ServizioContenuto basato su fatti, osservati e verificati dal reporter in modo diretto o riportati da fonti verificate e attendibili.Scopri di piùBuy Wine e Anteprime al via

Dal Chianti  Classico al Morellino, la Toscana presenta i suoi vini gioiello

Bene l’export totale a 1,2 miliardi (+15% in valore). Il Nobile di Montepulciano ha incrementato più di tutti la produzione, ma calano i volumi complessivi imbottigliati

di Silvia Pieraccini

(pressmaster - stock.adobe.com)

2' di lettura

Food e vino sono due pilastri su cui si regge l’immagine della Toscana, ma sono anche voci importanti della sua economia da valorizzare e promuovere.
Vanno in questa direzione le due rassegne territoriali più importanti del settore: Taste, il salone dell’agroalimentare di alta gamma aperto ai buyer e al pubblico che si svolto dal 4 al 6 febbraio alla Fortezza da Basso di Firenze e ha ospita 500 produttori da tutta Italia selezionati da Pitti Immagine con gli stessi criteri che la società fieristica applica da 50 anni nella moda.

A stretto giro è la volta delle Anteprime dei vini toscani (12-17 febbraio) – dal Chianti al Morellino, dal Chianti Classico al Nobile di Montepulciano fino alla Vernaccia di San Gimignano e alle denominazioni più piccole – permetteranno a stampa, operatori e pubblico di assaggiare le nuove annate, di comprarle e segnalarle.

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Le presentazioni dei vini si svolgeranno nei luoghi di produzione e sono precedute dal Buy Wine, due giorni di incontri one-to-one a Firenze (10 e 11 febbraio) tra 230 Pmi vinicole toscane, che hanno partecipato a un bando della Regione Toscana, e 130 compratori selezionati nel mondo (39 Paesi) dalla Camera di commercio di Firenze: gli appuntamenti (con degustazione) hanno già dimostrato negli anni passati di essere uno strumento importante per avviare rapporti commerciali e fare ordini.

«È un aiuto alle aziende più piccole, che non hanno grandi forze per vendere all’estero e che in questo modo stringono contatti mirati, visto che i buyer consultano online i cataloghi dei vini e prenotano gli incontri in base alle esigenze», spiega Giuseppe Salvini, segretario generale della Camera di commercio di Firenze.

Il mercato vinicolo è in una fase delicata. Il 2022 in Toscana si è chiuso con -5% dei volumi imbottigliati (secondo i dati di Avito, l’associazione dei vini Dop e Igp), cioè 107mila ettolitri in meno (pari a 14,2 milioni di bottiglie).

Il vino che ha avuto la performance migliore è il Nobile di Montepulciano (+5%), quello che ha sofferto di più è il Chianti (-15% sceso poco sopra i 615mila ettolitri), che vale quasi un terzo dei volumi totali. Il fatturato di settore però non è sceso – anzi è cresciuto – spinto dall’aumento dei prezzi che tutti hanno applicato. L’export dei vini toscani, in particolare, è salito del 15% in valore nei primi nove mesi 2022 (dati Istat), con la prospettiva di superare 1,2 miliardi di euro nell’intero anno.

Francesco Mazzei, presidente di Avito, non è preoccupato: «Buona parte del calo dell’imbottigliato è fisiologico – dice – ed è legato alla difficoltà di reperire materiali come il vetro e i tappi. Non vediamo criticità e non siamo preoccupati anche perché il 2022 si attesta sui volumi del 2019, sopra i due milioni di ettolitri imbottigliati».

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