Dal linguaggio all’empatia: così le neuroscienze migliorano il coaching
Nuove vie per favorire e ottimizzare il lavoro del coach finalizzato a supportare la persona e il professionista nel raggiungimento dei suoi obiettivi
di Laura Leone *
4' di lettura
Nel corso dell’ultimo biennio, il gruppo di Ricerca di AICP, l’Associazione Italiana Coach Professionisti, ha condotto un approfondimento sul tema delle neuroscienze per il coach. Un tema importante, alimentato dall’impatto sostanziale e spesso decisivo esercitato in vari campi dell’attività umana dalle discipline che studiano le basi biologiche della mente e del comportamento, analizzando in modo particolare i vari aspetti morfo-funzionali del sistema nervoso. Le neuroscienze hanno rivoluzionato l’approccio di molte professioni umanistiche e possono favorire e ottimizzare anche il lavoro del coach finalizzato a supportare la persona e il professionista nel raggiungimento dei suoi obiettivi.
Per comprendere la complessità e la vastità della materia, e ricordando come il coaching debba molto alla maieutica socratica e (in tempi più recenti) all’approccio della psicologia umanistica di Carl Rogers, l’Associazione ha realizzato un manuale di riferimento sintetico delineando delle linee guida utili a comprendere come le neuroscienze siano uno strumento efficace per affrontare le sfide di oggi con maggiore consapevolezza ed efficacia.
Per esaminare l’attività del coach, e come questa possa coniugarsi con le potenzialità cerebrali, occorre una premessa, sviluppata nella prima parte del manuale. Qui si descrive in modo chiaro e accessibile la fisiologia degli emisferi cerebrali e del midollo spinale, approfondendo gli aspetti della neurogenesi e della neuroplasticità del cervello umano e quelli della comunicazione sinaptica tra i 100 miliardi di neuroni che lo compongono, con una specifica attenzione ai neurotrasmettitori implicati in questo sofisticato linguaggio.
Il linguaggio, appunto: è la competenza più evidente che distingue l’homo sapiens dalle altre specie, ma è anche il medium più qualificante della comunicazione tra coach e coachee. Entriamo quindi nei canali bidirezionali del parlare e dell’ascoltare, sui loro presupposti neurologici e su tutte le conseguenti implicazioni di significato e metafora, in cui la parola viene codificata con il suo potere neuroplastico.
Dal linguaggio al respiro il passo è breve, non fosse altro per quell’uscio di entrata e di uscita che è la nostra bocca. Non parliamo del respiro automatico che si ripete inconsciamente 20.000 volte al giorno, ma di quello consapevole, che ci fa vivere l’hic et nunc e favorisce il cambiamento fisiologico, emozionale e cognitivo.
Grazie alle neuroscienze scopriamo inoltre come anche la gentilezza sia una modalità evolutiva che favorisce il nostro benessere e la nostra sopravvivenza. Essere gentili impatta positivamente sulla nostra fisiologia, ma ha anche riflessi emotivi e cognitivi che le neuroscienze hanno ampiamente dimostrato: se oltre a essere gentili siamo anche ottimisti, facciamo bingo e potremo raggiungere i nostri obiettivi più agilmente e facilmente.
Anche la musica costituisce un ottimo argomento per capire come i suoni entrano nel nostro cervello e come possono migliorare il processo di coaching creando emozioni che possono aiutare a recuperare i ricordi, aumentando il potere di visualizzazione e contribuendo alla regolazione dell’umore. Avrei un grosso dubbio a definire il coach una persona che non si dimostrasse empatica, e sarà la sua exotopia che mi rivelerà la sua peculiarità, la sua capacità di mettersi nei panni dell’altro e di capire, soprattutto, perché quei panni gli stiano molto più larghi o più stretti di quanto si sarebbe aspettato.
Il lavoro del coach implica il confronto con le convinzioni disadattive del cliente e torna così alla mente ciò che Gandhi già predicava 100 anni fa, ossia il fatto che le convinzioni disfunzionali si traducono in un destino sfavorevole.
Nell’ultima parte del manuale viene affrontato il tema del tempo nelle sessioni di coaching e vengono presi in esame i nostri cicli circadiani e cronotipi, ovvero gli alti e bassi delle nostre giornate. La sessione di coaching è per sua natura condizionata anche dalla nostra neurocezione ed è per questo indispensabile imparare a creare setting sicuri e stimolanti. Da Gregg Braden, scrittore americano fra i pionieri della commistione tra spiritualità e scienza, apprendiamo quindi a riallineare il cuore e la mente sottolineando il potere delle parole, mentre attraverso processi di integrazione emisferica, accedendo in modo coordinato a tutte le facoltà e a tutte le funzionalità dei due emisferi cerebrali, cerchiamo di attivare il nostro pieno potenziale di apprendimento e di scelta delle risorse da usare per gestire una determinata situazione.
Il manuale comprende infine una curiosa appendice che ci racconta come vivere bene e a lungo. Elizabeth Blackburn ha vinto il Premio Nobel per la Medicina nel 2009 (assieme a Carol Greider e Jack Szostak) per le sue ricerche sull’invecchiamento cellulare e in particolare per aver scoperto che i telomeri, e cioè le strutture poste alla fine del cromosoma e a sua protezione, accorciandosi sempre di più dopo ogni duplicazione cellulare non fanno altro che rappresentare la nostra vita che va man mano esaurendosi.
La notizia positiva è che possiamo rallentare questo processo di accorciamento con stili di vita più sani, privilegiando non solo esercizio fisico e sonno, ma coltivando anche la gentilezza, l’ottimismo, il biofeedback, la qualità delle relazioni, le buone abitudini, la meditazione, la musica e l'immersione nella natura.
Le neuroscienze oggi ci dimostrano, attraverso precisi studi, che le nostre nonne e i nostri nonni avevano ragione quando ci raccomandavano gli stili di vita ideali per avere una longevità sana. E nel fare coaching ci riallineiamo a quanto le neuroscienze hanno validato negli ultimi anni, perseguendo comportamenti virtuosi che ci aiutano nel raggiungimento dei nostri obiettivi. Siano essi personali che aziendali.
* Presidente Associazione Italiana Coach Professionisti
loading...