La protesta

Dal carburante ai pedaggi all’AdBlu, ecco il pacchetto di aiuti per l’autotrasporto. Ma i sindacati minacciano nuovi blocchi

Secondo Confcommercio, con il conflitto in corso in Ucraina per l'autotrasporto si rischia, sul piano del carburante, una maggiore spesa annua di 21 miliardi

(foto Ansa)

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Venti milioni di euro per il costo pedaggi; 5 milioni destinati a implementare la deduzione forfettaria per le spese non documentate; un credito d'imposta pari al 15 per cento al netto dell'Iva finalizzato all'acquisto dell'AdBlu per un investimento complessivo di oltre 29 milioni di euro; un credito d'imposta pari al 20 per cento al netto dell'Iva per sostenere l'acquisto di Gnl (gas naturale liquefatto), con un investimento complessivo di 25 milioni di euro. Sono queste le soluzioni previste nel decreto energia (“Misure urgenti per il contenimento dei costi dell’energia elettrica e del gas naturale, per lo sviluppo delle energie rinnovabili e per il rilancio delle politiche industriali”), pubblicato sulla Gazzetta ufficiale del 1 marzo, a sostegno del settore dell’autotrasporto.

Misure che le categorie apprezzano, ma che considerano non ancora sufficienti. C’è anche chi alza la voce, e delinea la possibilità di un fermo nazionale di categoria, che avrebbe ripercussioni sulla consegna delle merci. Secondo Confcommercio, con il conflitto in corso in Ucraina per l'autotrasporto si rischia, sul piano del carburante, una maggiore spesa annua di 21 miliardi.

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Trasportunito, nuove norme o verso fermo nazionale

«Con i costi del gasolio che continuano a lievitare, in assenza di provvedimenti di emergenza che abbattano la pressione fiscale sui carburanti e definiscano norme di regolazione del mercato anche e specialmente per quanto riguarda i rapporti con la committenza e a tutela delle imprese di autotrasporto, il fermo nazionale di categoria è inevitabile». È il messaggio lanciato dal segretario nazionale di Trasportounito, Maurizio Longo. «L'opzione di un blocco totale dei servizi rischia di non essere una scelta o la conseguenza di una protesta, bensì l'inevitabile conseguenza di un vero e proprio collasso di sistema», ha aggiunto. «E proprio per scongiurare con un vero e proprio fermo tecnico il crack dei trasporti e quindi del Paese – ha concluso Longo – il Governo deve approvare immediatamente almeno due provvedimenti: da un lato, la decretazione d'urgenza dell'obbligo per le aziende committenti di adeguare alle variazioni dei costi gasolio le tariffe dei servizi di trasporto riconosciute agli autotrasportatori, modificando una norma vigente rivelatasi del tutto inefficace; dall'altra, il varo di interventi di natura fiscale che prevedano l'utilizzo dell'extra gettito dell'iva derivante dai rincari, per supportare e abbattere i costi delle imprese di autotrasporto».

Caro carburante, operatori chiedono ristoro per auto a metano

In una nota Federmetano, Assopetroli-Assoenergia e Assogasmetano hanno chiesto che ora «il Governo si impegni nel primo provvedimento utile ad aiutare anche tutti gli utenti che hanno riposto grande fiducia nel gas naturale per auto, estendendo anche all’autotrazione l’Iva agevolata già applicata agli altri usi, oltre a prevedere al pari del LNG, per le imprese di autotrasporto in conto terzi e conto proprio, un’analoga misura per gli acquisti di GNC». «Una misura parzialmente compensativa - si legge ancora nel documento -, che le Associazioni richiedono da mesi per far fronte all’impennata generalizzata dei prezzi del gas, anche a causa dello scenario di crisi attuale dovuto al conflitto in Ucraina, che rischia di pregiudicare l’utilizzo di un vettore energetico essenziale per la transizione alla low carbon economy, funzionale agli obiettivi del Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza”. Si tratta di un’eccellenza italiana che può contare su oltre 1 milione di veicoli alimentati a gas naturale, di cui circa 2500 camion a CNG, 4000 a LNG e 5000 autobus e una rete di distribuzione con oltre 1500 stazioni di servizio. Una misura di sostegno emergenziale e temporanea è quindi indispensabile per non minare la sostenibilità del comparto del metano autotrazione, vanificando così gli effetti degli strumenti incentivanti già in essere e scatenando una pericolosa spirale inflattiva per i cittadini».

Assotir scrive a Fedriga per chiedere regole certe per il settore

Il problema non riguarda solo la corsa del prezzo del carburante. In una lettera inviata nei giorni scorsi al Presidente della Conferenza delle Regioni, Massimiliano Fedriga, la presidente nazionale di Assotir, Anna Vita Manigrasso e il segretario generale, Claudio Donati, hanno evidenziato le difficoltà in cui si trova il settore dell'autotrasporto per cercare di sensibilizzare la stessa confederazione e definire interventi urgenti. Nella lettera hanno chiesto di dare al settore dell'autotrasporto regole certe riguardanti: l'emanazione dei già citati costi minimi per la sicurezza, necessari per frenare la corsa al massimo ribasso imperante nel mercato dell'autotrasporto; il contrasto all'intermediazione parassitaria, attraverso il recepimento, da parte dello Stato italiano, del Regolamento UE 1055/2022 (art. 5 lett. g); la certezza dei tempi di pagamento, con una normativa che consenta la effettiva applicazione della legge tuttora vigente da diversi anni, ma rimasta inapplicata.

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