Spazio, Fraccaro: programmi confermati nonostante la riduzione del budget Ue
di Nicola Barone
Manzoni (Banco BPM): un Patto per l'Italia che punti sulla sostenibilità
Il settore manifatturiero «è stato certamente il settore maggiormente supportato e vede al centro della propria attenzione la transizione verso modelli più sostenibili». Questa la linea tracciata da Luca Manzoni, responsabile corporate del Banco BPM, nel corso del suo intervento all’evento “Made in Italy: The restart”. Un contesto nel quale «la produttività sostenibile, gli obiettivi Esg, il tema dell'efficienza energetica, dell'economia circolare, vanno a toccare la struttura aziendale nel suo complesso». Da una parte viene evocato «un ruolo fondamentale del Governo e delle istituzioni» anche sul fronte del Recovery Fund, dall’altro «un gioco di squadra tra attori diversi, istituzioni, privati, imprese e banche. Ci sarà bisogno di un patto per l'Italia che provi a trasformare questa transizione verso modelli di business più sostenibili». Il Paese ha bisogno «di uno shock positivo e i flussi di risorse del Recovery Fund se ben indirizzati possono essere uno shock positivo, un'occasione di riscatto dell'economia».
Tundo (Olivetti): ci stiamo trasformando in ottica digital farm
Olivetti attualmente «sta trasformando sé stessa per diventare la digital farm del gruppo Tim». Lo ha sottolineato Roberto Tundo, ceo di Olivetti, nel corso del suo intervento al convegno de Il Sole 24 Ore e Ft “Made in Italy: The restart”. Tra le altre cose, Olivetti «sta lavorando con Confindustria per unire le forze tra le eccellenze territoriali e far sì che la rete di piccole e medie imprese, tessuto vitale del Paese, possa portare insieme valore».
Al momento «si sta lavorando velocemente per fornire servizi con focalizzazione sull'Internet of things». Inoltre l'azienda «che ha una storia importante nell'ambito dei sistemi dei registratori di cassa, sta lavorando a una partnership con importanti brand per disegnare un nuovo dispositivo che è gà in fase avanzata di gestazione che poi rappresenti l'unione di diversi elementi che fino a oggi erano appannaggio solo dei sistemi della grande distribuzione». Si prepara «un sistema che faccia la gestione a 360 gradi dei punti vendita, fornendo anche dei suggerimenti, tecniche di intelligenza artificiale o machine learning, per poter aiutare poi i singoli merchant nel fare meglio il loro lavoro attraverso suggerimenti mirati».
Alfonso (Simest): ora fare sistema, focus su sostenibilità e digitalizzazione
Aiutare le Pmi «a risultare competitive e vincenti in un quadro che sta cambiando. La pandemia è stato un acceleratore di processi, e ci siamo resi conto di quanto le filiere globali fossero fragili». È il convincimento del ceo di Simest, Mauro Alfonso, espresso nel corso della tavola rotonda sulla manifattura nell'ambito del convegno de Il Sole 24 Ore e Ft . «Vuol dire che si rimettono in gioco quote di mercato». Ora, per raggiungere gli obiettivi, bisogna «fare sistema, secondo due macro trend che sono molto chiari: la sostenibilità, per cui l'Italia è all'avanguardia, e la digitalizzazione».
Cevolini (Energica Motor Company): Recovery Fund per sostenere Pmi
Grazie ai fondi del Recovery Fund si possono “traghettare” le piccole e medie imprese che «sono flessibili, elastiche, facendole diventare le locomotive del rinnovamento europeo o addirittura globale». Livia Cevolini, ceo di Energica Motor Company, sottolinea d’altra parte l'importanza di utilizzare le energie rinnovabili che l'Italia «ha a portata di mano» ovvero mare, sole, vento, fiumi. Agire subito - è l’invito - perché «non ci dobbiamo fare rubare la scena proprio quando possiamo diventare leader a livello mondiale».
