l’approfondimento

Dall’automotive la spinta più forte

di Filomena Greco

(LaPresse)

2' di lettura

Novantamila autoveicoli in più prodotti l’anno scorso in Italia. Tradotto in percentuale significa un aumento dell’8,8% dei volumi rispetto al 2015, a quota 1,1 milioni di «pezzi» usciti dagli stabilimenti italiani di auto, di veicoli commerciali e di autocarri. Il comparto automotive ha fatto un «salto» segnando un +16% nel corso del mese di dicembre, portando a +7,2% il dato della crescita complessiva nel corso dell’anno. In sostanza, l’automotive è cresciuto oltre quattro volte la media della produzione industriale italiana e ha confermato il suo ruolo da driver per la manifattura italiana.

Guardando al passato l’Italia ha recuperato il gap di volumi accumulato nel corso degli anni della crisi ed è tornata vicinissima ai livelli del biennio 2006-2007. Con una produzione che nel frattempo ha completamente cambiato pelle, virando decisamente verso modelli, almeno per l’auto, che si posizionano nelle fasce più alte: Maserati e Alfa Romeo su tutti, accanto alle nicchie di Ferrari e Lamborghini. E con una rete di stabilimenti in capo al gruppo Fiat Chrysler cresciuta in termini di efficienza e produttività: due dei cinque plant “Gold” – il livello più alto secondo i canoni del World Class Manufacturing – del Gruppo in Europa si trovano in Italia, a Pomigliano e Verrone. Nel corso del 2017 sarà soprattutto il brand Alfa Romeo a contribuire ad una possibile ulteriore crescita dei volumi delle auto Made in Italy: l’avvio della produzione nel polo di Cassino di Alfa Romeo Stelvio, il primo suv del biscione, è iniziata da pochi giorni e ha raggiunto quota 500 unità. Si affianca alla produzione della linea dedicata alla Giulia e alla Giulietta e dovrebbe portare lo stabilimento laziale alla saturazione in pochi mesi. Darà il suo contributo anche Maserati che ha registrato la produzione di quasi 21mila Maserati Levante a Mirafiori a fronte di un calo dei volumi produttivi di Ghibli e Quattroporte ma. La scommessa nel 2017 è il restyling «leggero» dei due modelli», che potrebbe far risalire l’asticella.

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L’Anfia, l’Associazione delle imprese della filiera automotive sottolinea, con il direttore Gianmarco Giorda, che «il 2016 ha visto proseguire il trend positivo del 2015 della produzione di autoveicoli in Italia, trainato dalla domanda interna e da quella esterad estera». Facendo un’analisi temporale, aggiunge, «il 2014 è stato il primo anno, dopo 6 consecutivi in calo, a chiudere con volumi di produzione in crescita, per un totale di quasi 700.000 autoveicoli prodotti (+6%), mentre il 2015 è stato l’anno che ha riportato i volumi al di sopra di 1 milione di autoveicoli, soglia che non veniva superata dal 2008». A pesare in positivo l’anno scorso è stato l’aumento dei volumi in tutti gli stabilimenti italiani del Gruppo FCA, con le auto a quota 713mila (+7,5%), ma sono cresciuti anche i commerciali leggeri (344.000, +8,5%) e gli autocarri (45.000, +38%).

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