solidarietà

Dalla famiglia Zegna 3 milioni, Chanel assicura il 100% degli stipendi

Si aggiorna di continuo l’elenco di donazioni e iniziative di marchi della moda italiani e stranieri - Operativa la produzione di dispositivi chirurgici frutto del progetto Confindustria Moda-Cna Federmoda-PwC-Sportello Amianto nazionale

6' di lettura


Prosegue senza sosta l’impegno di persone, famiglie, aziende e associazioni per contribuire ad affrontare l’emergenza coronavirus.

La scelta della famiglia e del gruppo Zegna
La famiglia Zegna, insieme al top management del gruppo, ha deciso di donare, a titolo personale, 3 milioni di euro alla Protezione civile, per sostenere gli infermieri, i medici, i ricercatori e i volontari di tutta Italia che da settimane ormai lavorano instancabilmente per combattere l’epidemia. «In Zegna crediamo che le nostre azioni di oggi determinino il nostro domani – ha spiegato Gildo Zegna, ceo di Ermenegildo Zegna. La pandemia che stiamo affrontando è un appello per tutti ad agire. Ognuno di noi deve fare la sua parte per contrastare questa emergenza globale».
Il gruppo inoltre dedicherà una parte delle linee produttive dei suoi impianti in Italia e Svizzera nella manifattura di mascherine mediche, per venire incontro sia alle necessità dei dipendenti del gruppo che a quelle esterne.

Loading...

La sostenibilità sociale di Chanel
Ancora diversa la via di Chanel, che manda un segnale forte in termini di responsabilità sociale verso i propri dipendenti. La maison francese ha annunciato che non ricorrerà allo strumento della cassa integrazione previsto dallo Stato italiano per le sue società industriali e i suoi centri di distribuzione e di coordinamento. Pertanto, per un periodo di 8 settimane, pari a 40 giorni lavorabili, le società italiane che fanno capo a Chanel, Roveda, Gensi, Samanta, Global DC Chanel Coordination Srl Vittuone e Chanel Coordination Srl Osmannoro si impegnano a mantenere al 100% gli stipendi dei loro 750 dipendenti.
«L’obiettivo – ha dichiarato il gruppo francese del lusso – è di non pesare sui conti pubblici, in modo che lo Stato italiano possa sostenere, in via prioritaria, le aziende più vulnerabili, e, naturalmente, concentrare le sue risorse sul sistema sanitario, il personale medico e tutti gli organismi preposti al soccorso delle persone».
Inoltre, per contribuire agli sforzi di solidarietà nazionale, Chanel ha elargito una donazione nei confronti di alcune strutture ospedaliere e di servizi di emergenza per migliorare le condizioni di lavoro del personale medico che è in prima linea dall’inizio dell’epidemia e ha fornito apparecchiature informatiche per permettere ai pazienti ricoverati in isolamento di poter restare in contatto con i propri familiari in un momento così delicato.

Mascherine da Fast Retailing (Uniqlo) e un aiuto diretto a Milano
Uniqlo, il brand globale di abbigliamento del gruppo giapponese Fast Retailing ha annunciato che donerà 1 milione di mascherine al comune di Milano e 400 piumini ai volontari che prestano servizio nella città. Le mascherine saranno devolute agli ospedali, ai centri con maggiore necessità, utilizzate a tutela degli operatori comunali e dei volontari attivi sul territorio: l’emergenza richiede infatti uno sforzo comune di tutti i settori pubblici e delle associazioni di volontariato per provvedere ai bisogni della popolazione e risulta necessario proteggere coloro che si trovano a combattere il Covid-19 in prima linea, e quindi sono più esposti.

A livello globale, Fast Retailing si è avvalsa dell’aiuto dei propri partner di produzione in Cina per procurarsi circa 10 milioni di mascherine. Queste saranno donate a strutture mediche ad alta priorità in Giappone e in altre località in tutto il mondo dove c’è un urgente bisogno di indumenti protettivi, comprese le mascherine.

La t-shirt di Chiara Boni: Smile for Italy
Ci sono anche altri modi per mostrare solidarietà a chi sta dedicando la sua vita, il suo tempo e le sue forze nella lotta al Covid-19. Chiara Boni ha lanciato la t-shirt limited edition unisex “Smile for Italy”, che sarà venduta in esclusiva online su www.chiaraboni.com. A dare voce al progetto ci sono già tante amiche di Chiara Boni e del brand, come Nancy Brilli, Caterina Balivo, Natasha Stefanenko tra le altre. L’intero ricavato andrà a favore di Asst Lombardia, alla quale fanno capo tutte le strutture sanitarie lombarde. «Nel particolare momento storico che stiamo vivendo, vogliamo dare anche noi dare il nostro contributo – spiega la stilista e imprenditrice –. Io e il mio socio Maurizio Germanetti riteniamo fondamentale rimanere uniti nella lotta contro un nemico comune, soprattutto a sostegno di chi è in prima linea a fronteggiarlo ogni giorno».

