Settenote

Dal Duomo di Orvieto la Messa dell'Incoronazione di Mozart

A dirigere Orchestra e Coro del Maggio Fiorentino è il direttore Zubin Mehta

di Angelo Curtolo

2' di lettura

Una settimana, questa, dove la riflessione sul sacro è più frequente. Anche i teatri vi partecipano; e così abbiamo l'occasione di ascolti ravvicinati di capolavori della musica sacra, interpretati dalle nostre grandi formazioni italiane. L'Orchestra e Coro del Maggio Fiorentino, con un direttore come Zubin Mehta, presentano da un capolavoro del romanico-gotico come la cattedrale di Orvieto la Messa dell'Incoronazione di Mozart. Dalla veneziana Fenice si risponde con il Requiem di Mozart, mentre la Scala ci fa scoprire quello, novecentesco e meno consueto, di Maurice Duruflé.

Orvieto

Dal Duomo il 2 alle 00.40 su Rai 1 e il 3 alle 19.35 su Rai5 la Messa dell'Incoronazione di Mozart con cantanti e Orchestra e Coro del Maggio Fiorentino, direttore Zubin Mehta; solisti Eva Mei, Francesca Cucuzza, Valentino Buzza e Emanuele Cordaro. Maestro del Coro Lorenzo Fratini. In programma, sempre di Mozart, anche l'Ave Verum Corpus e la Sinfonia in sol minore K. 550, la penultima che scrisse. Concerto registrato il 22 marzo.

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Milano

Il 2 alle 20 live streaming del Coro della Scala diretto da Bruno Casoni con un bel programma sacro fra Pärt (Salve Regina), Elgar (Ave Verum Corpus), Duruflé (Requiem). In quest'ultimo lavoro Duruflé (1902-1986) riprende numerosi temi dalla messa gregoriana per i morti. Quasi tutto il materiale tematico proviene dal canto gregoriano.Il 4 alle 20 live streaming dell'Orchestra, direttore Zubin Mehta, fra Schubert (Sinfonia n. 3) e Bruckner (Sinfonia n. 9). Disponibili per 7 giorni.

Venezia

Il 2 alle 17.30 dal Teatro La Fenice live streaming del Requiem di Mozart con Orchestra e Coro della Fenice, direttore Claus Peter Flor. Nel luglio 1791, pochi mesi prima della morte, Mozart ricevette la commissione per la stesura di un Requiem da parte di un anonimo che, corrispondendogli un lauto anticipo, metteva quale unica condizione quella di non ricercare l'identità del committente; si trattava di un nobile prematuramente vedovo, il conte Walsegg, che intendeva eseguire l'opera nella ricorrenza della scomparsa della consorte, attribuendosene disinvoltamente la paternità. Disponibile sul sito per un anno.


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