Dal catasto alla concorrenza, ecco il cronoprogramma di Draghi
Tra due settimane attesa la legge di Bilancio, già entro la prossima pronti i provvedimenti per arginare le morti sul lavoro
I punti chiave
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Superata la boa della Nadef dove si segna il perimetro di finanza pubblica nel quale si iscriveranno le misure della legge di Bilancio, per il Governo prende forma il calendario delle proposte che verranno formalizzate nelle prossime settimane. Dalla delega fiscale in agenda per la prossima settimana agli interventi giudicati urgenti contro le morti sul lavoro, il cronoprogramma è fitto e prevede un’azione su più fronti.
Sul catasto si parte da una «operazione trasparenza»
«È presto per quantificare quante risorse verranno postate per la riforma fiscale, prima dobbiamo presentare la legge delega fiscale dove viene descritto l’involucro e per quanto riguarda il catasto si fa una presentazione di tipo informativo statistico», ha anticipato per sommi capi il premier Mario Draghi. L’impegno è che «non si paga né più né meno che prima, ma si rivedono le rendite per come sono state fissate». In sostanza, per usare le parole del presidente del Consiglio, si faranno i primi passi di una operazione «trasparenza» che richiederà anni per esser portata a compimento.
Concorrenza, disegno di legge entro ottobre
Entro ottobre sarà invece presentato l’atteso disegno di legge sulla concorrenza strettamente legato agli obiettivi di crescita dell’esecutivo. La realizzazione del Pnrr potrebbe essere messa a dura prova rischio dall’eccesso normativo che frena gli investimenti, e un altro ostacolo sulla strada rimane la corruzione nell’ambito degli appalti pubblici. Per questo, dopo le indicazioni già formulate nella segnalazione inviata dall’Antitrust nel marzo scorso (e in parte già assorbite nelle bozze del ddl circolate finora), la parola d’ordine ribadita dall’Authority nella sua relazione annuale è semplificare il più possibile.
Su morti bianche interventi immediati
I numeri dei morti sul lavoro parlano di dieci vittime in soli due giorni. Tanto che per Draghi la questione «assume sempre più i contorni di una strage continua», richiedendo provvedimenti immediati. «Sulle morti bianche è necessario introdurre delle norme e lo faremo molto presto, già la prossima settimana, che anticipino le più complessive che individuino azioni tempestive per le imprese che non rispettano le regole e che facilitino la raccolta di dati per chi compie violazioni e un potenziamento delle strutture di controllo che si articola su due livelli», spiega il ministro del Lavoro e delle politiche sociali Andrea Orlando. Si parla di un potenziamento delle competenze e dell’organico dell’ispettorato del lavoro ma anche di un monitoraggio sull’attività delle Asl. Per Orlando «in troppe Regioni da tempo non si fa manutenzione, non si investe sugli uffici competenti e non si danno indicazioni sui piani di intervento che riguardano i controlli. Bisogna potenziare gli uffici perché negli anni i tagli che ci sono stati hanno portato a un forte ridimensionamento degli organici». Quanto alla riforma delle politiche attive «siamo in anticipo di due mesi» rispetto al calendario del Pnrr, come è stato assicurato dallo stesso Orlando. La riforma infatti «andrà in ottobre alla Conferenza Stato-Regioni».
Legge di Bilancio tra due settimane
Il Governo conta di utilizzare parte del miglioramento dei conti pubblici per mettere in campo interventi di politica economica che si concretizzeranno nella legge di Bilancio. «Vorremmo continuare con la stessa impostazione di fondo definita in primavera: deve restare espansiva fintanto che non abbiamo recuperato la caduta del Pil ma anche la mancata crescita rispetto al 2019», registra il ministro dell’Economia Daniele Franco. Con la Nota di aggiornamento «parte la strategia di Bilancio che vedrà la manovra tra due settimane, il 15 e 16 ottobre», è l’annuncio del ministro della Pubblica amministrazione Renato Brunetta. Il Consiglio dei ministri, ricorda Brunetta, ha approvato la Nadef con una crescita del 6% che non si era mai vista negli ultimi 30/40 anni. È certamente un rimbalzo ma è certamente anche una componente di crescita autonoma che ci pone in testa in Europa. Siamo il primo Paese per tasso di crescita» e «debito e rapporto debito/Pil sono in riduzione come lo è il deficit».
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