Sergio Dompé: rivedere sistemi sanitari, si vince tutti assieme
«La pandemia ha mostrato i limiti che abbiamo, ha evidenziato le criticità tra cui l'accesso ai servizi sanitari che è uno degli elementi più importanti della nostra vita anche economica». Di ciò è convinto Sergio Dompé, presidente e ad del Gruppo Dompé, nel corso della relazione all’evento Sole 24 Ore-Ft. «Sull'onda di questa gravissima crisi occorre ripartire con modelli diversi, reshaping della sanità, del sistema ospedialiero, riguardare la rete dei presidi territoriali». Ancora, bisogna «identificare una rete che ci informi e ci dia segnali iniziali dei pericoli che potremmo vivere». Più in generale, secondo Dompé, «o vinciamo tutti assieme, con la diagnostica, la sostenibilità o altrimenti è un problema per tutti . Credo che bisogna cambiare gli approcci».
Marchesini (Confindustria): rilanciare digitalizzazione e 4.0
«Stiamo chiedendo al governo di rilanciare in grande la digitalizzazione dell'industria, è quello che bisogna fare col Recovery Fund. Abbiamo chiesto di stabilizzare per tre anni i provvedimenti di tipo fiscale, rendere più attrattive le aliquote e applicare al 4.0 quanto fatto con l'ecobonus». Parte da questa sollecitazione Maurizio Marchesini, vicepresidente di Confindustria nel corso del suo intervento al convegno de Il Sole 24 Ore e Ft. Ragionando sul complesso della manifattura italiana, per Marchesini in questo momento «le filiere italiana e tedesca sono talmente interconnesse che l'una non esisterebbe senza l'altra». Stando al quadro attuale, cruciali risultano le esportazioni verso il Continente, visto che «l'America più l'Asia non arriva al nostro export in Europa. È la nuova globalizzazione, un nuovo mercato interno che si chiama Europa».
Albiera Antinori: una “Bocconi del vino” per rilanciare il settore
Il mondo «ha sempre più fame di italianità: per intercettare questa domanda crescente, però, bisogna creare le condizioni affinché i nostri prodotti siano sempre più riconoscibili». Così il presidente della Coldiretti, Ettore Prandini, intervenendo oggi alla tavola rotonda sulle prospettive di ripresa del settore agroalimentare. Per il futuro, il presidente della Coldiretti si è detto «molto preoccupato anche per la Brexit e le possibili conseguenze per il nostro Paese». Al fine di rilanciare uno dei comparti di punta del Made in Italy agroalimentare Albiera Antinori propone una sorta di “Bocconi del vino”. «Come agricoltori siamo abituati alle difficoltà, anche se nel caso della pandemia non si è trattato di un evento atmosferico come nel caso della grandinata, ma il punto è lo stesso e cioè cosa fare dopo».
Paolo Barilla: con la pandemia grande spirito di servizio
Si parla anche di Food & Wine tra sviluppo, sostenibilità e innovazione nel secondo dei tre giorni di eventi digitali “Made in Italy: The Restart - Il rilancio dell'economia italiana nel mondo post Covid”.
«La grande prova è stata quella di mettere sotto pressione la cultura dell'impresa e dell'organizzazione, pur essendo dispersi sul territorio. Si è reso evidente un grande sforzo pregresso di mantenere una cultura d'impresa allineata e un grande spirito di servizio». Dice così Paolo Barilla, vicepresidente di Barilla, parlando del periodo dell'emergenza Covid 19, alla tavola rotonda organizzata da Il Sole 24 Ore e Financial Times. «Nei giorni della pandemia sarebbe stato molto legittimo che ognuno potesse scegliere per sé, perché i dipendenti sono persone e come tali da proteggere. Così, come per molte altre imprese, la fiducia si è basata sul pregresso. Far mancare i prodotti dalla tavola avrebbe messo il panico».
Binello (Quadrivio Group): per il salto di qualità servono investimenti
«Bisogna investire nel Made in Italy. Lo devono fare i privati, che investono poco, e anche i grandi investitori istituzionali perchè in Italia ci sono imprese e servizi di alto livello». Su questo concetto insiste Alessandro Binello, ceo di Quadrivio Group. In caso contrario «un salto di qualità sarà difficile mancando le risorse e la tecnologia necessaria. Tuttavia sono ottimista: Italia uscirà bene dalla crisi perché gli italiani imparano velocemente. Le imprese sono state molto resilienti e impareranno ad essere digitali prima che in altre nazioni».
