Dal Pnr al decreto semplificazioni, i due tasselli del Recovery Plan sul tavolo del Governo
Entrambi sono attesi a stretto giro sul tavolo del Consiglio dei ministri. Il primo documento andava presentato con il Def ma in Ue si è trovato l’accordo per chiuderlo entro giugno
di An.C.
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Sono due tasselli, due tappe di avvicinamento verso la presentazione del Recovery Plan italiano a Bruxelles, a settembre. Sono il Programma nazionale di riforma (acrononimo “Pnr”), il documento di economia e finanza con valenza triennale che indica le priorità del Governo, e il decreto Semplificazioni, il provvedimento di 48 articoli stando all’ultima bozza che punta a semplificare e sburocratizzare l’Italia. Entrambi sono attesi a stretto giro sul tavolo del Consiglio dei ministri.
Il programma di riforme da presentare all’Ue entro giugno
Il Pnr andava presentato con il Def ma in Ue si è trovato l’accordo per chiuderlo entro giugno. I tempi per il via libera sono dunque stretti. La bozza, messa a punto dal Mef, è pronta (si veda Il Sole 24 Ore del 25 giugno). Il nesso tra questo documento e il piano per ottenere i fondi europei che arriveranno per la gran parte a partire dall’anno prossimo, è stretto, come ha confermato il ministro dell’Economia. In occasione di un recente question time, Gualtieri ha fatto il punto sui diversi dossier: «Rilanciamo l’invito a tutte le forze responsabili a concorrere alla definizione di di un piano ambizioso che il governo presenterà insieme alla Nadef a settembre, per gli investimenti e le riforme, nel quadro europeo, che porterà prima dell’estate a elaborare una cornice più ampia del quadro di riforme che il governo intende realizzare nell’arco della legislatura, stiamo finalizzando il lavoro del Pnr e rilanciamo l’invito a tutte le forze che hanno a cuore il futuro del Paese e non polemiche inutili che non interessano ai cittadini». Il Pnr individua cinque priorità: fisco per la crescita, mercato del lavoro e investimenti in formazione, riforma del welfare, produttività e rilancio degli investimenti pubblici e privati. Per sostenere la crescita sono previsti investimenti pubblici fino al 3% del Pil.
Conte preme per decreto Semplificazioni
E il tema degli investimenti pubblici si intreccia con un altro provvedimento, atteso a breve: il provvedimento per le semplificazioni, con in pancia misure che vanno dalla riforma dell’abuso d’ufficio e della responsabilità erariale, poteri eccezionali alle amministrazioni appaltanti, tempi certi per la valutazione di impatto ambientale e per i pareri delle Sovrintendenze. Il decreto potrebbe concedere una deroga temporanea al Codice degli appalti, fino a luglio 2021. Il presidente del Consiglio Giuseppe Conte preme per stringere i tempi: il dossier sarà al centro di un vertice di maggioranza il 30 giugno, per poi approdare sul tavolo del Governo tra giovedì e venerdì.
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