I DOSSIER 

Dal Pnr al decreto semplificazioni, i due tasselli del Recovery Plan sul tavolo del Governo

Entrambi sono attesi a stretto giro sul tavolo del Consiglio dei ministri. Il primo documento andava presentato con il Def ma in Ue si è trovato l’accordo per chiuderlo entro giugno

di An.C.

Il presidente del Consiglio Giuseppe Conte (foto Ansa)

2' di lettura

Sono due tasselli, due tappe di avvicinamento verso la presentazione del Recovery Plan italiano a Bruxelles, a settembre. Sono il Programma nazionale di riforma (acrononimo “Pnr”), il documento di economia e finanza con valenza triennale che indica le priorità del Governo, e il decreto Semplificazioni, il provvedimento di 48 articoli stando all’ultima bozza che punta a semplificare e sburocratizzare l’Italia. Entrambi sono attesi a stretto giro sul tavolo del Consiglio dei ministri.

Il programma di riforme da presentare all’Ue entro giugno

Il Pnr andava presentato con il Def ma in Ue si è trovato l’accordo per chiuderlo entro giugno. I tempi per il via libera sono dunque stretti. La bozza, messa a punto dal Mef, è pronta (si veda Il Sole 24 Ore del 25 giugno). Il nesso tra questo documento e il piano per ottenere i fondi europei che arriveranno per la gran parte a partire dall’anno prossimo, è stretto, come ha confermato il ministro dell’Economia. In occasione di un recente question time, Gualtieri ha fatto il punto sui diversi dossier: «Rilanciamo l’invito a tutte le forze responsabili a concorrere alla definizione di di un piano ambizioso che il governo presenterà insieme alla Nadef a settembre, per gli investimenti e le riforme, nel quadro europeo, che porterà prima dell’estate a elaborare una cornice più ampia del quadro di riforme che il governo intende realizzare nell’arco della legislatura, stiamo finalizzando il lavoro del Pnr e rilanciamo l’invito a tutte le forze che hanno a cuore il futuro del Paese e non polemiche inutili che non interessano ai cittadini». Il Pnr individua cinque priorità: fisco per la crescita, mercato del lavoro e investimenti in formazione, riforma del welfare, produttività e rilancio degli investimenti pubblici e privati. Per sostenere la crescita sono previsti investimenti pubblici fino al 3% del Pil.

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Conte preme per decreto Semplificazioni

E il tema degli investimenti pubblici si intreccia con un altro provvedimento, atteso a breve: il provvedimento per le semplificazioni, con in pancia misure che vanno dalla riforma dell’abuso d’ufficio e della responsabilità erariale, poteri eccezionali alle amministrazioni appaltanti, tempi certi per la valutazione di impatto ambientale e per i pareri delle Sovrintendenze. Il decreto potrebbe concedere una deroga temporanea al Codice degli appalti, fino a luglio 2021. Il presidente del Consiglio Giuseppe Conte preme per stringere i tempi: il dossier sarà al centro di un vertice di maggioranza il 30 giugno, per poi approdare sul tavolo del Governo tra giovedì e venerdì.

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