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Dalla parità di genere alla CO2 il food guida il cambiamento

Sono 15 le aziende del settore che si sono distinte per un'attenzione particolare alla sostenibilità del business migliorando in molte aree, dalla tutela dell'ambiente all'impatto sociale

di Micaela Cappellini

 Campari ha raggiunto con quattro anni di anticipo l’obiettivo del 100% di energia elettrica rinnovabile per tutti i siti europei (nella foto lo stabilimento di Novi Ligure)

2' di lettura

C’è chi si è distinto per le iniziative per la parità di genere e chi per l’alto tasso di assunzioni giovanili. Chi ha ridotto sensibilmente il consumo di acqua e chi ha tagliato le emissioni di CO2. Sono 15 in tutto, le industrie del comparto alimentare, che si sono guadagnate un posto nell’edizione 2023 della classifica Leader della sostenibilità della società di consulenza tedesca Statista realizzata con Il Sole 24 Ore. Le aziende vengono passate sotto la lente ambientale, dallo smaltimento dei rifiuti al consumo di carburanti; sotto la lente delle politiche sociali, dalla parità di genere ai programmi di formazione continua; e sotto la lente più economica dei ricavi e della trasparenza dei conti.

Campari, per esempio, ha raggiunto con quattro anni di anticipo l’obiettivo del 100% di energia elettrica rinnovabile per tutti i siti europei. Il gruppo si è fatto promotore di una campagna globale sul consumo responsabile di alcol, mentre per quanto riguarda l’impatto ambientale si è dato l’obiettivo di azzerare le emissioni entro il 2050, di ridurre il consumo di acqua del 40% entro il 2025 e di raggiungere il target di zero rifiuti a discarica entro il 2025. Nella distilleria di New Yarmouth, in Giamaica, è inoltre in realizzazione un impianto per il trattamento delle acque reflue che consente anche il recupero dei residui solidi come mangime per animali e fertilizzante naturale.

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Barilla è stata premiata in particolare per le sue politiche di gender parity e per i processi di produzione sempre più attenti all’ambiente. La multinazionale di Parma si è impegnata nell’utilizzo di materie prime coltivate in modo sostenibile e nel supporto alle comunità che le producono. In Italia il 100% delle confezioni dei suoi prodotti è riciclabile e Barilla utilizza solo carta e cartone proveniente da foreste gestite in modo responsabile.

Nel comparto dell’olio sono ben tre le aziende che si sono distinte. La prima è Fratelli Carli, che riduce i noccioli delle olive in polvere e li miscela con un impasto in cellulosa, così da realizzare una carta resistente e compostabile. La seconda è Monini, che da Statista ha ricevuto il punteggio più alto nella categoria Alimentari e bevande per quanto riguarda la riduzione del consumo di acqua, oltre ad avere lo score più alto per quanto riguarda la percentuale di donne nel Cda, pari al 66%. La terza infine è l’Oleificio Zucchi, che ha il tasso di infortuni più basso della categoria Food e ha dimezzato il proprio rapporto rifiuti/fatturato.

Alla Conad, tra il 2019 e il 2021, sono state ridotte di un terzo le emissioni di CO2 e anche la percentuale di donne nel management è al 42%, ben sopra la media. Anche il gruppo Colussi è stato premiato per la sua attenzione nei confronti dei dipendenti: il 99% dei suoi 760 lavoratori ha un contratto a tempo indeterminato.

La Ferrero, infine, si è appena aggiudicata con Save the Children il “Best Product: Innovation for Sustainability Summit 2023 Award”, il premio assegnato nell’ambito dello European innovation for sustainability summit organizzato dallo European Institute of Innovation for Sustainability (Eiis).

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