In vacanza

Dalla saponetta Wi-Fi al green pass: ecco come restare connessi (senza truffe)

Dall’hotel alle seconde case, torna il “tormentone” tecnologico: i consigli per restare connessi e navigare senza mettere a rischio i dati sensibili

di Gianni Rusconi

4' di lettura

Per chi al mare o in montagna già c'è o è prossimo a farlo, si ripresenta il solito “tormentone” tecnologico: restare connessi e navigare su internet in libertà e in sicurezza ovunque ci si trovi, anche sotto l'ombrellone. Le soluzioni ovviamente non mancano ma rimane sempre fondamentale assicurarsi di non esporre le proprie attività online all'attacco dei malintenzionati e di evitare quanto più possibile il rischio di furti di dati personali, compreso il tanto discusso “green pass” per poter circolare liberamente e accedere a qualsiasi struttura ricettiva o di intrattenimento.

Hotspot dal cellulare o chiavetta per navigare

Attenzione ai Giga: immaginiamoci in un luogo di villeggiatura abbastanza affollato, nell'hotel o nel villaggio vacanze dove si soggiorna, e non ci sono a disposizione reti di accesso gratuite o si è nella necessità di comunicare documenti o dati sensibili (comprese password, username, credenziali di accesso all'home banking o altri servizi finanziari). In questi casi è sicuramente una buona opzione ricorrere alla funzione hotspot del proprio dispositivo mobile Android o iOS, sfruttando così la linea dati attivata su quest'ultimo (occhio ai Giga disponibili quindi) per connettere a Internet il computer. L'alternativa, sempre di moda, è quella di investire una ventina di euro circa per dotarsi di un mini-router portatile, chiavetta o saponetta “Wi-fi”, e operare attraverso una Sim card (italiana o estera che sia). La differenza tra le due soluzioni, decisamente più adatte rispetto all'hotspot per guardare serie in streaming o effettuare molte videochiamate? La prima si collega attraverso la presa Usb del computer, la seconda connette il pc o altri device mobili attraverso la rete wireless.

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Wi-Fi pubblico con moderazione

Bar, ristoranti, hotel ma anche l'aeroporto. La possibilità di connettersi a una rete wireless fa comodo a tutti, soprattutto se la propria dotazione di traffico dati non è corposa, ma è bene ricordare che le reti pubbliche sono meno protette di quelle private e gli hacker possono facilmente accedervi intercettando dati personali, come quelli della carta di credito. Per fare acquisti online in vacanza o per effettuare operazioni dal proprio home banking, in altre parole, è bene non essere connessi a un Wi-Fi di pubblico dominio.

Offerte ricaricabili per le case vacanze

Saranno diversi milioni gli italiani che per questa estate si muoveranno verso le seconde case o le case vacanza. In assenza di una connessione in loco, una soluzione per rimanere sempre online è quella di attivare una delle tante offerte Internet casa ricaricabili. Si tratta di tariffe con un limite temporale o al consumo che garantiscono la massima flessibilità sia in termini di costi che di durata contrattuale, variando dai 7 euro per due giorni di copertura ai circa 20 per le due settimane. Chi è in partenza con destinazione Europa, invece, può approfittare del roaming internazionale gratuito (in vigore dal 2017) per connettersi in Rete, telefonare o mandare messaggi alle stesse tariffe applicate in Italia. Prima di scatenarsi in chat e chiamate via WhatsApp o nel postare foto sui social network occorre però fare attenzione alle tariffe dati attivate in Italia: per alcune di esse è previsto un tetto di Gbyte utilizzabili gratuitamente all'estero.

Attenzione al QrCode del passaporto verde

Non c'è stagione in cui non si possa essere esposti al rischio di attacchi hacker o furti di dati e l'estate non fa ovviamente eccezione. CybeRefund, una startup benefit specializzata nel risarcimento dagli incidenti provocati dai cybercriminali (con la piattaforma NautiLux), ha definito una serie di “regole d'oro” per affrontare le principali situazioni di pericolo. Il primo oggetto a cui badare con estrema attenzione, dicono gli esperti, è il green pass: sfoggiare troppo “allegramente” il proprio QrCode in cui è contenuta la certificazione che attesta di essere Covid free può essere molto rischioso, perchè i dati relativi alla nostra identità, alle vaccinazioni effettuate e allo stato di salute, se identificati dai malintenzionati, potrebbero essere usati per truffe online o per favorire l'accesso a siti di phishing. Esibire il codice sui propri profili social, insomma, non è esattamente il corretto viatico prima di correre in aeroporto per imbarcarsi, e tanto meno è l'utilizzare codici scaricati da fonti non ufficiali (il 10% dei cyberattacchi portati a termine nel 2020 è stato a tema Covid-19).

Se l'offerta è troppo conveniente…

Alzi la mano chi, anche in questi primi giorni di agosto, non ha strizzato l'occhio a qualche proposta last minute. Trovare l'occasione dell'anno per un volo o un hotel fa gola a tanti e i rincari apportati da molte strutture approfittando della grande voglia di tornare a viaggiare inducono spesso a frequentare siti sconosciuti e, soprattutto, poco affidabili. Attenzione quindi alle offerte last minute di biglietti e camere che arrivano da e-mail o Sms non “identificabili” e ad accettare i cookie di siti mai navigati in precedenza, per quanto simili a quelli delle compagnie aeree o delle agenzie di viaggi online che vanno per la maggiore. Il rischio di comprare beni o servizi inesistenti c'è e non è così remoto come si potrebbe pensare ed auspicare.

Anche il prelievo bancomat nasconde insidie

Se è risaputo che in vacanza aumentano le occasioni di prelievo dagli sportelli bancomat, è altrettanto doveroso prevenire il rischio di “skimming”, e cioè di manomissioni che hanno lo scopo di introdurre dispositivi di lettura di carte nell'apparecchio dal quale si prendono le banconote o nei terminali Pos automatici di particolari punti vendita (vedi i benzinai). Altra pratica diffusa da cui difendersi è lo “shimming”, attraverso la quale vengono registrati o rubati dati sensibili dai chip delle carte. È quindi buona prassi utilizzare apparecchi che non presentano segni di infrazione o che richiedono l'uso di dispositivi aggiuntivi, evitando se possibile di lasciare le ricevute dell'operazione appoggiate allo sportello o per terra, perché sono una delle fonti dati usate dai cybercrminali per falsificare le carte di pagamento.

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