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Dalla sanità, all’ambiente, alla manifattura: benefici per 393 miliardi dal 5G

Presentati i risultati dell’analisi «Smart Italy 5G» del Centro Studi Tim. Calcolato il contributo sul Pil fino al 2040

di Andrea Biondi

(ANSA)

5' di lettura

Un contributo positivo sul Pil italiano di 393 miliardi di euro entro il 2040, di cui 160 miliardi generati dai servizi per le persone (componente human) e i restanti 233 dai servizi realizzati con l'Internet of Things (oggetti connessi). Numeri dietro cui c'è un aumento della produttività dell'1% nel manifatturiero, benefici che si scaricheranno sui settori più disparati, ma anche sulla sanità e sull'ambiente.

La trasformazione del 5G

È il Centro Studi Tim a scattare la fotografia sul contributo economico del 5G sull'economia italiana con uno specifico studio: “Smart Italy 5G”. «Stiamo parlando di un una rivoluzione rispetto alle precedenti generazioni. Sta migliorando le prestazioni sotto i punti di vista. Sta entrando nella nostra vita, ma cambierà le nostre attività. E avviene in un momento particolare della nostra storia, in un'Italia alle prese con la transizione digitale», ha spiegato Carlo Nardello, Chief Strategy, Business Development & Transformation Officer Tim. «Il 5G rappresenta una trasformazione che riguarda telefonia mobile e fissa che ci permetterà di fare non solo meglio alcune cose, ma “altre cose” dal punto di vista umano, sociale e comportamentale. E molte di queste scoperte le faremo nel tempo. Noi come Tim vogliamo farlo in una posizione di leadership sul mercato», ha aggiunto dal canto suo Stefano Siragusa, Chief Revenue Officer di Tim

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Investimenti e partnership

La commercializzazione dei servizi è stata avviata in 25 Paesi dell'Unione Europea (su 273 totali). La Commissione Ue, sottolineando la rilevanza delle tecnologie digitali durante la pandemia, ha esteso i target di copertura del 5G a tutte le aree abitate (Digital Compass 2030). La rivoluzione del 5G passa comunque attraverso investimenti e uno sforzo per nulla banale. E a testimonianza di come il processo sia impegnativo ci sono le tante partnership che vedono come protagonisti gli operatori. In Italia, oltre a Tim e Vodafone, Wind Tre e Fastweb, Tiscali e Linkem hanno siglato accordi per la realizzazione della rete 5G. Al di fuori dei confini nazionali, nel Regno Unito Vodafone ed O2 hanno siglato un accordo per condividere l'infrastruttura di rete, analogamente in Spagna Masmovil ed Orange Spain, in Belgio Proximus ed Orange. In Germania DT, Telefonica Deutschland e Vodafone hanno sottoscritto una lettera di intenti per la condivisione delle reti. In UK, anche per estendere la copertura mobile del 4G e condividere gli investimenti, quattro operatori mobili, con il supporto governativo, hanno creato la “UK shared rural network”.

I punti di forza del 5G

Velocità e bassa latenza sono i punti di forza del 5G con cui la nuova tecnologia promette di farsi spazio sul mercato. Si parla di una velocità massima in download di 20 Gbps, a fronte di 2 Gbps del 4G e tempi di risposta (latenza) ridotti dai 10-50 millisecondi del 4G a 1-4 millisecondi. Lo studio di Tim – con stime basate sull'applicazione del modello econometrico della GSMA1 e di Frontiers Economics2 e che seguono il criterio di determinazione dei benefici 5G elaborato dalla Commissione Ue – entra poi nel dettaglio dei vari settori.

I benefici per la Sanità

Nel settore sanitario, ad esempio, i benefici si attesteranno sul miliardo annuo a partire dal 2025, di cui 150 milioni di contenimento costi per prevenzione, 790 milioni di risparmi sul monitoraggio clinico, 32 milioni di risparmi sulle polizze e circa 4 milioni di maggiore efficienza ed efficacia nelle spese di ricerca e sviluppo farmaceutico. Di certo il 5G offrirà la grande opportunità per la trasformazione digitale della sanità. Tra i principali casi d'uso già sperimentati spiccano la telechirurgia, l'ambulanza connessa, il telemonitoraggio strumentalmente assistito e il teleconsulto in alta definizione. Secondo un sondaggio realizzato nel 2020 da SWG per Operazione Risorgimento Digitale - la grande alleanza di istituzioni e imprese promossa da Tim per favorire la diffusione della cultura digitale nel Paese – il 65,9% degli italiani ritiene che la diffusione del 5G potrà incrementare l'uso dello smart watch e degli altri dispositivi indossabili, che possono fornire un valido supporto per la prevenzione e il monitoraggio degli stili di vita attraverso il rilevamento dei dati biometrici, in particolare nella fascia d'età oltre i 55 anni (76,4% del campione).

