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Nuove regole per i pescherecci, ok dell’Europarlamento. Il centrodestra contrario

Sul Regolamento controlli per la pesca tutte le forze politiche del centrodestra hanno espresso voto contrario. No anche delle associazioni dei pescatori

Pesca illegale, Guardia Costiera ferma peschereccio e sequestra reti

3' di lettura

La pesca europea entra nell’era digitale in un quadro a forti contrasti, tra la soddisfazione per aver aggiornato regole vecchie di 14 anni e timori da “Grande Fratello”. L’Europarlamento infatti ha approvato le nuove norme sui controlli nel settore pesca. Secondo il rinnovato sistema di controllo Ue delle attività di pesca tutti i pescherecci saranno monitorati e tutte le catture saranno registrate per garantire la piena tracciabilità. Per i pescherecci da 18 metri arriva l’obbligo di avere a bordo sistemi di monitoraggio elettronico a distanza, compresa le telecamere a circuito chiuso. I libri di bordo saranno elettronici, le sanzioni armonizzate a livello Ue, per superare le attuale ampie disparità di trattamento dei pescatori nei diversi Paesi europei.

Via libera Pe a nuove norme su tracciabilità settore pesca

Secondo le nuove regole, tutte le imbarcazioni dovranno avere a bordo un dispositivo di tracciamento che consenta alle autorità nazionali di localizzarle e identificarle a intervalli regolari. Alcune imbarcazioni di piccole dimensioni potranno essere esentate da questo obbligo ma solo fino al 2030, mentre tutte le flotte pescherecce avranno quattro anni di tempo per adeguarsi ai nuovi requisiti. Tutti i pescherecci dell’Ue inoltre, dovranno registrare e dichiarare le proprie catture in modo digitalizzato direttamente durante la fase di pesca. Ai comandanti dei pescherecci di lunghezza inferiore a 12 metri sarà data la possibilità di compilare e presentare una dichiarazione semplificata una volta giunti in porto ma prima dello sbarco. Per la prima volta infine anche le imbarcazioni che effettuano pesca a scopi ricreativi dovranno dichiarare le catture, attraverso sistemi elettronici predisposti dalle autorità nazionali. L’obiettivo è creare un sistema di condivisione delle informazioni per aumentare la tracciabilità dei prodotti fino alla possibilità di bloccare le importazioni

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Centrodestra contro le telecamere a bordo

Ma sul Regolamento controlli per la pesca che prevede l’installazione delle telecamere a bordo «tutte le forze politiche del centrodestra hanno espresso un voto contrario a provvedimenti che continuano a creare oneri aggiuntivi alle nostre aziende senza tener conto di quello che è successo negli ultimi anni» ha detto il ministro dell’Agricoltura, Francesco Lollobrigida. «Abbiamo avuto una diminuzione delle marinerie italiane del 40% rispetto a una media del -28% in Europa - ha precisato il ministro italiano - è.ora di far tornare i nostri asset produttivi principali e di essere messi nella condizione di poter operare».

La Lega ha votato contro, perché, ha spiegato l’eudoeputata Rosanna Conte, «si doveva consegnare alla pesca un regolamento controlli più snello e di facile applicazione. Invece avremo norme contorte e punitive, maggiore burocrazia e mancanza di armonizzazione». «Anche lo stesso governo italiano - ha ricordato Conte - si è dichiarato contrario a questo regolamento».

I relatori: nuove norme modernizzano il settore

Mentre secondo i sostenitori del provvedimento si tratta di norme che modernizzano e rendono più sostenibile il settore ittico, spingendo le pratiche di pesca dell’Ue e gli standard per i prodotti ittici venduti nel suo mercato a un livello molto alto. «Ci saranno controlli sui prodotti importati molto più significativi, ora abbiamo gli strumenti per controllare che non spaccino una specie per un’altra», ha detto in conferenza stampa la relatrice del provvedimento, Clara Aguilera (S&D, Spagna).

Wwf, Oceana e Sciaiena salutano con favore «il passaggio da un sistema cartaceo - dove ogni anno arrivavano alle frontiere dell’Ue più di 250.000 documenti di cattura per i prodotti ittici - a un sistema digitale, dove le informazioni e gli avvisi possono essere condivisi molto più rapidamente e su scala europea».

Il disappunto dei pescatori

Di tutt’altro avviso sono i pescatori. Per il presidente di Alleanza Cooperative Italiane - Settore Pesca, Giampaolo Buonfiglio, l’Europarlamento «ha sancito che la pesca europea non può essere gestita puntando sulla sensibilità e responsabilità dei pescatori professionali, ma solo considerandoli presunti colpevoli e quindi rendendoli sorvegliati speciali, attraverso un regolamento-mostro burocratico complesso e di difficile applicazione. È un giorno triste per la pesca europea». Disappunto è altresì espresso da Alleanza Pesca: «i pescatori diventano sorvegliati speciali, ingiustamente penalizzati» lamenta. Per Federpesca il nuovo regolamento «è uno schiaffo al settore».

Il Parlamento europeo ha adottato anche un rapporto che chiede la protezione dell’industria della pesca europea da pratiche commerciali sleali, in particolare dalla Cina, che ha notevolmente aumentato le sue esportazioni di tonno nel mercato dell’Ue. Il testo esorta la commissione a garantire che i prodotti che ne beneficiano non provengano dalla pesca illegale.

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