L’impegno di Confindustria Moda con Sanimoda
Sanimoda, il fondo di assistenza sanitaria integrativa del settore moda, insieme a Confindustria Moda, e alle firme sindacali ha annunciato venerdì scorso che tutti i dipendenti delle aziende del settore iscritte al fondo hanno una copertura assicurativa contro i rischi da contagio da Covid-19. Questa ulteriore tutela riguarda tutti gli oltre 177.000 dipendenti delle imprese iscritte al fondo. La polizza coprirà un’indennità giornaliera per il ricovero ospedaliero dei lavoratori risultati positivi al virus Covid-19 per un periodo massimo di 30 giorni. Questa estensione prevede anche la copertura per tutti i 14 giorni di isolamento domiciliare in caso di positività al tampone e una diaria post ricovero nell’eventualità in cui si rendano necessari trattamenti di terapia intensiva. La polizza, erogata con UniSalute e Generali, è retroattiva ed è valida dal 1° gennaio 2020. I costi saranno completamente a carico di Sanimoda.

La riconversione di Liabel
La storica azienda biellese dell’intimo Liabel in pochi giorni ha messo a punto la riconversione di una parte della sua attività produttiva per la produzione di mascherine monouso per la difesa delle alte parti respiratorie. Le macchine di taglio e di cucitura per linee intime saranno dedicate alla fabbricazione delle mascherine per la commercializzazione del prodotto sui canali della grande distribuzione specializzata , organizzata , rivenditori e vendite sul sito https://www.liabel.eu/it/.
Le mascherine saranno prodotte in un tessuto non tessuto bianco (Tnt ) in 100% polipropilene a 3 strati , ricorrendo prevalentemente a maestranze e tessuto made in Biella, con l’obbligo di mantenimento della distanza di sicurezza prevista ad almeno un metro di distanza fra le persone.
Il tessuto è certificato STANDARD 100 BY OEKOTEX.
La capacità produttiva a regime sarà di ca 15/20.000 pezzi al giorno.
Le mascherine non essendo un DPI ( dispositivo di protezione individuale)richiedono l’obbligo di mantenimento della distanza di sicurezza prevista ad almeno un metro di distanza fra le persone. Chi fosse interessato alla fornitura può inoltrare una mail indicando le quantità necessarie a: mlaurenzio@liabel.it.

Accordo Only the Brave con Confindustria Moda e Federmanager
Nuova iniziativa anche da parte del gruppo Only the Brave (Otb) di Renzo Rosso, che sta mettendo in atto una serie di azioni di sostegno alle fasce della propria organizzazione più colpite dall'emergenza. Tra le iniziative più significative c'è la sottoscrizione di un accordo nazionale con Confindustria Moda e Federmanager che ha reso possibile la costituzione del “Fondo Ferie Solidali – BRAVE OTB”. Secondo questo accordo, i iirigenti italiani del gruppo doneranno, in modo volontario e gratuito, un minimo di 5 giorni delle proprie ferie. Il valore economico dei giorni donati entrerà nel “Fondo Ferie Solidali” che verrà ripartito tra i dipendenti di Otb delle fasce di reddito più basse e più bisognose, inattive a causa del Covid-19.

L’accordo che dà già i suoi frutti
È già cominciata la produzione di mascherine “chirurgiche” di cui all'articolo 15 del Decreto Cura Italia, grazie al protocollo di intesa tra Confindustria Moda e CNA Federmoda, redatto dallo Sportello Amianto Nazionale e supportato, sin dalla fase di lancio del progetto, da PwC Italia.
Entro 3 settimane il dato aggregato di produzione di mascherine, oggi comunicato in via prudenziale, vedrà un incremento della produzione già partita, dalle attuali 350.000 mascherine al giorno a 1.450.000 al giorno.
A 96 ore dal decreto si sono già riconvertite il 15% delle aziende candidate del circuito moda. Le altre sono in attesa di test da Politecnici e/o autorizzazione da Ministero. Le previsioni indicano che, dopo il processo di autorizzazione del Ministero, la produzione massiva di mascherine aumenterà passando dalle 200.000 unità al giorno fino alle 700.000 unità al giorno entro le prossime 3 settimane.
Nel circuito della riconversione industriale nel settore della cura e igiene personale (in particolare assorbenti) si passerà dall'attuale produzione di 150.000 mascherine al giorno a 750.000 al giorno entro le prime 3 settimane. Sono comunque in corso alcune condivisioni e riunioni produttive per determinare ipotesi di partnership con altre industrie del settore per aumentare la capacità produttiva.
Le mascherine filtranti prodotte secondo l'articolo 16, comma 2 D.L. del 17 marzo passeranno da 300.000 al giorno a 1.300.000 al giorno nelle prossime 3 settimane. La produzione è in costante aumento, considerando che gran parte dei laboratori di confezione aggregati concentreranno il loro lavoro su presidi di conforto per l'immediata e più prossima collettività. A breve partirà la produzione di DPI quali camici, calzari e copricapo.

Riproduzione riservata ©

Consigli24: idee per lo shopping

Scopri tutte le offerte

Ogni volta che viene fatto un acquisto attraverso uno dei link, Il Sole 24 Ore riceve una commissione ma per l’utente non c’è alcuna variazione del prezzo finale e tutti i link all’acquisto sono accuratamente vagliati e rimandano a piattaforme sicure di acquisto online

loading...

Loading...

Brand connect

Loading...

Newsletter

Notizie e approfondimenti sugli avvenimenti politici, economici e finanziari.

Iscriviti