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Dall’Ai alla fotonica del silicio: il supercalcolo «democratico» costruirà il futuro

Parla il Cto di Fujitsu Vivek Mahajan. Oggi vive in Giappone e fra i suoi compiti c’è capire come la tecnologia deve evolvere al servizio della società

di Gianni Rusconi

Intelligenza artificiale, didattica e metodi di elicitazione della conoscenza

4' di lettura

Vivek Mahajan non è solo il Chief Technology Officer di Fujitsu, ruolo che ricopre dall’estate del 2021. Ama definirsi un manager dell’innovazione tecnologica e la sua carriera - iniziata in Silicon Valley e proseguita attraverso ruoli di primo piano in aziende di primo piano come General Electric, Siebel Systems, Oracle e Ibm – parla per lui. Oggi vive in Giappone e fra i suoi compiti c’è quello di guardare al futuro per capire come la tecnologia deve evolvere al servizio della società. Abbiamo discusso con lui, in videochiamata, per mettere a fuoco cosa ci aspetta nei prossimi mesi e perché tecnologie oggi allo stato «early stage» come il quantum computing diventeranno sempre più pervasive. A beneficio di tutti.

Il metaverso per modellare le smart city di domani

È decisamente uno dei fenomeni tech del momento ma non è ancora chiaro (comprensibilmente) quali possano essere le sue potenzialità applicative nell’immediato e in prospettive futura. Il metaverso, conferma Mahajan, «è davvero uno spazio digitale che riflette una parte del mondo fisico in cui tutti noi viviamo e si sta evolvendo man mano che va avanti il processo di digitalizzazione. Alla base di tutto ci sono le tecnologie di rete, di comunicazione e di computing di nuova generazione che puntano a migliorare la vita delle persone. Un’applicazione che permette di modellare una città più intelligente, e di capire se una soluzione funziona o meno utilizzando dei gemelli digitali senza dover creare qualcosa nello spazio fisico, ha sicuramente grande rilevanza, anche commerciale».

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Prevedere l’impatto sui consumi di energia dell’installazione su larga scala di pannelli solari o di piccole turbine eoliche o quello di incentivi ai cittadini per rivedere i livelli traffico sono solo alcuni degli esempi portati dal Cto per vestire concretamente le potenzialità dei digital twin e di un nuovo mondo virtuale. La città giapponese di Kawasaki, dove Fujitsu sta sperimentando un modello di raccolta dati e di elaborazione dati che sfrutta le reti 5G e 6G e le sue macchine dedicate al supercalcolo per sviluppare nuovi servizi alle persone, è un concept tecnologico reale e - a detta di Mahajan - rende veramente l’idea del potenziale del metaverso. Un altro esempio è Seoul, la prima città al mondo a creare una copia digitale di sé stessa (servizi pubblici al cittadino in testa) nel mondo virtuale. «Nel metaverso – aggiunge ancora il manager - puoi pilotare e costruire cose, mostrarle a tutti e chiedere loro un parere, ottenere il loro feedback e poi iniziare a perfezionarle. E questo è solo un aspetto, perché ora è possibile creare e rendere accessibili servizi molto più velocemente rispetto al passato, integrando il potere della tecnologia come mai avvenuto prima per vedere visivamente cosa succederà e come una certa innovazione influirà su abitudini, comportamenti, infrastrutture».

Vivek Mahajan, Chief Technology Officer di Fujitsu

Intelligenza artificiale: siamo solo all’inizio

Un altro pilastro della società digitale (di oggi e domani) è l’AI. «La mia opinione – dice Mahajan - è che l’intelligenza artificiale sia ancora nelle sue prime fasi, e quindi il suo potenziale di sviluppo e di applicazione sia enorme, molto superiore a quello che si può immaginare. Può influenzare tutto ciò che facciamo, pensiamo ad Amazon che ci suggerisce i prodotti da acquistare grazie ai suoi algoritmi, ma anche essere utilizzata per prevedere terremoti o eventi estremi, e quindi situazioni con effetti e impatti molto più profondi. E questa influenza è destinata ad aumentare, perché le tecnologie renderanno sempre più facile il radicamento dell’AI in ciò che facciamo e la fusione fra software e hardware creerà una nuova piattaforma in cui l’AI diventerà sempre più pervasiva».

Il computing quantistico a portata di smartphone

Un tema molto caro al Cto di Fujitsu è sicuramente quello del supercalcolo, rispetto a una visione secondo cui il vero potere del cloud in futuro si manifesterà con la democratizzazione delle tecnologie di high performance computing, destinate progressivamente a diventare una commodity per tutti e non solo per ambienti accademici, governativi o i centri di ricerca. La capacità computazionale per l’esecuzione degli algoritmi di machine learning, in altre parole, sarà distribuita anche agli utenti finali grazie a piattaforme come Microsoft Azure o Amazon Web Services e all’integrazione del quantum computing con la tecnologia Hpc tradizionale. E questa evoluzione andrà ad accelerare sempre di più il ricorso all’intelligenza artificiale. La trasformazione del concetto di informatica passa dunque dalla possibilità di accedere (via reti ultraveloci) al calcolo ad alte prestazioni e di classe quantistica attraverso device personali come lo smartphone. «Vent’anni fa il telefonino era poco più di uno schermo, oggi è un micro computer che può operare sulle reti 5G e domani su quelle 6G», ha osservato in proposito ancora Mahajan. E l’effetto di questa evoluzione, nei prossimi tre o cinque anni, sarà per l’appunto la possibilità di disporre su un apparecchio mobile tutta la potenza necessaria per elaborare un numero maggiore di applicazioni, anche critiche, con una larghezza di banda sufficientemente grande.

La nuova frontiera dell’It sostenibile

L’altro elemento di trasformazione è come detto il cloud computing, un fattore essenziale per aiutare i sistemi It nel percorso di transizione verso operazioni più sostenibili anche dal punto dei consumi energetici, grazie alla centralizzazione della potenza di calcolo. L’infrastruttura attuale andrà oltre il silicio tradizionale, adottando tecnologie d’avanguardia come la fotonica del silicio, e sposerà per motivi di costo (nessuno può permettersi un supercomputer personale sulla propria scrivania) nuovi modelli come il «compute-as-a-service» per fornire capacità di supercalcolo a chiunque disponga di una connessione Internet. Verrà di conseguenza meno la necessità di acquistare maggiori quantità di hardware e software perché a distribuire le risorse di elaborazione necessarie per aziende e singoli utenti saranno macchine quantistiche dedicate e ottimizzate per ridurre in modo sostanziale l’emissione di gas serra. Il fattore sostenibilità, ha concluso il cto di Fujitsu, è centrale rispetto a questo percorso di innovazione perché se le nuove tecnologie giocano un ruolo fondamentale per lo sviluppo della società e per rendere migliore la vita delle persone, il processo di digitalizzazione (che corre sempre più veloce) ha bisogno di equilibrio. A livello di reti, per esempio, le unità radio di nuova generazione dovranno consumare sempre meno, e così i processori di prossima generazione. «La sostenibilità è un asset destinato a restare e avrà sempre di più un peso anche in termini di business». Parola di cto.


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