Dalla flat tax alla easy tax, a che punto siamo sulla riforma del fisco?
Ancora distanze sul regime transitorio per chi supera la soglia dei 65mila euro per l’aliquota fissa
2' di lettura
Continua la trattativa sulla delega fiscale fra maggioranza e governo. Il principale nodo da risolvere per portare avanti l’esame del provvedimento in commissione Finanze alla Camera resta la flat tax. Dopo gli incontri tecnici fra ciascun gruppo e rappresentanti del ministero dell’Economia nella giornata di giovedì 23 marzo, non è stata ancora fissata la nuova riunione di maggioranza che dovrebbe chiudere l’intesa politica e far ripartire l’esame degli emendamenti in commissione, in sospeso dopo la spaccatura sull’approvazione della riforma del catasto di due settimane fa. L’approdo in Aula della delega fiscale è previsto per il 28 marzo ma il presidente della commissione Finanze, Luigi Marattin, ha chiesto al presidente della Camera, Roberto Fico, uno slittamento.
Flat tax: le distanze tra partiti
Nella riformulazione della flat tax elaborata dal governo dovrebbe esserci alla fine la conferma del regime forfettario fino a 65mila euro di reddito, con un periodo transitorio di due anni per accompagnare al regime ordinario Irpef il contribuente che supera la soglia. Restano da chiarire, però, le aliquote per chi sfora: la Lega punta sul 20% fisso fino a un tetto largo, fino a 100mila euro. «È possibile avere la Flat tax entro questa legislatura - ha detto il leader leghista Matteo Salvini -. Siamo riusciti a mantenere l’attuale flat tax di 65mila, scelta nel 2019, confermata per quest’anno e per l’anno prossimo. Stiamo lavorando ed entro metà aprile vediamo se ci riusciamo, per alzare a 80-90 e anche a 100mila euro il tetto».
Il Pd è favorevole a un rientro agevolato dal regime forfettario ma la strada da seguire è un’altra: maxi-detrazioni e rientro nel sistema Irpef. I democratici hanno poi chiesto e ottenuto dall’esecutivo la compartecipazione di Comuni e Regioni al gettito della flat tax. Un punto su cui c’è distanza con la Lega, che pretende una ridistribuzione con «criterio federalista».
Il M5s insiste sulla easy tax che, come scivolo, considera «un punto di caduta ideale». Si tratterebbe di un’uscita graduale dal regime forfettario per evitare il brusco aumento dell’imposizione fiscale.
Irpef, l’ipotesi rateizzazione
Nella Lega contano di ottenere la rateizzazione del secondo acconto Irpef di novembre 2022 nel semestre gennaio-giugno 2023, con contestuale riduzione della ritenuta d’acconto.
Abolizione dell’Irap
Con l’altro partito di centrodestra, Forza Italia, la Lega preme per una no-tax area e l’abolizione dell’Irap da estendere alle società di persone e studi associati.
Sì al cashback fiscale
Il governo ha accolto l'impianto del cashback fiscale, misura bandiera del M5S. Le detrazioni su medicine, analisi, visite, cure, assistenza e le altre spese sociosanitarie saranno erogate direttamente sul conto corrente tramite piattaforme telematiche nel caso di spesa sostenuta con strumenti di pagamento tracciato.
loading...