Savorani (Confindustria): ruolo rilevante ceramica nel post Covid
«Siamo convinti che nei prossimi mesi l'effetto post coronavirus porterà molte persone ad investire sulla propria casa e anche per il settore pubblico sarà lo stesso. In questa ristrutturazione la ceramica avrà un ruolo di rilievo anche perché la ceramica ha tutte le caratteristiche per venire incontro alle esigenze di sanificazione che si sono verificate a seguito dello scoppio dell'epidemia di coronavirus. Ci sono giù molte aziende che hanno certificato la resistenza del loro prodotto agli agenti chimici di sanificazione». Così Giovanni Savorani, presidente di Confindustria ceramica, nel corso della sua partecipazione al convegno de Il Sole 24 Ore e Ft “Made in Italy: The restart”. Come settore, secondo Savorani, «soffriamo di una mancanza di infrastrutture: siamo un grande distretto ma ci manca un collegamento autostradale».
Della Valle: il sistema faticherebbe con seconda crisi
«La situazione disastrosa che ci siamo trovati davanti, non solo a livello imprenditoriale, ma sociale e umano, nessuno l’aveva mai vista prima e non eravamo preparati ad affrontarla. Auguriamoci non si ripeta, perché sistema farebbe fatica a reggere», ha detto Diego Della Valle, presidente di Tod's, alla tavola rotonda “Made in Italy nel Fashion & Luxury: il ruolo dell'artigianalità contemporanea”. «Tutti si sono impegnati a rivedere il proprio modello di business e noi eravamo anche nel mezzo di un cambiamento che ci spostava verso il digitale: oggi abbiamo un mondo di consumatori giovani, che seguono la religione del web e non hanno capito bene il Made in Italy, ma capiscono più facilmente una felpa portata da un rapper. Quindi la comunicazione dell'Italian LifeStyle va cambiata. Bisogna essere attenti a come si comunica, perché i giovani si annoiano facilmente e forse bisognerà chiedere aiuto ai guru della comunicazione».
Lunelli (Altagamma): da Recovery fund giusta attenzione al settore
«Vogliamo che il Recovery Fund dia la giusta attenzione al settore di alta gamma, che può dare impulso alla sviluppo del Paese». A chiederlo è Matteo Lunelli, presidente della Fondazione Altagamma nel corso della suo intervento al convegno de Il Sole 24 Ore e Ft “Made in Italy: The restart”. Nella fase attuale di ripresa, «i marchi di alta gamma possono essere un traino al recupero del settore» a parere di Lunelli. In questa direzione può essere utile «un riposizionamento come ad esempio nel settore del turismo. Le nostre città si sono svuotate e questa può essere una occasione per riposizionare il turismo verso l'alto».
Della Valle: dopo il Covid-19 scenario nuovo, ripensare il modello di business
«C'è stato un momento di grande riflessione per le aziende che hanno guardato al loro interno per rendere più efficiente l'organizzazione e ripensare il loro modello di business. Lo abbiamo fatto anche noi. Le aziende stanno capendo che il mondo digitale è pieno di opportunità e bisogna essere molto presenti sul mondo della comunicazione web. Se tutto si tranquillizzerà poi ci troveremo davanti ad uno scenario nuovo e chi sarà riuscito a coniugare bene la creatività con l'Italian lifestyle avrà le carte per giocare una nuova partita». Sono le parole dette dal presidente del Gruppo Tod's, Diego della Valle, secondo cui esiste una nuova generazione di consumatori ai quali «bisogna comunicare bene cosa è l'Italian lifestyle».
Babin (Bulgari): risultati del terzo trimestre sorprendenti, vicini a livelli 2019
«Sul fronte del business abbiamo sofferto nella prima metà dell'anno ma nel terzo quarto abbiamo avuto risultati sorprendenti perché molto vicini agli stessi livelli del 2019 e questo grazie ai grandi investimenti eseguiti. Abbiamo anche aggiustato il livello di spesa e di investimenti». Lo ha detto Jean-Christophe Babin, ceo del Gruppo Bulgari, nel corso della sua partecipazione al convegno de Il Sole 24 Ore e Ft “Made in Italy: The Restart”. Di fronte al calo di attività «abbiamo agito per investire nel training e poi abbiamo ripartito il carico di lavoro inferiore agevolando i nostri fornitori storici consentendogli di sopravvivere in questa fase. Abbiamo investito a lungo termine, nel nostro caso nella manifattura di Valenza creando i presupposti per un ampliamento dello stabilimento di Valenza».
