Bollette, ecco il nuovo piano contro i rincari: oggi decreto in Cdm
Entro oggi, giovedì 30 giugno, arriva in Parlamento il disegno di legge di assestamento di bilancio. In quell’occasione sarà valutata la disponibilità finanziaria di ulteriori misure per calmierare il costo dell’energia sino a fine anno
I punti chiave
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Altri rincari in vista per luce e gas. Il rischio di nuovi aumenti delle bollette sembra concretizzarsi a guardare l’andamento del prezzo dell’elettricità in Borsa. Non si dovrà aspettare molto per saperlo, visto che oggi, giovedì 30 giugno, l’Arera renderà note ufficialmente le nuove tariffe riservate al mercato tutelato. E non si arresta la corsa del costo dei carburanti, con benzina e gasolio sempre più cari, a pesare sulle vacanze estive. Anche per questo il Governo ha deciso di accelerare con un nuovo decreto bollette (ma potrebbe trattarsi di una rivisitazione del decreto della scorsa settimana che, per l’appunto, non è ancora andato in Gazzetta ufficiale). Per questo motivo, il premier Mario Draghi ha lasciato con un giorno di anticipo il vertice Nato di Madrid per raggiungere Roma e presiedere il Consiglio dei ministri.
Il piano del Governo
Già da qualche giorno il governo ha iniziato a valutare nuovi aiuti per famiglie e imprese per mitigare un salasso che non sembra potrà terminare a breve, anche a causa del contesto geopolitico ed economico delineato dal conflitto in Ucraina. È quindi in arrivo un nuovo intervento del governo in soccorso di famiglie e imprese.
I tempi
Nell’aggiornamento del quadro economico e di finanza pubblica contenuto nel Programma trimestrale di emissione, il ministero dell’Economia ha spiegato che entro il 30 giugno dovrebbe arrivare in Parlamento il disegno di legge di assestamento di bilancio, con l’aggiornamento delle previsioni di finanza pubblica. In quell’occasione sarà valutata la disponibilità finanziaria di ulteriori misure per calmierare il costo dell’energia sino a fine anno.
Il rialzo del prezzo medio di acquisto dell’energia elettrica
Nell’ultima settimana, dal 20 al 26 giugno, il prezzo medio di acquisto dell’energia elettrica nella Borsa del Gestore dei mercati energetici (Gme) è stato pari a 327,54 euro/MWh, in netto rialzo rispetto a 262 euro della settimana precedente; la vendita ha oscillato tra 313,56 euro/MWh di Sud, Calabria e Sicilia e 333,90 euro/MWh di Nord e Centro Nord. I volumi di energia elettrica scambiati direttamente nella Borsa sono stati intorno a 4,6 milioni di MWh, con la liquidità al 74,2%.
Gli effetti sulle bollette per le famiglie
I prezzi all’ingrosso sono una delle componenti che influiscono sulle bollette di famiglie e aziende e dunque gli aumenti comunicati dal Gme fanno presagire ulteriori rincari in bolletta, come peraltro già indicano le previsioni degli esperti. Gli ultimi calcoli di Nomisma energia indicano aumenti a due cifre con una stima per il terzo trimestre di rialzi del gas del 27% e della luce del 17%. La verifica arriverà dall’Autorità di regolazione per energia, reti e ambiente, che il 30 giugno renderà note le variazioni ufficiali delle tariffe per i prossimi tre mesi e ha comunque strumenti per bilanciare i prezzi.
La corsa dei prezzi dei carburanti
Inarrestabile anche il rialzo della benzina. La settimana scorsa la verde è arrivata a 2,073 euro al litro (in rialzo di 1,05 centesimi, pari a +0,51% rispetto alla settimana prima) secondo le rilevazioni del Mite mentre il gasolio si è attestato a 2,033 euro al litro (+2,7 centesimi pari ad un rialzo dell’1,39%).
Spettro stangata sulle vacanze degli italiani
«Sulle vacanze estive degli italiani sta per abbattersi una maxi-stangata legata agli spostamenti per raggiungere le località di villeggiatura», ha sottolineato il Codacons che calcola in un anno la maggiore spesa di +540 euro a famiglia in caso di auto a benzina, e 658 euro in caso di auto diesel «senza contare gli effetti indiretti sui prezzi al dettaglio. È evidente che il taglio delle accise prorogato al 2 agosto non è una misura sufficiente», ha affermato il presidente Carlo Rienzi. Il presidente dell’Unione nazionale consumatori, Massimiliano Dona ha ricordato che «le speculazioni proseguono indisturbate senza che nessuno intervenga». Anche per l’Unc la proroga del Governo fino al 2 agosto del taglio delle accise è insufficiente «se non si ferma prima questa pericolosa escalation dei prezzi, ormai fuori controllo. Bisogna tornare ai prezzi amministrati o ridurre l’Iva dal 22 al 10 per cento, alzando anche il taglio delle accise di altri 10 cent, altrimenti non se ne esce», ha concluso Dona.
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