Dalla gomma agli pneumatici: la «catena» sostenibile di Pirelli
Il gruppo supporta in modo proattivo ogni passaggio lungo il processo di fornitura grazie alla condivisione di un codice etico che promuove il rispetto dei diritti umani e dell'ambiente
di Claudia La Via
2' di lettura
Dalla realizzazione di un pneumatico all’estrazione della gomma naturale di cui è composto, c’è in mezzo una complessa catena di approvvigionamento fatta di milioni di piccoli coltivatori, commercianti, impianti di lavorazione, società di distribuzione e impianti di utilizzo manifatturiero, fino alla logistica, alle società di servizio e alle utilities coinvolte. In questo complesso scenario, Pirelli si è posta una sfida ambiziosa: supportare la sostenibilità di ogni passaggio lungo l’intera catena di fornitura, grazie alla condivisione di un codice etico che unisca tutti gli attori coinvolti e promuova il rispetto dei diritti umani, dell’ambiente e dell’etica di business. «Con una domanda globale di gomma naturale in costante aumento, diventa essenziale gestire in modo sostenibile l’intera catena di approvvigionamento. Ciò significa preservare le foreste, la biodiversità e promuovere uno sviluppo duraturo per le comunità e le economie locali», spiega Eleonora Giada Pessina, Group Sustainability Officer di Pirelli. La manager sottolinea come sia fondamentale in questo senso un coinvolgimento diretto di tutti gli attori, che si traduce in obiettivi chiari e condivisi, formazione dei fornitori, rapporti di co-sviluppo e monitoraggio delle performance.
Tra gli approcci innovativi messi in atto da Pirelli c’è la produzione del primo pneumatico al mondo realizzato con gomma naturale e rayon certificati dal Forest Stewardship Council (FSC) e il suo impegno attivo nel progettare soluzioni sostenibili in ogni fase del prodotto, grazie alla collaborazione con tutti gli attori della catena del valore. «Siamo tra i membri fondatori della Global Platform for Sustainable Natural Rubber, una piattaforma globale che mira a supportare lo sviluppo sostenibile del settore della gomma naturale a livello globale, attraverso l’implementazione di strumenti e iniziative volte a garantire il rispetto dei diritti umani, del lavoro e delle comunità locali, la protezione della biodiversità e l’aumento della produttività delle piante, in particolare quelle dei piccoli proprietari».
L’azienda ha inoltre avviato un importante progetto pluriennale in partnership con Bmw e Birdlife International, con l’obiettivo di proteggere 2.700 ettari di foresta pluviale in Indonesia dalla deforestazione. Il progetto supporta inoltre la comunità indigena, promuove l’empowerment femminile, offre formazione sulle migliori pratiche agroforestali e contribuisce alla conservazione delle specie animali a rischio. «Il nostro impegno è riconosciuto a livello internazionale: siamo stati inclusi nella prestigiosa “A List” di CDP, un’organizzazione non profit internazionale che analizza strategie e performance delle imprese nell'abbattimento delle emissioni di CO2». A sua volta Pirelli ha attivato da anni il programma CDP Supply Chain, che coinvolge i fornitori nella misurazione e rendicontazione delle loro emissioni. «La riduzione delle emissioni della catena di fornitura occupa un ruolo centrale nel nostro piano di decarbonizzazione», dice Pessina sottolineando come questa “buona pratica” contribuisca ad accrescere la consapevolezza dei propri partner sui rischi connessi al cambiamento climatico e, al contempo, sulle opportunità, anche di business, legate alla capacità di ridurre le emissioni. Pirelli è anche impegnata in prima persona nella formazione dei fornitori, con particolare attenzione ai diritti umani: «Le prossime sessioni saranno rivolte ai fornitori di materie prime nel mondo e punteranno a fornire non solo competenze, ma anche indicazioni pratiche di gestione», conclude Pessina.
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