verso il ritorno in classe il 14 settembre

Dai separatori ai compagni come congiunti, le ipotesi per poter riempire gli scuolabus

Con un 1 metro di distanziamento e le attuali regole sanitarie, i mezzi di trasporto si riempiranno al 50/60%; senza quindi nuovi fondi e mezzi aggiuntivi per molti studenti sarà difficile arrivare a scuola

di Andrea Gagliardi

Scuola, vertice tra ministri e Regioni: resta il nodo trasporti

3' di lettura

A pochi giorni dalla riapertura in presenza, del nuovo anno scolastico (il 1° settembre si parte con i recuperi, il 14 con l'avvio vero e proprio delle lezioni) il problema maggiore da risolvere rimane quello del trasporto degli studenti. Con un 1 metro di distanziamento e le attuali regole sanitarie, i mezzi di trasporto si riempiranno al 50/60%; senza quindi nuovi fondi e mezzi aggiuntivi per molti studenti sarà difficile arrivare a scuola. «Se la domanda cresce all'85 % nell'ora di punta rispetto al precovid e la capienza massima è del 50/60% - afferma il presidente di Asstra, l'associazione che riunisce le aziende di trasporto pubblico locale, Andrea Gibelli. - potrebbe rimanere a piedi il 35/25 per cento degli studenti. Ovviamente non sono gli unici che restano a piedi». Il nodo, tecnico e politico, è alla base delle frizioni crescenti, tra governo e regioni.

Cts: su scuolabus top capienza massimo per 15 minuti

Da un lato il Comitato tecnico-scientifico suggerisce di mantenere sui mezzi pubblici un distanziamento di almeno un metro (oltre al consueto uso di mascherine), anche per l'autunno, e di lavorare invece sullo scaglionamento degli orari di ingresso (tra le 8 e le 9.30) e di uscita degli studenti. In particolare, per il Cts su uno scuolabus alla massima capienza il periodo di permanenza dei ragazzi (con mascherina) deve essere inferiore al quarto d'ora. «Se si vuole riempire lo scuolabus deve essere ben predisposto un tempo al massimo di 15 minuti per il contatto stretto» ha detto il coordinatore del Cts Agostino Miozzo alla Commissione Istruzione della Camera.

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Le Regioni: ridurre la distanza sui bus

Dall’altro lato le Regioni sottolineano che la distanza andrebbe ridotta, se non eliminata, in quanto non è altrimenti possibile garantire un servizio efficiente in vista della riapertura delle scuole e della ripresa delle attività. La richiesta trasversale che arriva dall'Emilia Romagna così come dalla Liguria, dalla Lombardia e dal Veneto. Regioni ed enti locali hanno fatto presente infatti che senza modifiche rischiano di mancare all'appello la metà dei mezzi e che per reperirli (ad esempio usando i bus turistici) servono più risorse. Per fronteggiare l'emergenza Covid dal Governo «mi aspetto che arrivino regole per poter comprare mezzi di trasporto pubblico senza gare e lungaggini che in questo Paese fanno impiegare anni» ha detto il governatore ligure e vice presidente della Conferenza Regioni Giovanni Toti a Radio 1.


Dai separatori ai compagni come congiunti

Per il trasporto scolastico, con in testa gli scuolabus per gli studenti fino alla scuola secondaria di primo grado, il ministero delle Infrastrutture ha ribadito le linee guida allegate al Dpcm dello scorso 7 agosto. Per accedere allo scuolabus serve la mascherina, che va tenuta per tutto il viaggio. Prima di accedere al mezzo, quindi a casa, bisogna misurare la febbre. All'interno dello scuolabus bisogna rispettare il metro di distanza e dunque i posti vanno riempiti seguendo l'allineamento verticale dei sedili. Ma si cerca una mediazione con le regioni per arrivare a una capienza degli scuolabus almeno al 70-80%. L'adozione a bordo dei mezzi di separatori morbidi coerenti con le prescrizioni di sicurezza e la differenziazione degli orari di apertura e di chiusura delle scuole, che permetterà di diluire nel tempo i flussi di accesso sono alcune delle ipotesi alle quali starebbe lavorando il governo. Ma uno dei passaggi fondamentali potrebbe essere una definizione più ampia del concetto dei congiunti, estesa anche a compagni di classe per evitare il problema del metro di distanza.

Fontana: compagni scuola come congiunti è presa in giro

Un'idea quest’ultima che non trova d'accordo il presidente della Lombardia Attilio Fontana perché, ha detto lo stesso governatore, «è una presa in giro: o si può o non si può. E se non si può, si trovano altre soluzioni. Bisogna risolvere i problemi non con degli escamotage». «Bisogna avere il coraggio di dire come sono le cose - ha spiegato Fontana a margine della presentazione del Gp di Formula 1 di Monza -, io credo che si debba avere il coraggio di dire che in occasione della ripresa delle attività si possa, se il Cts lo riterrà, aumentare la percentuale trasportata sui mezzi pubblici».


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