Fra fisarmoniche e Buttafuoco, Oltrepò da scoprire a ritmo lento
Dal Tempio del Moscato al Club del Buttafuoco Storico
Per i turisti e gli appassionati del vino, l'Oltrepò è una destinazione che merita il titolo di valida alternativa ai classici tour enogastronomici nelle Langhe, nel Chianti o in Trentino Alto Adige. Tante le possibilità di visita e di degustazione in cantina fra le colline dello Sperone, fra cui l'azienda Agricola il Poggio per il suo Moscato dolce o l'azienda Vitivinicola Calvi per il Buttafuoco Storico. Due tappe, distanti pochi km fra di loro, non possono mancare nell'agenda del viaggiatore: il Tempio del Moscato e il Club del Buttafuoco Storico. Il primo si trova a Volpara, borgo da 130 anime, a 350 metri di altezza sulla strada che porta verso i colli piacentini ed è ex chiesa sconsacrata del 1600 ristrutturata a enoteca (aperta tutti i giorni da maggio a fine settembre) e luogo di ristoro per chi è di passaggio e non solo. Il secondo è a Canneto Pavese ed è la casa del vino più pregiato e corposo (il disciplinare della Doc prevede un minimo di 36 mesi dalla vendemmia alla vendita della bottiglia) dell'Oltrepò. Coltivato in una ventina di vigne su una superficie di soli 22 ettari, pare prenda il nome da un'espressione dialettale (“buta al feüg”) del poeta milanese Carlo Porta, che due secoli fa varcava il grande Fiume e scendeva in queste terre a bere e comprare vino. Una sosta in questo Club, pasteggiando con la cuvée speciale “I vignaioli del Buttafuoco storico”, è da mettere sicuramente in programma.