Dalla Thailandia al Perù, quattro viaggi esotici sui binari
Fra le risaie o al confine con la foresta tropicale, fra gli aranceti andalusi e le rovine Inca, nelle carrozze di treni d’altri tempi per viaggi indimenticabili e romantici
di Luca Bergamin
I punti chiave
- Nel Far East da Bangkok a Singapore tra spie britanniche, risaie e piantagioni
- Tra aranceti, pueblo, cittadine di frontiera sulle carrozza nostalgiche dell'Al-Andalus
- Il Rajasthan dal finestrino è un bazar di architetture, volti, profumi e avventure
- Inerpicarsi con l'Hiram Bingham sino a Machu Picchu tra lama, colibrì e nuvole
3' di lettura
Il treno può essere un mezzo davvero esotico per essere trasportati in Paesi, paesaggi, atmosfere lontane, rarefatte e ancora vergini. Sui convogli che procedono più lenti rispetto al ritmo delle nostre società, si incontrano viaggiatori che vogliono approfondire, conoscere e gustare il piacere di muoversi lungo linee ferroviarie inconsuete, antiche, fascinose. Esistono, infatti, treni che sono opere di arte e design in movimento, nei quali ci si cambia di abito per cenare nella carrozza ristorante. Se i film e i libri (fra gli ultimi, davvero evocativo, è “Treni tra arte, grafica e design”, edito da Skira) fanno sognare un'avventura così emozionante, adesso è possibile tramutarla in realtà.
Nel Far East da Bangkok a Singapore tra spie britanniche, risaie e piantagioni
Si attraversa quel Ponte sul fiume Kwai che gli appassionati di cinema e di storia hanno ancora davanti agli occhi. Si fendono infinite distese di campi di riso e piantagioni dove i tagliatori di noci di cocco sono appesi ai lunghi tronchi. I paesaggi sono quelli della Thailandia più ancestrale, l'atmosfera è davvero ancora quella raccontata da Somerset Maugham, che da quelle parti portò avanti la propria carriera su due binari, quella di scrittore e di spia britannica. Soprattutto sull'Eastern&Oriental che parte da Bangkok per arrivare a Singapore si incontrano principi, maragià indiani, coppie in cerca di avventura in questo Far East su rotaia che rappresenta il più esotico e appassionate tra i viaggi in treno proposti da Orient-Express. Si ha a disposizione una cabina tutta per sé con un finestrino grande come uno schermo cinematografico, e questo antico convoglio passa anche fra i mercati nelle piccole cittadine thailandesi.
Tra aranceti, pueblo, cittadine di frontiera sulle carrozze nostalgiche dell'Al-Andalus
Ammirare l’Andalusia a bordo di un convoglio di inizio ‘900, un treno d'epoca dove la mitologia dei viaggi di un tempo attraversa ogni situazione, dai panorama al comfort delle cabine, dalla squisitezza del cibo iberico alla cortesia del personale. Al-Andalus è il gioiello della Renfe spagnola, non esiste tragitto su rotaia più nostalgico, romantico ed eccitante di quello che parte da Siviglia e raggiunge Cordoba per poi tornare, sette giorni dopo, alla località di partenza. Le musiche degli spettacoli serali nella carrozza destinata alla fiesta, i menù delle colazioni al momento del risveglio, le gite ai pueblos di questa terra che sono bianchi (soprattutto La Ronda) e alle città come Jerez, Cadice e la splendida Granada, dove i mori hanno lasciato segni architettonici, botanici e gastronomici indelebili, rallegrano davvero l'estate.
Il Rajasthan dal finestrino è un bazar di architetture, volti, profumi e avventure
Viaggiare a bordo del Palace of Wheels rappresenta un'esperienza davvero romanzesca: per i luoghi che si raggiungono, soprattutto la città di Udaipur, e per le autentiche avventure che ci si possono concedere compiendo alcune deviazioni in completa autonomia, come recarsi sul lago Pichola e soggiornare allo Jag Mandir, una meraviglia che galleggia, una favola che fluttua nel lago, in quella che era la casa delle concubine del locale maragià. Tante sono le meraviglie architettoniche che si scoprono all’interno del Rajasthan: Jodhpur è piena di palazzi sontuosi e insieme decadenti, mercati, boutique di sete, gioielli, pietre, suonatori di sithar, il tradizionale strumento a corde. E c'è Jaipur, da amare con il suo rosa quasi su ogni facciata e quel Hawa Mahal, il palazzo dei venti, fatto di arenaria, che assomiglia a un ventaglio: dalle sue sottili finestre le donne spiavano tutto quello che accadeva fuori. Anche il forte color ambra di Amber, che si raggiunge a dorso di elefante traballando un po', eccita e sconvolge per la sua leggiadria. E quanta curiosità e stupore destano i compagni di questo viaggio in carrozze sfarzose e lussuose.
Inerpicarsi con l'Hiram Bingham sino a Machu Picchu tra lama, colibrì e nuvole
Si chiama Hiram Bingham ed è il vertiginoso treno delle Ande che conduce da Cuzco a Machu Picchu, la cittadella mistica del popolo Inca posta a un'altitudine di 2.400 metri. È vero che un trekking di pochi giorni regala sensazioni di purezza e armonia con la natura circostante, ma anche il treno in scompartimenti in legno risalenti agli anni ’20 del secolo scorso, sa essere a suo modo epico, perché il paesaggio entra dentro dalle ampie vetrate, le nuvole vengono inforcate man mano che le rotaie salgono, i suonatori di zampoña, il flauto a due file di canne di bambù, danno il benvenuto alla stazione di partenza. Non si tratta di un tragitto lungo: dopo meno di cento chilometri si arriva ad Aguas Calientes e da lì bisogna montare sopra l'autobus che si inerpica tra picchi verdi. Il canto dei colibrì è una melodia continua e indimenticabile e poi ci sono loro, le rovine magnetiche di questa città dove abitavano più di diecimila persone in poco più di trentamila metri quadrati. Si è circondati dai lama, presenti tra le terrazze su cui si coltivava il grano ).
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