Cashback, gettito addizionale per lo Stato di 1,2 miliardi al 2022
Per tutto il 2021 viene previsto un effetto addizionale sui consumi pari a 9,3miliardi, a fronte di una dotazione finanziaria di 1,75 miliardi per l'attribuzione dei rimborsi e la copertura delle ulteriori spese derivanti dall'attuazione della misura. Per il 2022, invece, si stimano consumi addizionali pari a 13,9 miliardi, a fronte di costi previsti per 3 miliardi
di An.C.
I punti chiave
3' di lettura
In termini di recupero di economia sommersa e del VAT gap, il Cashback può abilitare un gettito addizionale, in termini di recupero di sommerso e VAT gap, per lo Stato pari a 1,2 miliardi al 2022. È quanto mette in evidenza The European House - Ambrosetti nella sesta edizione del Rapporto “Italia cashless: cambiamenti in atto e prospettive future”, presentato in occasione del forum primaverile di Cernobbio.
L'introduzione del Cashback a dicembre 2020 ha generato consumi addizionali pari a 1,1 miliardi di euro, a fronte di rimborsi previsti per 223 milioni. I primi dati a consuntivo per il I semestre 2021 permettono di tracciare una stima per il 2021 e per il 2022. Per tutto il 2021 viene previsto un effetto addizionale sui consumi pari a 9,3miliardi, a fronte di una dotazione finanziaria di 1,75 miliardi per l'attribuzione dei rimborsi e la copertura delle ulteriori spese derivanti dall'attuazione della misura. Per il 2022, invece, si stimano consumi addizionali pari a 13,9 miliardi, a fronte di costi previsti per 3 miliardi. Muovendo da un'aliquota media calcolata sul paniere dei consumi delle famiglie italiane, è stato possibile calcolare il gettito aggiuntivo per lo Stato derivante dai consumi, per un totale cumulato di circa 4,4 miliardi fino al 2022.
Comportamenti “virtuosi” cashless dei cittadini anche dopo il 2022
Secondo il report, i benefici del Cashback non si esauriscono al 2022, ma si stima che la misura sia in grado di «permeare i comportamenti virtuosi cashless dei cittadini anche per gli anni successivi. Sebbene si possa ipotizzare che l'impatto sui consumi possa essere più evidente fino al 2022 (grazie all'incentivo economico diretto della misura), dal 2022 in avanti si ipotizza si possa verificare un graduale e crescente spostamento dei pagamenti da contante a cashless, con un impatto più significativo sul recupero del sommerso e del VAT gap». Infatti,si legge ancora nel documento, si assume che «tale fenomeno sia il risultato di un'aumentata cultura cashless nella società».
Recupero di gettito per lo Stato e del sommerso fino al 2025 pari a 9,2 miliardi
L’indagine si sofferma sulla somma tra il gettito Iva aggiuntivo per lo Stato generato dai consumi addizionali e il recupero di sommerso e VAT gap fino al 2025. Fino al 2022 si può notare un effetto diretto della misura del Cashback, dal 2023 in avanti si può assistere ad un effetto indiretto che è dovuto alla diffusione della cultura cashless stimolata dalla misura negli anni precedenti. Il recupero del gettito per lo Stato e del sommerso e VAT gap cumulato fino al 2025 è pari a 9,2 miliardi.
Pagamenti: nei prossimi 5 anni +12,7% all'anno per elettronici
Dalla survey realizzata dalla Community Cashless Society per fotografare come siano cambiate le abitudini di consumo tra gli italiani emerge che la percentuale di cittadini che preferirebbe utilizzare le carte o strumenti di pagamento cashless rispetto al contante è aumentata significativamente nell'ultimo anno, passando dal 59,7% nel 2020 al 75,5% nel 2021. Il 67% degli italiani ha aumentato l'utilizzo di strumenti di pagamento cashless negli ultimi mesi rispetto allo stesso periodo dell'anno precedente. Si osserva l'effetto più evidente tra i giovani, dove il 78,1% delle persone tra i 18-24 anni e il 73,7% dei cittadini tra i 25-30 anni dichiara di aver utilizzato maggiormente le carte o gli smartphone per i pagamenti.
Per sette italiani su dieci con Cashback uso più frequente di sistemi di pagamento elettronici
Il 70% degli italiani, emerge dall'analisi, dichiara che il cashback di Stato ha spinto ad un utilizzo più frequente dei mezzi di pagamento elettronici e il 39% dichiara che ciò ha determinato anche un impatto sull'aumento dei propri consumi. Questi numeri evidenziano da un lato l'efficacia della misura nell'avvicinare i cittadini agli strumenti di pagamento cashless e, dall'altro lato, a sostenere la dinamica dei consumi in un periodo di crisi come quello che sta attraversando il Paese.
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