Dalla Cmc gli «spider» più alti del mondo
di Vincenzo Rutigliano
2' di lettura
Si chiamano spider, ragni, gli ascensori aerei, capaci di raggiungere i 41 metri di altezza, e prossimamente anche i 70. Le piattaforme progettate e realizzate dalla Cmc di Bari. Montate su cingoli e con bracci telescopici che possono allungarsi fino a 14 metri, le piattaforme aeree sono destinate ai settori più diversi nei quali si lavora in altezza (edilizia, traslochi, lavori agricoli di potatura).
Ultima innovazione di una azienda che sin dal 1992 ripara piattaforme e carrelli elevatori, fondata da Carlo Mastrogiacomo e Michele Moretti. La Cmc nasce nel 1998 e da allora è cresciuta senza interruzioni. Anche nel 2020, nonostante sei settimane di chiusura per lockdown, il fatturato è aumentato del 40% rispetto al 2019, fino a 33,5 milioni.
«Rispetto all’anno scorso -spiega Carlo Mastrogiacomo – in questi primi 6 mesi siamo in crescita del 70% e prevediamo un incremento del fatturato del 35%, ovvero 40-43 milion».
Oggi la Cmc, che occupa 110 addetti, è tra i leader mondiali nel mercato degli spider autocarrati con sistemi di guida e controllo automatizzati, come il Self Control System, un vero e proprio “pilota automatico” che la srl ha progettato e realizzato e che consente il corretto utilizzo delle piattaforme aeree. Con un unico comando, infatti, il Self Control System stabilizza la base del ragno su qualsiasi tipo di terreno, supervisiona i movimenti del braccio telescopico che rispetta le distanze d’obbligo dalla parete durante le operazioni di salita e discesa azionate da joystick. A fine lavoro lo spider si chiude automaticamente sino a poter passare-dice Mastrogiacomo-«anche attraverso la porta di appartamento».
La Cmc esporta in 30 Paesi, realizza all’estero il 95% del fatturato, ed il suo mercato principale è in Usa, seguiti da Cina, Australia, Regno Unito, Germania, Francia, Germania, Corea, Egitto ed Israele. Dietro i risultati di Cmc c’è un reparto R&S che innova le soluzioni dei suoi prodotti e che dialoga, costantemente, con il Politecnico di Bari per test, prove, prototipi, e con società di ingegneria esterne.
Per il futuro la società, ormai alla seconda generazione, è già al lavoro per realizzare in totale sicurezza un prototipo in grado di lavorare a 23 metri di altezza, su fili di corrente a 46.000 volts, ed un ragno a 70 metri di altezza, «il più alto del mondo», onclude Mastrogiacomo.
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