oggi il nuovo «IL»

Dalla generazione digitale alla generazione vocale

È dedicato al potere della voce il nuovo IL in edicola da venerdì 21 febbraio con il Sole24 Ore

di Nicoletta Polla Mattiot

1' di lettura

Pronunciamo 150 parole al minuto, riusciamo a scriverne 40. La generazione digitale sta subendo una rapida, come sempre quando si tratta di tecnologia, mutazione vocale. Le parole che usiamo e il modo in cui le pronunciamo riflettono la nostra identità. Forse è per questo che, proprio quando tutto sembrava passare per uno schermo e tramite la scrittura (post, tweet e messaggini), le corde vocali ricominciano a farsi sentire, anche su whatsapp e su applicazioni nate visive prima che sonore.

È dedicato al potere della voce il nuovo IL in edicola da venerdì 21 febbraio con il Sole24 Ore: un'indagine a 360 gradi che parte dall'invasione degli smart speaker passando per i cloud dove finiscono le informazioni che la rete ascolta (e che tanto mettono in gioco la nostra privacy), per arrivare al nuovo “instagram per le orecchie”. Non può mancare un approfondimento sulle ultime scoperte scientifiche, in particolare gli studi di fonetica applicata che dimostrano come, alterando toni e decibel di un discorso politico, si può modificare il consenso e l’indice di credibilità, prescindendo dai contenuti.

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Fra registrazioni politiche e podcast culturali, una nota di costume: mentre in questi giorni Milano ospita la Fashion Week, curioso che proprio l’invito alla sfilata che ha dato inizio alla settimana non sia stato un ecologico e-vite e neppure un capolavoro di cartotecnica, ma un sonoro whatsapp. La voce era quella di Alessandro Michele!

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