I vantaggi per il manifatturiero

L''introduzione del 5G nella filiera della manifattura italiana incrementerà la produttività del settore fino al 1% l'anno, generando una crescita del valore aggiunto fino a 2,5 miliardi l'anno a partire dal 2025. La diffusione del 5G nell'industria manifatturiera italiana abiliterà nuove soluzioni di smart manufacturing tra cui sistemi industriali di automazione e controllo (ad esempio controllo da remoto di Robot e veicoli a guida autonoma), sistemi di pianificazione e progettazione che simulano processi industriali o a supporto del training (virtual manufacturing, e-learning), applicazioni per la raccolta e il monitoraggio dei dati (Data Sensor come smart sensor, product monitoring, videosorveglianza), tecnologie di manufacturing e raccolta dati prodotti (Supply Chain come tracciamento dei prodotti nella catena del valore, stampanti 3D).

Ambiente ed energia

Quanto all'ambiente, benefici importanti si potranno avere grazie alla capacità di monitorare il ciclo di generazione e raccolta dei rifiuti: il 5G ne ridurrà la produzione infatti dell'1%, con un risparmio economico di circa 106 milioni l'anno dal 2025. Nuovi scenari potranno aprirsi anche sul tema utilities. Le stime del Centro Studi Tim indicano che i benefici strategici per elettricità e gas legati agli smart meter porteranno un vantaggio annuo complessivo di oltre 160 milioni dal 2025. Gli smart meter presentano inoltre vantaggi operativi legati alla migliore ed efficiente gestione della relazione con i clienti. I risparmi operativi legati al 5G sono stimati in Italia a circa 580 milioni di euro l'anno dal 2025. L'implementazione del sistema di smart metering 5G su tutta la catena di gestione delle risorse idriche può portare le perdite al limite fisiologico (10%), con oltre 700 milioni di euro annuo di beneficio annuale per la filiera. Per quanto riguarda i consumatori finali, la comunicazione dei dati in tempo reale consentirà di acquisire una maggiore consapevolezza dei propri consumi, che può portare ad un risparmio energetico di circa il 10% per quanto riguarda energia elettrica e gas, con un beneficio complessivo di 620 milioni di euro annui in Italia dal 2025.

Automotive

Per il settore automotive i benefici attesi dal 5G sono complessivamente attesi in circa 3,2 miliardi di euro l'anno a partire dal 2025. In particolare si guarda al miglioramento dei processi produttivi. I produttori potranno poi potenziare la raccolta dei dati analizzando in tempo reale le eventuali anomalie a bordo, migliorare l'esperienza di guida e le prestazioni del veicolo, prevedere in anticipo la necessità di manutenzione, abilitare soluzioni di guida autonoma. Tutto questo si tradurrà in un beneficio economico per i costruttori in Italia di circa 920 milioni di euro l'anno dal 2025. La disponibilità del 5G negli impianti produttivi incrementerà la sincronizzazione di ciascuna fase del processo produttivo, generando risparmi economici per l'industria italiana di circa 222 milioni di euro l'anno dal 2025.

Necessario accelerare sull’adozione del 5G

L’Italia è stata pioniera nello sviluppo del 5G. Nel 2017 è partita una sperimentazione pre-commerciale nell’Area metropolitana di Milano, Prato, L'Aquila, Bari e Matera. Già prima dell'attribuzione delle frequenze a inizio ottobre 2018 (per una cifra monstre totale di 6,55 miliardi di euro), gli operatori avevano iniziato a lavorare grazie a porzioni di spettro messe a disposizione dal Mise: Vodafone a Milano; Tim, Fastweb e Huawei a Bari e Matera; Wind Tre e Open Fiber a L'Aquila e Prato. E altre sperimentazioni erano partite in autonomia. Non si è in ritardo nell’adozione? Stefano Siragusa replica puntando l’attenzione sul tema «della mancanza di device che ha condizionato». L’adozione del 5G, ha aggiunto, «dipende dalla distribuzione dei terminali. Di 5G in Italia ce n’è tanto, anche troppo rispetto a quello che viene utilizzato. L’adoption è stata lenta in tutta Europa. In Italia c’è un traffico dati 5G in forte crescita e ci aspettiamo un incremento in seconda parte dell’anno quando tutti i produttori inizieranno a lanciare prodotti 5G».


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