problemi, potrà chiedere che la questione finisca sul tavolo del Consiglio Europeo prima che venga presa qualsiasi decisione
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