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Dal faggio al pavimento per la casa: modello Itlas per l’economia circolare

L'intero ciclo produttivo dell'azienda trevigiana si basa su una filiera certificata e sostenibile

di Davide Madeddu

2' di lettura

La filiera locale e certificata, l’economia circolare e il welfare. La sostenibilità parte dalla foresta di faggio e arriva sino al legname che diventa pavimento per le case. Non solo business ma anche rispetto dell’ambiente e recupero degli scarti di lavorazione che diventano nuovamente materia prima. È la filosofia della Itlas, azienda fondata negli anni 80 da Patrizio Dei Tos a Cordignano (Treviso) e che produce pavimenti, rivestimenti e arredo casa.

«La nostra azienda nasce nel 1985 - premette il fondatore e amministratore Patrizio Dei Tos -, in quegli anni eravamo influenti sul mercato e lavoravamo tanto legno esotico che rappresentava il 60% di quanto richiesto». Poi, negli anni 90, la svolta con il primo viaggio verso la sostenibilità. «Una scelta considerata per l’epoca assurda - aggiunge - ma che per noi è stata fondamentale».

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Quindi la decisione di recuperare il faggio della foresta del Cansiglio. «Mi sono messo in testa di fare questa sfida - aggiunge - ricostruendo la storia del faggio usato nell’Arsenale per la produzione dei remi». A seguire il percorso che ha portato alla lavorazione e produzione della materia prima che arriva dalla vicina foresta in cui «continuiamo a investire e rispettare». «La nostra produzione si basa su una filiera certificata e sostenibile - argomenta ancora -. Se il legno che utilizziamo non arriva dalla foresta del Cansiglio arriva comunque da altri siti in cui vengono rispettati i parametri previsti dalla sostenibilità».

Centocinquanta dipendenti e un mercato che guarda all’Italia e all’estero, la Itlas ha fatto della sostenibilità e dell'economia circolare, oltre che del processo di decarbonizzazione, la propria forza. «Sui tetti dei capannoni sono presenti i pannelli fotovoltaici per la produzione di energia - aggiunge - inoltre all’interno abbiamo realizzato un impianto che trasforma il polverino prodotto dal taglio della legna in materia prima per la combustione». Non solo: «Con i residui di lavorazione del legno - aggiunge - siamo riusciti a produrre una particolare carta da parati». A breve anche una novità: «Da luglio sarà bandita la plastica - aggiunge - e il nastro nei nostri sistemi di imballaggio sarà utilizzato solo il cartone che, nei cantieri una volta scartati i pacchi sarà utilizzato per proteggere la pavimentazione prima che arrivino gli arredi». Tra le altre iniziative anche il welfare aziendale che prevede premi e altri strumenti di supporto per i dipendenti. E inoltre la realizzazione di un nuovo centro direzionale con palestra e impianto sportivo. «L’obiettivo non è guadagnare di più ma vivere meglio», conclude.

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