Saccoccia (Asi): già recuperato metà dell'investimento aggiuntivo
Durante l'ultima ministeriale di Siviglia l'impegno italiano sull'aerospazio è aumentato di circa un miliardo, ma «in termini di ritorno diretto abbiamo già ripreso quasi la metà dell'investimento». Lo ha detto Giorgio Saccoccia, presidente dell'Asi (Agenzia spaziale italiana), alla tavola rotonda sull'aerospazio nell'ambito del convegno de Il Sole 24 Ore e Ft “Made in Italy: The restart”. «Abbiamo già avuto - ha aggiunto Saccoccio - a metà anno un fortissimo ritorno in termini di contratti».
Profumo (Leonardo): risultati grazie a coordinamento con la filiera
«È possibile ottenere risultati di rilievo» nel comparto «solo perché c’è una filiera che opera in grandissimo coordinamento». È quanto rileva il ceo di Leonardo, Alessandro Profumo. Di notevole c’è che l’aerospazio consente sempre «di sviluppare competenze nuove, si pensi ai sistemi autonomi che hanno forte capacità di decisione attraverso l’utilizzo di intelligenza artificiale». Complessivamente, per dare una dimensione, il giro d'affari è da 1,6 miliardi l'anno («noi facciamo crescere la filiera che si sviluppa nei settori più diversi, si va da big data agli operatori nel campo di materiali speciali») generando un volume di occupazione rilevante («in modo diretto occupa 8mila persone, e ha un moltiplicatore di investimento tra 3 e 7»). In questo momento, assicura Profumo, esistono «aree in cui stiamo lavorando in modo intenso» con l'obiettivo di «creare un ecosistema italiano che abbia la capacità di stare sul mercato».
L'impatto del Covid sul mercato dell'industria aeronautica mondiale incide, per Leonardo, solo sulla divisione aerostrutture che «pesa meno del 10%» del fatturato della società. Nel complesso l’azienda sta attraversando la crisi economica globale innescata dall'emergenza Covid con «una forte stabilità». Nello specifico «siamo presenti nell'aerospazio civile ma in modo abbastanza contenuto: la nostra divisione infrastrutture pesa meno del 10% del totale del nostro fatturato, ed è la divisione che produce pezzi di fusoliera, piuttosto che piani di coda, piuttosto che stabilizzatori orizzontali o verticali per Boeing, Airbus e Atr». Di certo «è una divisione che ha un impatto» indiretto, per le difficoltà dei grandi produttori di aerei, committenti come Boeing e Airbus. «Però pesa meno del 10%. Tutto il resto della nostra attività - evidenzia Profumo - è un insieme di settori connessi a clienti governativi piuttosto che al sistema della Difesa. Quindi abbiamo questa forte stabilità, proprio grazie al fatto che abbiamo una diversificazione molto rilevante in termini di area di attività e abbiamo un forte peso della componente governativa».
Fraccaro: dall’aerospazio grande effetto moltiplicatore
L’aerospazio «è un settore su cui il governo ha deciso di investire molto», anche in considerazione del «grande effetto moltiplicatore» che comporta per una filiera che va dalle grandi aziende come Leonardo a una costellazione di piccole realtà. Così il sottosegretario alla Presidenza del Consiglio dei ministri Riccardo Fraccaro, aprendo gli interventi della seconda giornata dell’evento Il Sole 24 Ore-Ft.
«Si tratta di un settore che riesce a richiamare intelligenze da tutto il mondo. Siamo attrattivi e ci viene riconosciuto anche da fuori». Lo scenario disegnato dal sottosegretario prevede che «nei prossimi anni arriveranno maggiori investimenti e lì si giocherà la geopolitica e la crescita economica di vari Paesi». Già adesso «abbiamo molti dati che passano dallo spazio, in futuro sarà sempre più centrale nella vita di tutti i giorni. In futuro 5G, Internet, connettività, passeranno tutti dallo spazio». Poi si è aperta una nuova era verso l'esplorazione lunare in vista di quella marziana.
