RESPONSABILE ECONOMICO  DEL CARROCCIO

Dal libro sul tramonto dell’euro all’apertura a Draghi, chi è Bagnai, senatore antieuropeista della Lega

Economista, dal 21 giugno 2018 al 28 luglio 2020 presidente della Commissione Finanze e tesoro di Palazzo Madama, nel 2012 ha pubblicato un libro nel quale giunge alla conclusione che la fine della moneta unica salverebbe democrazia e benessere in Europa

di An.C.

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2' di lettura

Le sue parole non sono passate inosservate. Tutt’altro. Il senatore e responsabile nazionale economia della Lega Alberto Bagnai, con Claudio Borghi una delle voci più critiche all’interno del Carroccio nei confronti della moneta unica, in un’intervista a La Stampa ha aperto al presidente del consiglio incaricato Mario Draghi, impegnato in queste ore nelle consultazioni per la nascita di un nuovo governo. Con l’ex presidente della Bce, ha spiegato, ovvero con colui che con la formula “whatever it takes” ha salvato la moneta unica durante la grande crisi del debito sovrano, «è possibile dialogare. Sulla politica economica andremo d’accordo».

Il libro sul tramonto dell’euro

Nato a Firenze, 59 anni, economista, Professore associato di politica economica all'Università Gabriele d'Annunzio, dal 21 giugno 2018 al 28 luglio 2020 presidente della Commissione Finanze e tesoro di Palazzo Madama - il suo nome circolò prima per l’incarico di sottosegretario al ministero dell’Economia, poi per quello di ministro degli Affari europei durante il Conte uno a trazione M5s-Lega -, nel 2012 ha pubblicato un libro. Titolo: “Il tramonto dell'euro. Come e perché la fine della moneta unica salverebbe democrazia e benessere in Europa”. Un testo, è la sintesi delineata nella presentazione, che si pone «il problema di salvare i cittadini dall'euro. Sfondando la barriera dei luoghi comuni, questo libro illustra il legame fra l'euro e la disintegrazione economica e politica dell'Eurozona, descrive le modalità e le conseguenze pratiche di un eventuale percorso di uscita e, infine, indica la direzione lungo la quale riprendere - dopo l'infelice parentesi dell'unione monetaria - un reale percorso di integrazione culturale, sociale ed economica europea. Un altro euro non è possibile. La sua fine segnerà l'inizio di un'altra Europa, possibile e desiderabile.»

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«Con Draghi abbiamo una lingua comune»

«Guardi - ha affermato nell’intervista a La Stampa -, io sono un pragmatico. Cosa significa essere europeista? C’è un solo modo per considerare l’Europa?». «L’Unione Europea - ha aggiunto Bagnai - un progetto politico e in quanto tale speriamo sia soggetto a diritto di critica. Noi rivendichiamo questo diritto». Quanto all’ex numero uno della Bce, «io sono economista come Draghi, lui con un’esperienza istituzionale e di mercato infinitamente più elevata, ma veniamo dalla stessa scuola e abbiamo una lingua comune».

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