Elezioni, il 30% degli italiani ha deciso di votare ma non sa per chi. Dal Terzo polo a Fdi e Pd, chi sale e chi scende
La lista di Calenda e Renzi oscilla tra il 5 e il 7 per cento. Per Noto sondaggi Meloni è cresciuta di un punto e il Pd ha perso un punto ma restano rispettivamente primo e secondo partito. M5S tra il 12 e il 13 per cento. Ancora un mese di tempo per convincere gli indecisi
di Mariolina Sesto
I punti chiave
2' di lettura
Dallo scioglimento delle Camere è trascorso quasi un mese, dunque quasi trenta giorni di campagna elettorale. Perché i partiti non hanno certo perso tempo. È stato un mese di frenetica corsa alle alleanze per poter competere con regole elettorali che premiano le coalizioni. Così si sono formati il Terzo polo di Renzi e Calenda e l’alleanza di centrosinistra tra Pd, Sinistra Italia-Verdi e +Europa. Ma come si sono spostati i consensi in questo mese?
Terzo polo fra il 5 e il 7%
Antonio Noto, direttore di Noto sondaggi, quota la lista che comprende Azione e Italia viva tra il 7 e l’8%. «È la nostra quotazione di partenza - dice il sondaggista - ma la campagna elettorale è ancora lunga e i consensi sono fortemente mobili». Una stima simile a quella dell’Istituto Piepoli. «Noi davamo Iv al 3% e Azione al 2. Insieme avrebbero avuto il 5% - sostiene Livio Gigliuto, vicepresidente dell’istituto -. Invece le prime rilevazioni li davano al 6% e ora sono cresciuti di un punto, al 7 per cento». «Questa crescita - aggiunge Gigliuto - ci conferma che quello di centro è un bacino elettorale interessante, che ha un potenziale intorno al 13-14 per cento». Secondo le rilevazioni G.D.C. diffuse il 15 agosto scorso, invece, Carlo Calenda e Matteo Renzi insieme raccoglierebbero il 5,1%. Leggermente meglio andrebbero secondo l’istituto Demopolis, che fa registrare un 5,3% nel suo barometro politico a 40 giorni dal voto del 25 settembre.
Chi sale e chi scende: elettorato polarizzato
Dalla partenza della campagna elettorale, secondo Noto sondaggi, Fratelli d’Italia ha acquistato un punto in più nei consensi ed ora veleggia tra il 24 e il 25 per cento. Il Pd, sempre secondo Noto, sarebbe stabile al secondo posto ma avrebbe perso un punto percentuale: ora oscillerebbe tra il 20 e il 22 per cento. Il Movimento Cinque stelle sarebbe al 12-13 percento (+1,5%). «È in atto una forte polarizzazione dell’elettorato - nota Gigliuto dell’Istituto Piepoli - che vede la crescita parallela dei primi due partiti, Fdi e il Pd. Entrambi stanno asciugando l’elettorato dei partiti affini: Fdi sta drenando consensi alla Lega mentre il Pd sta cercando di aggregare tutto l’elettorato contrario al centrodestra».
Indecisi al 30 per cento
Aleggia sulla campagna elettorale la possibilità di un forte astensionismo indotto soprattutto da dibattiti tenuti nel periodo estivo, con i cittadini distratti dalle vacanze. Ma quel che i sondaggisti rilevano è soprattutto l’indecisione dell’elettorato. «Dai nostri sondaggi - spiega Noto - emerge un 30% di persone che hanno le idee ben chiare su una cosa: andranno a votare. Ma le idee confuse su chi votare. In sostanza non hanno ancora deciso». Saranno questi elettori, probabilmente, a segnare le sorti del voto del 25 settembre.
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