DA ROMA A MADRID

Dal curriculum di Conte alla tesi di dottorato di Sánchez, quando il premier inciampa in un file

di Andrea Carli

Giuseppe Conte e Pedro Sanchez

3' di lettura

C’è un aspetto che accomuna Giuseppe Conte e Pedro Sánchez, oltre al fatto di essere entrambi a capo di un governo: il primo dell’esecutivo M5s-Lega; il secondo di quello spagnolo. Entrambi sono inciampati in documenti che, nello specifico, avevano o hanno assunto il formato di un file online. Conte in un curriculum, il leader socialista in una tesi di dottorato.

Cominciamo dal caso più recente: quello del premier spagnolo. Sanchez è stato accusato di aver copiato la sua tesi di dottorato conseguita all’Università Camilo José Cela di Madrid sulle “Innovazioni della diplomazia economica spagnola 2010-2012” da lavori di altri ricercatori. Il caso è scoppiato per un articolo del quotidiano conservatore spagnolo Abc e segue quello, analogo, del ministro della Sanità dell’esecutivo di minoranza, Carmen Montòn, che nei giorni scorsi si era dovuta dimettere con l’accusa di aver copiato gran parte della tesi del suo master. Accusa che Montòn ha continuato a respingere, motivando il suo addio con la necessità di evitare una bufera sull’esecutivo e sullo stesso partito, del quale era una delle esponenti più in vista.

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Sanchez ha pubblicato online la sua tesi per dimostrare una volta per tutte che esiste davvero e respingere le accuse di plagio sollevate dai media e dall’opposizione. Il capo del governo spagnolo ha sottolineato sulla sua pagina Facebook che le accuse rappresentano un «attacco personale» da parte dei conservatori del Partito Popolare e del partito di centrodestra Ciudadanos (Cittadini) in mancanza - ha scritto - di un «solido progetto politico». Sanchez ha infine minacciato un’azione legale contro Abc. I giornalisti dei media nazionali hanno controllato la biblioteca dell’università di Madrid dove Sanchez ha conseguito il dottorato e hanno trovato una sola copia della sua tesi. Il premier non aveva mai autorizzato la pubblicazione online del documento fino ad ora.

Da Madrid a Roma cambia il governo, ma il polverone è lo stesso. Ultimi giorni di maggio: il professor Giuseppe Conte non ha ancora ricevuto l’incarico da premier, e già spuntano “ombre” nel suo passato. Nel suo curriculum pubblicato sul sito dell’Associazione dei civilisti italiani, il premier in pectore scrive di aver “perfezionato” i suoi studi giuridici in una serie di prestigiose università europee e americane, tra le quali la New York University. Ma il nome di Conte non risulta negli archivi dell’università, attacca il New York Times, che cita un portavoce dell’Ateneo: «Una persona con questo nome non risulta nei nostri archivi, né come studente, né come membro di facoltà».

Dopo il New York Times, altri media esteri sollevano dubbi sugli studi indicati dal premier in pectore, in particolare a Vienna e a Cambridge. L’agenzia austriaca Apa e il portale news del quotidiano Der Standard spiegano che l’International Kultur Institut di Vienna, dove, secondo il curriculum, Conte nel 1993 avrebbe perfezionato gli studi giuridici, «in realtà si chiama Internationales Kulturinstitut ed è esclusivamente una scuola di lingue che offre corsi di tedesco». Per quanto riguarda Cambridge, il professore ha dichiarato di aver seguito un corso nell’ateneo inglese nel settembre del 2001, un periodo, sottolinea l’agenzia di stampa, in cui l’università è chiusa per le vacanza estive. Secondo una fonte dell’istituto, sempre citata dalla Reuters, non c’è nessuna traccia della frequentazione di Conte ma il professore potrebbe aver seguito un corso tenuto a Cambridge da un terzo istituto, non risultando quindi nei registri dell’università. Alla fine Conte è diventato premier, ma il precedente del curriculum “rivisto” non è dimenticato, e a volte inciampa nella rete dell’ironia dei social.

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