Dalla bioeconomia alla cultura, modello Basilicata per i fondi Ue
di Luigia Ierace
3' di lettura
Spaziano dalla bioeconomia, all'industria culturale e creativa, all'energia, all'Ict gli 11 accordi di partenariato siglati da Enti della Regione Basilicata che coinvolgono 35 partner europei ed extraeuropei e 5 di altre Regioni italiane. L’obiettivo è la realizzazione di progetti di cooperazione interregionale e/o transnazionali per lo scambio di buone pratiche e il trasferimento di conoscenze. La Basilicata è l’unica regione in Italia e tra le prime in Europa ad aver realizzato un avviso pubblico che attiva un'azione di cooperazione nell'ambito del Programma operativo regionale 2014/2020 cofinanziato dal Fondo europeo di sviluppo regionale (Fesr).
«Regioni, università, centri di ricerca e enti locali – spiega Antonio Bernardo, autorità di gestione Por Fesr Basilicata – solitamente candidano progetti di cooperazione su Programmi che richiedono grande capacità progettuale e notevoli sforzi per creare partenariati con enti esteri, essendo rivolti a tutti i Paesi Ue». La misura della Regione Basilicata, invece, continua Bernardo, «consente di riservare risorse ad hoc destinate agli enti lucani (oltre tre milioni ) per rafforzare o creare reti partenariali in Europa e nell'area Eusair per acquisire o rafforzare buone pratiche in ambiti rilevanti per la regione (ricerca e innovazione, istruzione, valorizzazione culturale e turistica, sanità, ciclo dell'acqua, smart cities), con particolare attenzione anche alle aree interne e alle aree tematiche della strategia regionale di specializzazione intelligente ».
La best practice lucana
L'emergenza Covid ha rallentato la valutazione ma non ha impedito l'avvio degli 11 progetti finanziati . Per le azioni interregionali oltre ai partner operanti in Basilicata, è richiesto almeno uno nel territorio dell'Ue. Per quelle transnazionali, oltre ai partner in Basilicata e nel territorio dell'Ue, è richiesto almeno un partner estero operante in un Paese extra-Ue e, nello specifico, Paesi terzi dei Programmi Interreg Med e Adrion (Albania, Bosnia-Herzegovina, Montenegro, Serbia). «L’avviso pubblico, ritenuto una best practice dal Programma europeo Interact e illustrato nell’ambito della Settimana europea delle Regioni e delle Città a Bruxelles – dice Ivano Magazzu, Project manager per le azioni di cooperazione di Interact – è un modello per altre realtà territoriali che possono trovare nella cooperazione uno sbocco per nuove opportunità di crescita».
Due linee di intervento
Due linee di intervento. La linea A, mira a costituire nuove reti o rafforzare quelle esistenti con partner europei; favorire la partecipazione delle reti della ricerca regionale a quelle europee in materia di ricerca, innovazione tecnologica e digitalizzazione dell'economia. Sette dei 28 progetti candidati sono stati finanziati per 2,3 milioni di euro e un contributo a carico del Por Fesr di 1,9 milioni: “Paprikanet” per la valorizzazione di specie autoctone lucane (peperone di Senise, melanzana rossa e bianca) in agronomia, genetica, tossicologia, farmaceutica, chimica, e biologica; “AAA: Safe Sos” per la ricerca di nuove molecole attive di origine naturale da due insetti per sviluppare nuovi farmaci; “Meplasus” per rafforzare le microfiliere locali delle Piante officinali del Distretto rurale Pollino-Lagonegrese; “Begin -AbBandono vErsus riGenerazIoNe” per la creazione di un centro di documentazione e valorizzazione sulle gost town del Mediterraneo a Craco (Matera); “MagNET”, la rete dei musei della Magna Grecia attraverso un innovativo modello sostenibile di conoscenza e fruizione; “Urges” per lo sviluppo di infrastrutture verdi nell'edilizia residenziale pubblica (sito-pilota Ater Matera); “Skipe”, studio pilota per la trasformazione, a basso costo, di prodotti ortofrutticoli e altre attività di lavorazione post-raccolta, trattamento e confezionamento per ridurre gli sprechi alimentari. Capofila dei progetti l'Università della Basilicata, il Centro di geomorfologia integrata per l'area del Mediterraneo e il Consiglio per la ricerca in agricoltura e l'analisi dell'economia agraria .
Strategie di sviluppo locale
La linea B, tende a migliorare strategie e pianificazioni dello sviluppo locale e sviluppare nuovi strumenti di governance nella gestione amministrativa su scala regionale e locale. Quattro dei 48 progetti candidati, sono stati finanziati, per 1,2 milioni di euro e un contributo ammesso a carico del Por Fesr di 1,1 milioni: “Labor - A scuola di futuro” per la diffusione della società della conoscenza nel mondo della scuola mediante la creazione di una community di scuole europee e l'adozione di percorsi didattici innovativi (Capofila Istituto Comprensivo “Castronuovo” di Sant'Arcangelo); “Retreat” per il miglioramento del servizio idrico integrato per usi civili e la riduzione delle perdite di rete di acquedotto (Egrib - Ente di governo per i rifiuti e le risorse idriche della Basilicata); “Spam - Suoni di Pietra Appennino Mediterraneo” per il miglioramento delle condizioni e degli standard di offerta e fruizione del patrimonio culturale (Comune di Grumento Nova); “WWW - We Are Arbëreshë” per promuovere identità e reti di integrazioni tra comunità di lingua albanese (Comune di Barile).
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