Dal Boeing 737 Max ai Google Glass, ecco gli epic fail tecnologici del 2019 (e del decennio)
La MIT Technology Review e The Verge hanno realizzato due liste di prodotti tecnologici che hanno bruciato investimenti per miliardi o che addirittura sono costati vite umane. Vediamo quali sono
di Valerio Bassan
4' di lettura
Come ogni anno, anche nel 2019 l'umanità ha celebrato nuovi traguardi tecnologici, in ambiti che spaziano dalla medicina all'automotive.
Ma quanto sappiamo dei progetti tecnologici finiti male — non soltanto quelli rivelatisi al di sotto delle aspettative, ma anche quelli letteralmente naufragati poco dopo la messa in commercio o ancora prima di essere messi a disposizione dei consumatori?
In alcuni casi, questi epic fail tecnologici hanno bruciato investimenti per miliardi di euro. In altri casi, ben più gravi, sono costati delle vite umane. Per approfondire, siamo andati a curiosare tra le liste di fine anno realizzate dalla MIT Technology Review e da The Verge.
Gli epic fail tecnologici del 2019
Per la rivista di approfondimento del Massachusetts Institute of Technology, il fallimento tecnologico più grave del 2019 è quello del sistema di pilotaggio automatico MCAS installato sui nuovissimi aerei 737 Max, che sarebbero dovuti diventare la punta di diamante della flotta di Boeing.
Tuttavia, il software installato per aiutare i piloti a governare gli aerei si è dimostrato fatale, causando due gravissimi incidenti avvenuti poco dopo il decollo - in Indonesia (189 vittime) e in Etiopia (157 vittime) - e costringendo Boeing prima a ritirare gli aerei dal mercato, e poi a sospenderne la produzione, causando anche il licenziamento del presidente e CEO dell'azienda, Dennis Muilenburg.
Altro fail (fortunatamente senza conseguenze) dell'anno in conclusione, secondo l'MIT Technology Review, risponde al nome di Samsung Galaxy Fold. Nato con l'obiettivo di rivoluzionare il mercato degli smartphone grazie alla flessibilità del suo schermo, il Galaxy Fold è in grado di raddoppiare la propria grandezza e permettere di alternare una fruizione ‘smartphone' a una ‘tablet'. Il tutto con un semplice tocco.
Ma i telefoni concessi in prova a giornalisti esperti di telefonia nel corso dell'anno hanno dimostrato la propria fragilità, mostrando segni di cedimento già dopo poche ore di utilizzo. Nonostante un esordio difficile, una nuova versione del Samsung Galaxy Fold è entrata in vendita da pochi giorni (al costo di oltre 2000 euro) anche in Italia. Se ci state facendo un pensierino, questa è la nostra recensione.
La testata americana ha guardato anche in casa propria, annoverando tra i fallimenti tecnologici del 2019 anche un prodotto targato MIT. Parliamo del prototipo di un ambizioso “food computer” annunciato dal MIT Media Lab già nel 2015: una scatola a coltivazione idroponica che, grazie all'intervento dell'intelligenza artificiale, sarebbe stata in grado di crescere del “delizioso basilico” e altre migliaia di vegetali - come riportato in un comunicato dell'MIT, che per il progetto ha raccolto milioni di dollari di investimenti.
Invece, nell'aprile di quest'anno, si è scoperto che lo shooting fotografico realizzato per presentare il futuribile apparecchio era stato simulato utilizzando una pianta acquistata in negozio; inoltre diversi attivisti hanno denunciato l'inconsistenza del progetto, che in nulla si differenzia a tante ‘grow box' per piante già oggi in commercio. Così, alla fine, l'MIT ha annunciato lo stop quasi totale della ricerca.
Gli epic fail tecnologici del decennio
Sperimentare vuol dire accettare il rischio di fallire, certo. Ma a guardare la classifica dei peggiori flop tech degli ultimi dieci anni stilata da The Verge, viene quasi da sorridere.
Vi ricordate, vero, dei Google Glass? Pioneristici occhiali lanciati sul mercato da Google, furono indossati nel 2012 dal cofondatore di Big G, Sergey Brin, per trasmettere in livestreaming un atterraggio in paracadute conclusosi sul tetto del Moscone Center di San Francisco. Ma la loro commercializzazione non andò come sperato: lo scetticismo degli acquirenti, diversi problemi tecnici e i dubbi legati al rispetto della privacy fecero naufragare il prodotto, ritirato dal commercio tra il 2014 e il 2015.
La ruota dei flop tech, tuttavia, gira. A farne le spese è stata anche Apple, le cui mappe - nate per fare concorrenza a Google Maps - causarono grande ilarità tra gli utenti per una serie di glitch visivi in stile ‘Inception' fin troppo evidenti. Negli anni Apple ha senz'altro migliorato il proprio prodotto, eppure al momento nelle Apple Maps, per dirne una, le indicazioni per il trasporto pubblico sono disponibili soltanto per dieci città nel mondo. Il sorpasso auspicato verso Google, dunque, resta ancora decisamente utopico.
The Verge ricorda poi diversi altri prodotti il cui successo è stato compromesso da gravi difetti di produzione. Tra questi ci sono i Samsung Galaxy Note 7, che nel 2016 furono protagonisti di una inquietante sequenza di esplosioni (almeno 35) che portarono l'azienda prima a rilasciare un inefficace aggiornamento software, che non portò gli esiti sperati, e infine a ritirare completamente il prodotto dal mercato.
Nella lista dei flop memorabili, secondo la testata americana, non mancano quelli targati Microsoft. Dai Windows Phone, costati 8 miliardi di investimenti e annunciati come i device che avrebbero “ucciso l'iPhone”, che causarono piuttosto la morte di un'altra vittima illustre (la malcapitata Nokia), ai dimenticati Microsoft Kin, i ‘social phone' i cui risultati commerciali furono talmente deludenti che la messa in commercio venne sospesa appena sei settimane dopo il lancio ufficiale, nel 2010.
Per approfondire:
● Boeing blocca da gennaio la produzione del 737 Max
● Samsung Galaxy Fold, la prima piega non si scorda più. La nostra prova
● Apple punta ancora su “Mappe” per sfidare Google Maps e acquista iGps
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