La riduzione del budget Ue per l'aerospazio «non è certamente una buona notizia, gli accordi sul budget europeo sono molto complicati, ci sono Paesi europei che non hanno la nostra capacità e le nostre imprese, abbiamo lottato perché il budget non fosse ridimensionato eccessivamente e i programmi fossero confermati». Come tiene a ribadire Fraccaro, «l'Italia ha volontà di investire e sviluppare lo spazio all'interno della Ue, ma senza rinunciare alle nostre relazioni bilaterali e internazionali, con gli Stati Uniti ma non solo».
Restart, il 7 ottobre si parla di aerospazio, moda, arrendamento, agroalimentare e manifattura
La giornata del 7 ottobre virerà in un chiave più specifica, con un dibattito su alcuni settori di eccellenza del Made in Italy: aerospazio, moda, arredamento, agroalimentare e manifattura.
Sulla sfida dell'aerospazio come frontiera dell'eccellenza tecnologica italiana si confronteranno il Sottosegretario alla Presidenza del Consiglio dei Ministri Riccardo Fraccaro, il Ceo di Leonardo Alessandro Profumo e il presidente dellla Agenzia spaziale italiana Giorgio Saccoccia. Sul Made in Italy nel Fashion & Luxury e interverranno l’amministratore delegato di Bulgari Jean-Christophe Babin, il presidente di Tod's Diego Della Valle, il presidente di Fondazione Altagamma Matteo Lunelli, le direttrici di How to Spend It FT e Italy, Jo Ellison e Nicoletta Polla Mattiot, l’analista finanziaria dell’Area Studi Mediobanca Nadia Portioli.
A discutere della ripartenza del settore del design Made in Italy saranno la vice presidente e ceo Gruppo Artemide Carlotta de Bevilacqua, il Group Ceo di Quadrivio Group Alessandro Binello, il presidente Federlegno arredo eventi Gianfranco Marinelli, il residente Confindustria Ceramica Giovanni Savorani, la Designer e Architetto Patricia Urquiola.
Il Focus sul Food & Wine tra sviluppo, sostenibilità e innovazione vedrà confrontarsi la Presidente di Marchesi Antinori Albiera Antinori, il vice presidente Barilla Paolo Barilla, il direttore generale Ismea Raffaele Borriello, il Presidente Coldiretti Ettore Prandini, il Presidente Consorzio di Tutela della Mozzarella di Bufala Campana Dop Domenico Raimondo. La giornata si chiuderà con una tavola rotonda sull’industria manifatturiera tra il ceo di Simest Mauro Alfonso, il ceo di Energica Motor Company Livia Cevolini, il Presidente e Ceo di Dompè Sergio Dompè, il responsabile corporate di Banco Bpm Luca Manzoni, il vicepresidente di Confindustria Maurizio Marchesini e il ceo di Olivetti Roberto Tundo.
Oltre 10mila persone collegate alla prima giornata. Gli interventi, da Mattarella a Patuanelli
Sono state oltre 10mila le persone collegate il 6 ottobre nella prima giornata dell'evento «Made in Italy: the restart», organizzato dal Sole 24 Ore insieme al Financial Times e dedicato al rilancio dell'economia nell'era post coronavirus. Il debutto della tre giorni che proseguirà il 7 e l’8 ottobre ha visto la partecipazione dei ministri Stefano Patuanelli, Paola De Micheli, Dario Franceschini (intervistati dal direttore del Sole 24 Ore Fabio Tamburini) , con un messaggio del presidente della Repubblica, Sergio Mattarella.
Fra gli altri interventi quelli del presidente di Confindustria Carlo Bonomi e del presidente del Sole 24 Ore Edorardo Garrone. Patuanelli, responsabile dello Sviluppo economico nel governo Conte, ha anticipato il doppio impegno al lavoro su uno Statuto delle imprese e alla razionalizzazione delle norme sui bonus in edilizia per cittadini e operatori.