Dal tunnel del Brennero ai neutrini, tutte le gaffe della politica
di Nicoletta Cottone
4' di lettura
«Sapete quanti imprenditori italiani utilizzano con trasporto su gomma il tunnel del Brennero e purtroppo dobbiamo subire limitazioni settoriali da parte delle autorità del Tirolo che danneggiano fortemente la economia italiana?». Quella del ministro delle Infrastrutture Danilo Toninelli sul tunnel del Brennero che in realtà non esiste è solo l’ultima delle gaffe della politica. Moltissime quelle che hanno fatto sorridere il popolo del web. Con facili ironie degli avversari politici .
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I neutrini di Maria Stella Gelmini
Uno degli incidenti di percorso diventato un cult in rete è la gaffe di Maria Stella Gelmini sul «tunnel tra il Cern e il Gran Sasso», quando era ministra dell’Istruzione. Era il 24 settembre 2011. Nel comunicato di congratulazioni diffuso dall’ufficio stampa del dicastero dell’Istruzione c’era un riferimento - errato - alla costruzione di un ipotetico tunnel Svizzera-Abruzzo e all’investimento milionario del Miur, in realtà finalizzato agli esperimenti. Entusiasta per la scoperta del Cern di Ginevra e dell’Istituto nazionale di fisica nucleare dei neutrini che avevano superato la velocità della luce, dichiarava: «Alla costruzione del tunnel tra il Cern e i laboratori del Gran Sasso, attraverso il quale si è svolto l'esperimento, l'Italia ha contribuito con uno stanziamento oggi stimabile intorno ai 45 milioni di euro». La vicenda portò alle dimissioni irrevocabili del portavoce della ministra, anche se la responsabilità del comunicato non era ascrivibile a lui. Le polemiche però furono più veloci dei neutrini.
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Le gaffe di Berlusconi: nel mirino i potenti del mondo
Innumerevoli le gaffe di Silvio Berlusconi. Anche con i leader del mondo. Il 27 settembre 2009, nel corso del suo intervento alla festa nazionale della libertà di Milano, narra del suo incontro con il presidente americano e la First Lady Michelle. «Vi porto i saluti di uno che si chiama… uno abbronzato… Ah, Barack Obama». E poi «voi non ci crederete, ma sono andati a prendere il sole in spiaggia in due, perché è abbronzata anche la moglie». A Martin Schulz: «In Italia stanno girando un film sui lager nazisti. La proporrò per il ruolo di kapò».
Di Maio e Pinochet
È il 13 settembre 2016. È in atto la campagna referendaria e Luigi Di Maio attacca il premier e segretario del Pd Matteo Renzi. Su Facebook scrive delle proteste alle iniziative pubbliche di Renzi, ma inciampa confondendo il Venezuela con il Cile. «Ha occupato con arroganza la cosa pubblica, come ai tempi di Pinochet in Venezuela», scrive su Facebook. Poi corregge. Ma il popolo del web è partito in quarta.
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La Lombardi e l’età del capo dello Stato
«Dove c'è scritto che il presidente della Repubblica deve avere una certa età?».
A ignorare che proprio nella Costituzione è scritto, all’articolo 84, che il capo dello Stato per essere eleggibile deve avere almeno 50 anni di età é la capogruppo del M5S alla Camera Roberta Lombardi. Intervistata da Radio Radicale la parlamentare dichiarò: « Vabbé, non è che c'é scritto dagli 80 anni o dai 70 anni in su che poi è l'età media dei candidati».
Francesco Boccia inciampa sugli F35
È il 25 giugno 2013 quando parlando degli F35 inciampa su Twitter l’allora presidente della commissione Bilancio Francesco Boccia (Pd). Rispondendo alla sua collega di partito Cristiana Alicata confonde i caccia bombardieri F35 con gli elicotteri. «In sostanza cara @crialicata non si tratta di fare guerre, con gli elicotteri si spengono incendi, trasportano malati, salvano vite umane». Anche qui scattano subito gli sfottò sui social. La più spiritosa è Pamela: «E comunque se fossi #Boccia chiederei di autorizzare il volo degli elicotteri #F35 attraverso il tunnel tra Cern e Gran Sasso».
Meloni slitta su Dublino
25 giugno 2016. È Dublino a fare lo sgambetto a Giorgia Meloni, leader di Fratelli d’Italia. La gaffe scatta a “Otto e mezzo” su La7, mentre la parlamentare è incalzata da Beppe Severgnini: «Meloni lei ultimamente è stata in Inghilterra in una città che non sia Londra». E lei: «Ultimamente sono stata a Dublino, sono stata in Scozia, insomma sono stata in giro». Severgnini la bacchetta subito. «Sì, le chiedo scusa, ha ragione, mi sono sbagliata», chiosa la Meloni.
Virale il «buona pascuetta» di Razzi
Diventa virale l’exploit del lunedì dell’angelo del senatore berlusconinano Antonio Razzi. Habitué delle gaffe il 6 aprile 2015, augura ai suoi followers: «Buona pascuetta». Irriverenti ma spiritose le reazioni sul web, che strappano qualche risata: «Ha squola come andava senatore?»,si chiedono su Twitter. C’è chi consiglia un salto al Cepu, dove fanno «sconti». Fuori Testa scrive: «#antoniorazzi dixit: buona pascuetta..Accua in boqqa,Rassi. Il Treccani trasformato in Treqqani by Razzi».
Il lapsus di Tripiedi: «sarò breve e circonciso»
Sale alla ribalta per un lapsus Davide Tripiedi, onorevole pentastellato alla sua seconda legislatura, classe 1984, idraulico di Desio. Forse preso dall’emozione il 25 marzo 2014 alla Camera prendendo la parola in aula a Montecitorio ha affermato: «Grazie presidente, sarò breve e circonciso». Risatine in aula. Subito la correzione del vicepresidente di turno Simone Baldelli di Forza Italia raddoppia l’errore: «Coinciso, quello è un'altra cosa». Peccato che la parola corretta sia «conciso». Il video impazza sul web e sui social si scatenano: «Forse coi tagli stanno un po' esagerando», osserva un navigatore su Twitter. «Ma questo è meglio di Lino Banfi! - invoca Alfonso via Twitter-. Ministro (della Cultura) subito!»,
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