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Dall’agenzia del Demanio un outlook sulla rigenerazione

Il Piano strategico industriale 2022-2026 prevede investimenti per 2,1 miliardi da realizzare entro il 2026 e 3,4 miliardi per interventi da avviare entro la stessa data

di Paola Pierotti

(ANSA)

4' di lettura

L’agenzia del Demanio ha pubblicato il suo primo rapporto annuale sull’attività di gestione del patrimonio immobiliare dello Stato: un outlook sull’impegno dell’ente nella riqualificazione di immobili e la rigenerazione delle aree che li ospitano, «per offrire nuovi e più efficienti spazi alla Pubblica amministrazione, in linea con i nuovi modelli di organizzazione del lavoro, per restituire ai territori e ai cittadini immobili poco o male utilizzati, preservando il patrimonio storico-artistico del Paese».

L’obiettivo principale dell’agenzia del Demanio – spiega il direttore Alessandra dal Verme –, «consiste nell’indirizzare gli investimenti verso interventi che garantiscano risultati in termini economici, come la riduzione della spesa per lo Stato per la logistica della Pa, l’aumento del valore del patrimonio immobiliare pubblico, la generazione di effetti indotti sullo sviluppo del Paese; ambientali, con la riqualificazione di edifici autonomi dal punto di vista energetico, con migliori performance di prevenzione del rischio sismico, resilienti ai cambiamenti climatici; sociali, restituendo alla collettività spazi migliori e più funzionali, fornendo un contributo concreto ai processi di rigenerazione urbana».

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Il nuovo modello di gestione considera imprescindibili per la pianificazione la qualità e la completezza dei dati, la digitalizzazione dei processi manutentivi e di controllo del ciclo di vita dell’immobile rigenerato, l’interoperabilità delle piattaforme digitali, la programmazione e il monitoraggio degli interventi. «L’agenzia del Demanio, anche grazie al fatto che il Pnrr sta obbligando a lavorare per obiettivi nazionali condivisi, ha attivato a livello territoriale una forte collaborazione sinergica tra i soggetti coinvolti negli interventi. E questo è molto positivo», il commento del viceministro dell’Economia e delle Finanze, Maurizio Leo. Per Leo, «in futuro si potrebbe anche pensare di destinare parte del patrimonio pubblico in disuso per cercare di attenuare l’emergenza abitativa. Su questo punto serviranno approfondimenti tecnici, ma sono convinto che attraverso l’utilizzo della tecnologia potremo individuare le migliori soluzioni per ogni immobile, creando ulteriore valore sociale per l’intera comunità nazionale».

Più in generale l’agenzia del Demanio ha adottato un Piano Strategico Industriale quinquennale 2022-2026, il primo di un ente pubblico economico, che rappresenta uno strumento di pianificazione e programmazione delle attività, che misura i risultati attraverso indicatori specifici, che guarda con attenzione il mutato contesto, i fattori del cambiamento e gli obiettivi del Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza e del RePower Eu.

Parliamo di investimenti per 2,1 miliardi da realizzare entro il 2026 e 3,4 miliardi per interventi da avviare entro la stessa data, riqualificando almeno 5 milioni di metri quadrati di patrimonio immobiliare. Tre i pilastri che ricorda il direttore dell’agenzia del Demanio dal Verme: centralità dell’utenza, innovazione e digitalizzazione, secondo un modello di sostenibilità.

L’Agenzia del Demanio gestisce 43mila immobili per un valore di 62,5 miliardi; l’accelerazione del processo di riqualificazione ha già fatto registrare, a maggio 2023 rispetto a giugno 2021, un forte aumento del numero di interventi e un incremento dell’84% di valore degli investimenti. Complessivamente, e secondo i dati riferiti alle convenzioni stipulate a oggi, sono stati avviati 529 interventi per 3,6 miliardi, con risorse dell’Agenzia e altre delle Pa interessate.

Sul fronte della riduzione dei costi per lo Stato, nel 2022 è stato ottenuto un risparmio per locazioni passive e costi di funzionamento di circa 30 milioni di euro annui che, per effetto del piano di investimenti, si prevede raggiungerà circa 126 milioni nel quinquennio 2022-2026.Tra le iniziative presentate nel Rapporto ci sono attività di organizzazione delle funzioni dell’Ente, avviate in questa direzione, tra cui la creazione di una Piattaforma Integrata del Demanio e la Carta d’Identità digitale dell’Immobile, che contiene i dati amministrativi, fisici e progettuali dell’edificio. Elemento imprescindibile degli interventi è la qualità della progettazione, garantita dall’adozione dei criteri del Building information modeling (Bim) e dei parametri ambientali, per portare gli immobili verso l’autonomia energetica e renderli efficienti nelle funzioni specifiche.

«In questo contesto – spiega il direttore – operano le due nuove Direzioni Centrali dell’Agenzia: la Direzione per la Trasformazione Digitale e la Struttura per la Progettazione, che favorisce lo sviluppo e l’efficienza della progettazione e degli investimenti per le Amministrazioni centrali e per gli Enti territoriali. Grazie alla struttura per la progettazione, in particolare, è stato attivato un laboratorio per l’innovazione, l’Officina per la Rigenerazione dell’Immobile Pubblico, che mette in rete università, enti di ricerca, centri di competenza per la redazione di linee guida e la creazione di prototipi per la sicurezza e la resilienza dell’immobile, dalla tecnologia applicata ai modelli predittivi».

Trasformare grandi complessi immobiliari in disuso in cittadelle e poli della giustizia, uffici pubblici, residenze universitarie, scuole, centri di ricerca per restituire alla Pubblica Amministrazione, ai territori e ai cittadini edifici e aree riqualificate in un’ottica di rigenerazione urbana e sostenibilità economica, sociale e ambientale. Questo l’impegno del Demanio.

Particolare investimento è dedicato al tema delle cittadelle giudiziarie e dei parchi di giustizia (con diversi concorsi di progettazione lanciati e aggiudicati in questi mesi; https://ntplusentilocaliedilizia.ilsole24ore.com/art/demanio-via-restyling-cittadelle-giudiziarie-15-citta-un-valore-oltre-miliardo-AE2E5JQB), che, come spiega il direttore, «oltre a rappresentare il senso di legalità sul territorio, avvicinano le funzioni della giustizia ai cittadini e permettono la rifunzionalizzazione e il recupero di grandi complessi immobiliari in disuso». Per questa iniziativa l’agenzia del Demanio ha stipulato con il Ministero della Giustizia convenzioni per un valore di oltre un miliardo di euro.

Tra le altre attività dell’Agenzia ci sono i cosiddetti Piani Città, operazione iniziata a maggio di quest’anno: «Un vero cambiamento di modello operativo che mette a fattor comune le risorse disponibili per rispondere ai fabbisogni, reinterpretare e riusare quanto già costruito e restituire al territorio anche grandi aree, oggi inutilizzate».

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