Dal Governo un nuovo piano casa. Salvini: «Serve la pace edilizia»
Il ministro delle Infrastrutture e dei trasporti: trovare risorse per una riqualificazione organica di 70mila all–oggi pubblici sfitti
di Camilla Curcio
2' di lettura
Un piano casa a misura della classe media, che fornisca servizi e infrastrutture adeguate. E che punti a rimettere sul mercato il patrimonio pubblico indisponibile, riqualificandolo.
Tra le priorità della check list del ministro delle Infrastrutture e dei trasporti Matteo Salvini, intervenuto nella seconda giornata del 58esimo Congresso nazionale del Notariato, spicca l’urgenza di dirottare attenzione e risorse su una riqualificazione organica dei circa 70mila alloggi pubblici sfitti e inutilizzati rilevati oggi in Italia. «Per un nuovo piano casa, da amministratore pubblico, ho il dovere di trovare il denaro per sistemare e riutilizzare ciò di cui ho disponibilità, prima di pensare a nuove edificazioni», ha chiarito il ministro, richiamando anche l’attenzione sul PINQuA (il Programma innovativo nazionale per la qualità dell’abitare, attivato con gli enti locali) e sull’obiettivo di rivitalizzare i quartieri periferici, dando nuova vita a 15mila alloggi popolari e 800mila mq di superficie entro il 2026.
Azzerare il contenzioso degli immobili pubblici
Un’operazione, quella della valorizzazione degli immobili, spesso rallentata dall’accumulo di pratiche che bloccano gli uffici tecnici. Nodo che, agli occhi di Salvini, sembra avere nella pace edilizia l’unico sbocco per sciogliersi. «Azzerare il contenzioso con la pace edilizia significa fare un’operazione di trasparenza e intelligenza», ha ribadito, sottolineandone i benefici sia per i comuni sia per i singoli cittadini.
I numeri delle case in Italia
Di diritto all’abitazione e risparmio del territorio, tra i leit motives dell’assise, parlano anche i dati presentati dal Notariato e raccolti in collaborazione con Istat. Numeri che mostrano come la proprietà continui ad avere un valore rilevante (5.163 miliardi di euro, circa il 50% della ricchezza delle famiglie e tre volte il Pil). E che, al tempo stesso, invitano a riflettere sulle criticità generate dall’invecchiamento della popolazione e dalle difficoltà di accesso ai finanziamenti. Soprattutto per i giovani: in Italia solo il 50% delle famiglie under 40 può comprare casa perché il reddito di cui godono è pari al 67% della media nazionale. Prospettiva che si capovolge, invece, per le fasce agée: l’88,6% degli over 65 è proprietario dell’immobile in cui abita. Un dato che si collega all’allarmante prospettiva di ritrovarsi tra 20 anni con un numero alto di persone destinate a vivere sole e al rischio di accumulare migliaia di alloggi vuoti. È in questo scenario che il Notariato si inserisce con una strategia proattiva. «Proporre soluzioni di cohousing», chiarisce il presidente della categoria Giulio Biino, per garantire assistenza ai soggetti fragili e «rendere un servizio al Paese, nell’ottica di non continuare a consumare suolo».
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